– 15° Irish Film Festa a Roma dal 4 al 7 aprile: il meglio del cinema irlandese in anteprima nazionale (News)


Roma, 19 marzo 2024 – Al via una nuova ricchissima edizione di Irish Film Festa, il Festival italiano dedicato al cinema e alla cultura irlandesi: alla Casa del Cinema di Roma, dal 4 al 7 aprile, quattro giorni di proiezioni e incontri con un programma che comprende 26 nuovi film tra lungometraggi di finzione,

documentari e cortometraggi, tutti in anteprima nazionale, più due classici, di cui uno inedito in Italia, e numerosi ospiti tra registi, attori e produttori, in arrivo dall’Irlanda proprio per incontrare il pubblico di Irish Film Festa.
Il concorso, per cortometraggi, vede 15 titoli in gara e una proiezione fuori concorso, tutti titoli in anteprima nazionale, a fronte di oltre 200 candidature ricevute. Molto ampia la sezione Documentari, a testimoniare il fatto che il “cinema del reale” in Irlanda è in continua crescita, e davvero interessanti i lungometraggi di finzione, scelti tra le migliori novità presentate nei festival irlandesi.
Spiega Susanna Pellis, direttore artistico: “Il cinema irlandese è più vivo che mai e, anche grazie a un pubblico italiano sempre più affezionato, Irish Film Festa arriva alla sua 15esima edizione. Quest’anno abbiamo voluto seguire diversi percorsi, che si rincorrono e si sovrappongono. Ne sottolineo un paio: la significativa presenza di documentari, molto vari per temi e toni, e decisamente tutti di grande qualità, e i diversi titoli legati alla letteratura, con una messa a fuoco in particolare sullo scrittore John McGahern e sul film tratto dal suo ultimo romanzo, That They May Face the Rising Sun. Interpretato da un magnifico cast corale e diretto da Pat Collins, il più irlandese dei registi, che sarà l’ospite d’onore di questa edizione”.
Pat Collins, regista di documentari e film di finzione, presenterà in anteprima italiana il suo That They May Face The Rising Sun, straordinario adattamento dell’omonimo romanzo dell’acclamato scrittore irlandese John McGahern (1934-2006), di cui in Italia sono state tradotte alcune delle principali opere (Moran tra le donne, Einaudi 1990; Il pornografo, Einaudi 1994; The Dark, Minimum Fax 2016, Cose impossibili di tutti i tipi, Racconti 2020). Attore protagonista il pluripremiato Barry Ward, già ospite di Irish Film Festa, divenuto celebre in Italia nel ruolo di Jimmy Gralton in Jimmy’s Hall di Ken Loach.
McGahern ha descritto in modo incomparabile l’Irlanda rurale, i suoi rituali e la sua durezza, l’incanto della natura ma anche le ipocrisie e le violenze nascoste delle piccole comunità. That They May Face the Rising Sun segue un anno di vita di Joe e Kate Ruttledge, tornati a vivere in un villaggio di campagna, e dei memorabili personaggi del luogo (caricaturali e insieme incredibilmente autentici), assecondando il ritmo del lavoro, gli accadimenti quotidiani, il passare delle stagioni.
Nel cast anche Lalor Roddy, già conosciuto al pubblico di IFF, Philip Dolan, Seán McGinley, Declan Conlon, Anna Bederke, John Olohan, Ruth McCabe, Brendan Conroy e Philip Dolan. 11 candidature agli IFTA – Irish Film & Television Academy Awards 2024, tra cui Miglior Film e Miglior Regia.
In collaborazione con Irish Film Festa, il film sarà proiettato successivamente al 72. Trento Film Festival (26 aprile – 5 maggio) nell’ambito della sezione dedicata al Paese ospite “Destinazione…Irlanda”.

CINEMA E LETTERATURA
Proprio a John McGahern sarà dedicata la sezione “Cinema e letteratura”, con cui Irish Film Festa torna a dedicarsi all’inesauribile panorama letterario irlandese: il documentario John McGahern: A Private World, realizzato proprio da Pat Collins nel 2005, regala una visione intima del processo creativo e della vita di colui che è considerato il principale scrittore irlandese dell’epoca moderna. La proiezione sarà introdotta dal Professore John McCourt, Rettore dell’Università di Macerata e docente di Letteratura inglese e irlandese, personaggio di spicco della comunità internazionale degli studiosi di James Joyce.

OMAGGIO CILLIAN MURPHY – IRISH CLASSIC
Per Cillian Murphy, appena premiato agli Oscar come Miglior Attore (primo irlandese nella storia) e originario, come Pat Collins, della contea di Cork, un omaggio speciale: Breakfast on Pluto di Neil Jordan, del 2006, che lo vede protagonista e mostra le eccezionali doti di Murphy, ai tempi giovanissimo. La proiezione sarà all’interno della sezione “Irish Classic”, che comprenderà anche Anne Devlin di Pat Murphy, del 1984, con cui la regista dublinese ha fatto riscoprire Anne Devlin, figura storica che collaborò con Robert Emmett alla preparazione dell’insurrezione irlandese contro i britannici nel 1803. Anne è interpretata da Bríd Brennan, tuttora tra le maggiori attrici irlandesi di cinema e teatro. Della stessa regista nel 2000 uscì Nora, con Ewan McGregor e Susan Lynch nei ruoli di James Joyce e Nora Barnacle.

I MIGLIORI FILM DI FINZIONE
La selezione propone le più interessanti novità presentate nei miglori festival irlandesi, quest’anno sono diverse le opere d’esordio che hanno colpito pubblico e critica. Di seguito i principali titoli.
Lies We Tell di Lisa Mulcahy, ispirato al romanzo gotico ottocentesco Uncle Silas di Joseph Sheridan Le Fanu, è un period drama a tinte forti, che rispetta gli elementi tipici del genere ma non rinuncia a un approccio contemporaneo. Nel cast, con l’emergente Agnes O’Casey (che rivedremo in Small Things Like These, tratto dall’omonimo racconto dell’autrice di The Quiet Girl, Claire Keegan), anche David Wilmot, già in ‘71, Ordinary Love e The Wonder. Candidato a 13 premi IFTA.
Lie Of The Land, film d’esordio del nordirlandese John Carlin, è un thriller claustrofobico. Un’anziana coppia di agricoltori (magistralmente interpretati da Nigel O’Neill e Ali White) decide di fuggire dal disastro finanziario. L’occasione arriva con un misterioso sconosciuto che promette, dietro compenso, di allontanarli dai loro problemi. Ma il giorno della partenza la coppia cambia idea. Premio Migliore opera prima al Galway Film Fleadh 2023.
Verdigris di Patricia Kelly, esordiente che ha riscosso grandissimo successo nei festival in patria, porta in scena una classica strana coppia composta dalla neopensionata Marian, insoddisfatta del proprio matrimonio, e dall’adolescente Jewel, che per vivere si prostituisce. Marian si rende conto che, grazie all’improbabile alleata, il suo futuro può cambiare. La storia di una particolare amicizia intergenerazionale. Premio Miglior film indipendente Galway Film Fleadh, Kerry International Film Festival e Irish Film Festival London. Ben cinque candidature IFTA Awards.

DOCUMENTARI
I film scelti quest’anno guardano al passato e al presente dell’isola ma anche ad altre zone del mondo, segnate da una storia non meno dolorosa di quella irlandese.
Face Down di Gerry Gregg ci riporta nel 1973 in Irlanda del Nord, quando il cittadino tedesco Thomas Niedermayer, direttore dello stabilimento Grundig di Belfast e console onorario, venne rapito e solo dopo sette anni un informatore dell’IRA consentì a moglie e figlie di recuperarne il corpo. Un racconto toccante che mostra quanto la violenza subìta diventi un’eredità devastante per le famiglia delle vittime.
One Night in Millstreet di Andrew Gallimore è ambientato durante il weekend di San Patrizio del ‘95: nella contea di Cork ebbe luogo un incontro di pugilato fra il campione inglese Chris Eubank e l’irlandese Steve Collins, sfida di risonanza mondiale. La portata dell’evento e il suo significato simbolico non furono solo sportive: Gallimore, che da giornalista assistette all’incontro, ripercorre soprattutto il percorso umano dei due diversissimi contendenti.
Notes From Sheepland di Cara Holmes segue l’artista visiva Orla Barry, che fa ritorno alla fattoria di famiglia nel Wexford: qui l’allevamento delle pecore, che inizialmente doveva essere solo per guadagnarsi da vivere, diventa una vera e propria passione ossessiva. Esiste legame tra arte e pastorizia? Premio Miglior Documentario Dublin International Film Festival e Docs Ireland 2023 e candidato IFTA 2024.
I Dream In Photos di Gary Lennon racconta il fotoreporter nordirlandese Cathal McNaughton, Premio Pulitzer 2018 per il lavoro dedicato ai rifugiati Rohingya, che ha lasciato “il miglior mestiere del mondo” al culmine della carriera e a soli 40 anni. Ora Cathal si trova in un momento di profonda riflessione e conduce una vita quasi monastica: deve tentare di ricucire i rapporti famigliari, messi alla prova dall’assenza causata dal suo lavoro, e al tempo stesso affrontare i demoni del passato.
In The Shadow Of Beirut di Stephen Gerard Kelly e Garry Keane: quest’ultimo aveva presentato a IFF 2021 il film Gaza, documentario sulla vita quotidiana nella “prigione a cielo aperto più grande del mondo”. In seguito lui e Kelly sono entrati in contatto con alcune famiglie dei quartieri di Sabra e Shatila a Beirut, in gran parte discendenti di rifugiati palestinesi. Il risultato è questo nuovo film di grande impatto artistico e politico, candidato al premio IFTA 2024 come Miglior Documentario.

GLI OSPITI
Come ogni anno, saranno diversi i registi, attori e produttori irlandesi ospiti del Festival. Oltre all’ospite d’onore Pat Collins, dialogheranno col pubblico, tra gli altri, John Carlin e Nigel O’Neill, regista e attore protagonista di Lie Of The Land; Gary Lennon, regista di I Dream In Photos; Patricia Kelly e Paul FitzSimons, regista e produttore di Verdigris. Attesi anche numerosi autori dei cortometraggi (elenco nel programma).

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