– I premi finali del Festival del Cinema Citta’ di Spello e dei borghi umbri (News)


Si è conclusa l’undicesima edizione ‘Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri – Le Professioni del Cinema’, ideato da Donatella Cocchini e dal regista Fabrizio Cattani. L’Auditorium San Domenico di Foligno ha fatto da cornice alle premiazioni, in cui ha trionfato, cinque professionisti premiati, ‘Qui rido io’

di Mario Martone. Alessandro D’Anna per il trucco, Ursula Patzak per i costumi, Marco Perna per le acconciature, Giancarlo Muselli per la scenografia e Rodolfo Migliari per gli effetti speciali. All’opera diretta da Martone è andato anche il premio come miglior film decretato dalla giuria dei giornalisti umbri. Tre, invece, i riconoscimenti assegnati all’opera ‘I nostri fantasmi’ di Alessandro Capitani: quello per la sceneggiatura, con il premio ritirato dallo stesso regista, quello per il montaggio del suono a Filippo Barracco e quello per il creatore di suoni a Ivan Caso. Il premio per il miglior autore della fotografia e quello per il miglior fonico di presa diretta sono andati rispettivamente a Renato Berta e Simone Olivero entrambi professionisti del film ‘Il buco’ di Michelangelo Frammartino. A chiudere il cerchio ‘Il silenzio grande’ di Alessandro Gassman che si è aggiudicato il premio per le musiche grazie ai maestri Pivio e Aldo De Scalzi, ‘Piccolo corpo’ con Nadia Trevisan a cui è andato il riconoscimento per il miglior organizzatore/produttore esecutivo e, infine, ‘L’Arminuta’ che ha vinto il riconoscimento per il miglior montaggio assegnato a Roberto Missiroli. Sempre a ‘L’Arminuta’ è andato anche il premio di Cinemaitaliano.info

Ecco tutti i premi del festival:
Miglior montatore: Roberto Missiroli per ‘L’Arminuta’ di Giuseppe Bonito
Miglior truccatore: Alessandro D’Anna per ‘Qui rido io’ di Mario Martone
Miglior costumista: Ursula Patzak per ‘Qui rido io’ di Mario Martone
Miglior colonna sonora: Pivio e Aldo De Scalzi per ‘Il silenzio grande’ di Alessandro Gassman
Miglior autore della fotografia cinematografica: Renato Berta per ‘Il buco’ di Michelangelo Frammartino
Miglior sceneggiatura: Alessandro Capitani per ‘I nostri fantasmi’ di Alessandro Capitani
Miglior creatore di suoni: Ivan Caso per ‘I nostri fantasmi’ di Alessandro Capitani
Miglior acconciatore: Marco Perna per ‘Qui rido io’ di Mario Martone
Miglior scenografo: Giancarlo Muselli per ‘Qui rido io’ di Mario Martone
Miglior fonico di presa diretta: Simone Olivero per ‘Il buco’ di Michelangelo Frammartino
Migliori effetti speciali: Rodolfo Migliari per ‘Qui rido io’ di Mario Martone
Miglior montaggio del suono: Filippo Barracco per ‘I nostri fantasmi’ di Alessandro Capitani
Miglior organizzatore/produttore esecutivo: Nadia Trevisan per ‘Piccolo corpo’ di Laura Samani
Miglior film internazionale: ‘La persona peggiore del mondo’ di Joachim Trier

Nella sezione cortometraggi:
Best short film: ‘A moment of magic’ di Andrea Casadio
Special jury price: ‘Intolerance’ di Lorenzo Giovenga e Giuliano Giacomelli

Premio Giuria Giornalisti Umbri
Miglior film: ‘Qui rido io’ di Mario Martone

Premio Cinemaitaliano.Info
Miglior film: ‘L’Arminuta’ di Giuseppe Bonito

Premio Cineteca Nazionale Centro Sperimentale Di Cinematografia
Miglior documentario: ‘Zenerù’ di Andrea Grasselli
Motivazione: Per la capacità di far scoprire allo spettatore la vita del personaggio, Flaminio Beretta, standogli accanto con rispetto ed empatia pur nella eccezionalità di una scelta ermetica molto lontana dalla frenesia e dalla virtualità del mondo contemporaneo. Attraverso Flaminio, inoltre, il regista riesce a raccontare senza didascalismi un territorio e le sue tradizioni, come quella antichissima dello Zenerù che dà il titolo al documentario.

PREMIO GIURIA INTERNAZIONALE DELLA WILLIAM PENN UNIVERSITY – OSKALOOSA – IOWA
Miglior documentario: ‘Zenerù’ di Andrea Grasselli
Miglior cortometraggio: ‘A Moment of magic’ di Andrea Casadio
Miglior backstage serie tv: ‘Domina’ di Alessia Colombo

Documentari
Miglior documentario: ‘I am the Revolution’ di Benedetta Argentieri
Motivazione: In un mondo sempre più lacerato da guerre e violenze, con un’attenzione particolare oggi alla drammatica situazione in Ucraina, alla crisi umanitaria divampata nel cuore dell’Europa, il reportage di Benedetta Argentieri ‘I am the Revolution’ ci consegna un potente ritratto di donne, tre testimoni di resilienza e riscatto tra i territori dell’Afghanistan, della Siria e dell’Iraq. Un appassionato racconto di chi si batte in prima linea contro la schiavitù, le discriminazioni e le limitazioni sociali-culturali ai danni dei più fragili. ‘I am the Revolution’ si configura come un emozionante grido di protesta, un vibrante inno di libertà. E di pace.

Premio Agenda 2030
‘Revenge room’ di Diego Botta

Nella sezione dedicata ai backstage:
Miglior backstage serie tv: ‘A casa tutti bene’ di Sara Albani
Miglior backstage film: ‘Sorelle per sempre’ di Andrea Porporati

Tre i Premi Speciali consegnati, a cominciare dal ‘Premio all’Eccellenza’, consegnato dal direttore di Rai per il sociale, Giovanni Parapini all’attrice Marina Confalone’, protagonista di un incontro con il pubblico moderato dal giornalista e critico cinematografico Alessandro Boschi e con la partecipazione in collegamento dell’attore e regista Alessandro Gassmann.

Poi, il ‘Premio Carlo Savina’ assegnato dalla famiglia del celebre maestro al compositore, autore di testi e sound designer Matteo Curallo, che ha incantato il pubblico del San Domenico con una performance musicale affiancato dalla violoncellista Irina Solinas. Infine, il ‘Premio Ermanno Olmi’ andato al regista de ‘Il buco’, Michelangelo Frammartino in collegamento da Locarno.

Premio Miglior Giovane Promessa – Dopo Ginevra Francesconi, presente al Festival nella serata di venerdì nell’ambito del progetto ‘Agenda 2030’, a distinguersi quest’anno tra le giovani promesse è stata la piccola Carlotta De Leonardis, tra le protagoniste del film ‘L’Arminuta’ di Giuseppe Bonito. A sceglierla una giuria composta da alcuni membri dell’Associazione Agenti dello Spettacolo, rappresentati sul palco da Stefano Chiappi e Mira Topcieva.

Per il secondo anno consecutivo, inoltre, il Festival ha ospitato il Premio ‘Meno di Trenta’, iniziativa curata da Silvia Saitta e Stefano Amadio con cinemaitaliano.info e dedicata agli artisti del cinema e della serialità televisiva con meno di trent’anni. Cinque i riconoscimenti assegnati in occasione delle premiazioni:

Miglior attrice cinema:
Aurora Giovinazzo
Aurora Giovinazzo ha acceso una scintilla nella giuria. Una fiamma che è la stessa con cui incendia la sua protagonista Matilde in Freaks Out, figlia di una guerra che cercherà di superare con l’aiuto della sua banda di scapestrati, ma soprattutto attingendo da quel potere che è il medesimo che Aurora mette nelle proprie interpretazioni. Un’eroina che si illumina e che ci permette di guardare al futuro, che auguriamo possa risplendere per questa attrice, a cui va un premio che ci ricorda anche la magia del cinema italiano e della capacità delle sue emozioni.

Miglior attore cinema:
Francesco Russo
Motivazione: nel cinema italiano c’è in atto un Rinascimento del “genere” cinematografico, in cui l’Horror si sta facendo spazio: Francesco Russo l’ha intercettato e s’è misurato con un ruolo fuori dal coro per il classico orrorifico, destreggiandosi con un dialetto lontano dal suo di nascita. Francesco conferma una versatile capacità di plasmarsi, già colta ne L’amica geniale o in un’opera come Pecore in erba, ma che nel film di De Feo e Strippoli spicca, permettendoci di parlare di talento. Questo riconoscimento è per come, con il personaggio di Fabrizio, consenta s’intercetti l’essere calzante nel ruolo ma anche tutta la duttilità che gli appartiene e che pensiamo possa aprirgli la porta principale del grande schermo.

Miglior attrice serie tv:
Cristina Cappelli
Motivazione: per averci regalato, con genuina ed efficace semplicità, il ritratto contemporaneo di una donna forte, ma allo stesso tempo vulnerabile, alle prese con dubbi e paure che sono specchio di una generazione. Abile nell’alternare, con la complicità del collega Angelo Spagnoletti, momenti comici a momenti più drammatici, Cristina è riuscita a superare in scioltezza la sua prima grande sfida in un ruolo da co-protagonista, dimostrando una maturità ed un talento che ci auguriamo le possano regalare un futuro promettente nel panorama cinematografico e seriale italiano.

Miglior attore serie tv:
Angelo Spagnoletti
Motivazione: per aver tratteggiato un ragazzo, Daniel, che poteva risultare il solito protagonista per il quale si fa fatica tifare, ma che invece ha saputo dimostrarsi un ragazzo onesto, divertente e sincero con cui potersi immedesimare. In lui sono racchiuse le speranze di una generazione di mezzo, quella dei trentenni, che guarda con nostalgia al passato e un po’ di paura al futuro. Il merito di Angelo è anche quello di aver saputo trovare una chimica perfetta con gli altri personaggi, in primis con la co-protagonista Cristina Cappelli, aiutandoli a brillare e a non farli diventare preda dell’ombra di Daniel.

Menzione della Giuria:
Giulia Dragotto
Motivazione: per la sua incredibile performance in Anna di Niccolò Ammaniti. L’inesperienza, la messa in scena impegnativa, il fatto che l’intera serie pesasse sulle sue spalle sono stati tutti ostacoli che si sono sbriciolati ai piedi del suo talento cristallino, che appare istintivo in una così giovane interprete e che promette un futuro di grandezza. Data la natura distopica della storia che è stata chiamata a mettere in scena, Giulia è riuscita a trasmettere sentimenti ed emozioni difficili da immaginare anche per interpreti navigati, e ha fatto innamorare all’unanimità i membri della giuria.

Tra i tanti ospiti presenti alla cerimonia di premiazione, condotta da Francesco Castiglione, anche il padrino del festival Alessandro Sperduti e gli attori Ester Pantano, Liliana Fiorelli, Francesco Foti e Valeria Fabrizi. E proprio l’attrice di ‘Che Dio ci aiuti’, è salita sul palco per un momento dedicato a ‘Tata Giacobetti e il Quartetto Cetra’, celebrati dall’omaggio musicale di ‘Un bacio a mezzanotte’ che ha visto esibirsi lo stesso Castiglione insieme a Simona Fiordi.

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