Firenze, 12.12.2022 – È “Dobaaraa”, il thriller soprannaturale firmato dal cineasta indiano Anurag Kashyap, ad aggiudicarsi quest’anno il River to River Audience Award, riconoscimento del pubblico al miglior lungometraggio in concorso al 22/mo River to River Florence Indian Film Festival, l’unico evento in Italia completamente dedicato a indagare il volto dell’India
contemporanea attraverso il cinema e la cultura. L’iniziativa, con la direzione di Selvaggia Velo, si è tenuta dal 6 all’11 dicembre al cinema La Compagnia di Firenze (via Cavour 50/R) e online nella sala virtuale Più Compagnia in collaborazione con MYmovies.it, con il patrocinio dell’Ambasciata dell’India, sotto l’egida di Fondazione Sistema Toscana e con il contributo di Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Cinema e Audiovisivo, Regione Toscana, Comune di Firenze e Fondazione CR Firenze (www.rivertoriver.it).
Il film, sapiente mix di thriller e fantascienza, racconta la storia di una donna, interpretata dalla superstar Taapsee Pannu, a cui durante una strana tempesta si presenta la possibilità di salvare un ragazzino ucciso più di vent’anni prima in quanto scomodo testimone di un omicidio, comunicando con lui tramite un bizzarro canale tv. Ospite speciale di questa edizione del festival e presente alla serata conclusiva, Kashyap è considerato il più influente autore contemporaneo del Subcontinente, capace di ritrarre l’India più oscura, al di là dei lustrini di Bollywood.
La giuria popolare ha inoltre assegnato il premio per il miglior documentario a “Let’s Talk about Dharavi” del regista Sanjay Ranade: uno spaccato su cosa significhi oggi vivere a Dharavi, lo slum più grande di tutta l’Asia oltre che uno dei luoghi più densamente abitati al mondo, con una popolazione stimata di oltre un milione di persone nel cuore della città di Mumbai. Frammenti di quotidianità narrati da chi Dharavi la abita ogni giorno – uno studente, una calciatrice professionista, un attore, una guida turistica e un manager – per rivelare come, nonostante la povertà onnipresente, lo slum offra ai suoi abitanti anche vantaggi e opportunità.
Il riconoscimento al miglior cortometraggio è andato a “Mein, Mehmood” di Prataya Saha: la dura vita di Mehmood, agente di viaggio emigrato che tenta di sopravvivere in un mondo di concorrenza.
“Siamo soddisfatti di questa 22/ma edizione – spiega Selvaggia Velo – che ha proposto film con tematiche che hanno spaziato dalle relazioni familiari all’identità di genere, da grandi storie di sport a ritratti della Generazione Z, da questioni socio politiche e culturali all’arte contemporanea, mantenendo sempre un forte legame con le tradizioni dell’India. A rendere la manifestazione più interessante gli omaggi a Pasolini, al grande regista Bimal Roy e lo special guest Anurag Kashyap con i suoi ultimi due film, di cui “Almost Pyaar” in prima europea come opera di chiusura. Sopra ogni cosa siamo felici di aver potuto riavere ospiti in sala direttamente dall’India, superando finalmente la distanza fisica imposta dalla pandemia”.
Il River to River Florence Indian Film Festival ha proposto in sei giorni 34 proiezioni tra prime italiane ed europee oltre a mostre, lezioni di cucina, film d’artista ed eventi speciali. Tra questi l’omaggio al gigante dell’âge d’or del cinema hindi Bimal Roy, con il ritorno dei suoi capolavori sul grande schermo; le celebrazioni per il ventennale del superkolossal “Devdas” di Sanjay Leela Bhansal, epica storia d’amore e caposaldo del cinema di Bollywood; la sezione dedicata alla video arte in collaborazione con la Biennale di Kochi-Muzuris e, nel centenario della nascita di Pasolini, una performance per celebrare il suo rapporto con l’India.
Rimarrà aperta fino al 31 gennaio 2023 presso fsmgallery (via San Zanobi 19/r) la mostra fotografica “Mannequin”, viaggio nella notte indiana firmato dall’artista e curatore di Calcutta Arko Datto. Con opere esposte in tutto il mondo e il sostegno di enti prestigiosi tra cui il Pulitzer Center e la National Geographic Society, Arko Datto è una delle voci più innovative dall’India contemporanea. Per la personale realizzata in collaborazione con fsm – Fondazione Studio Marangoni l’artista firma una carrellata di immagini coloratissime rubate all’oscurità urbana. Il lavoro, partito nel 2014, pochi mesi prima che gli estremisti indù prendessero il controllo del paese, è “Un ricordo affettuoso della notte che è stata, per anticipare il buio che ci attende”, citando l’artista (da lunedì a venerdì su appuntamento con orario 10.00/15.00, prenotazioni segreteria@studiomarangoni.it).
Il festival si avvale del sostegno degli sponsor Salvatore Ferragamo, Galleria di Lux e Saaz Restobar, i partner tecnici Hotel Roma, fsm – Fondazione Studio Marangoni, Accademia Italiana, I was a Sari, Oxfam, Amblè, Libreria Brac, Cescot Firenze, Kochi-Muziris Biennale, Pocket Films, La città dei Lettori e i media sponsor Firenze Spettacolo e RDF.
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