– 32° Festival Cinema Africano Asia America Latina (News)


Per il sesto anno consecutivo il Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina – FESCAAAL ospita Africa Talks, l’appuntamento annuale di approfondimento su un continente in continua trasformazione, che avrà luogo all’Auditorium San Fedele, sabato 18 marzo alle ore 17. Sarà possibile seguire l’evento anche in streaming sulla pagina facebook del festival.

Africa Talks nasce dalla collaborazione tra Associazione Centro Orientamento Educativo – COE e Fondazione Edu, entrambi impegnati da decenni a promuovere istruzione e cultura in Africa e con l’Africa. Il format, che prevede una tavola rotonda seguita da un film a tema per approfondire gli aspetti più contemporanei e promettenti dell’Africa, è ospitato nella cornice del FESCAAAL che quest’anno giunge alla sua 32ª edizione dal claim “Zebra Flower Power” e avrà luogo dal 18 al 26 marzo 2023 in sala a Milano e in streaming in tutta Italia su MYmovies.it.

“Anche quest’anno attraverso il format Africa Talks – dichiara Matteo Stefanelli, Presidente Fondazione Edu – vogliamo portare all’attenzione aspetti emergenti del continente: parleremo di ambiente ed ecologia, temi al centro del dibattito pubblico da diversi anni ma meno conosciuti per quanto riguarda la realtà africana. Grazie allo sguardo su Uganda, Nigeria e Kenya ci proponiamo di offrire nuovi spunti di riflessione sugli aspetti sociali e politici dei cambiamenti ambientali e le strategie locali di risposta”.
Dopo i cinque appuntamenti degli anni precedenti – “Africa continente del futuro. Università e nuova imprenditoria” (2017), “WWW! What a Wonderful World. Come le nuove tecnologie stanno cambiando l’Africa” (2018), “Back to the roots. Agricoltura e alimentazione tra vecchi e nuovi saperi” (2019), “Cityscapes: le trasformazioni dell’Africa urbana” (2021), “Creative Africa. The future of cultural industries” (2022) – la sesta edizione torna quindi a raccontare l’Africa, questa volta mettendo al centro le sfide che il Continente sta affrontando in termini di gestione delle risorse e questioni ambientali.

Sebbene l’Africa sia il continente che ha meno contribuito alla crisi climatica in atto, è responsabile appena del 3% delle emissioni di gas a effetto serra dall’era pre-industriale a oggi, soffre in maniera sproporzionata le conseguenze dell’aumento delle temperature globali e sta già pagando un prezzo elevatissimo, in termini di ridotta produzione di cibo, scarsità d’acqua, perdita di biodiversità e di vite umane. Gli eventi estremi come inondazioni e siccità prolungate stanno già impattando sulla vita di milioni di persone.
Un altro “hotspot” della crisi climatica nel continente è il Sahel (regione semi-arida che attraversa il continente da Est a Ovest passando per Gambia, Senegal, Mali, Burkina Faso, Niger e Sudan), dove ogni anno il deserto del Sahara in espansione cancella circa 15mila chilometri quadrati di terreno fertile.
Alla crisi climatica si aggiungono poi danni causati dalla deforestazione: secondo le stime contenute nel Global Forest Resources Assessment 2020 della Fao, l’Africa ha registrato il più alto tasso annuale di perdita netta delle foreste nel periodo 2010-2020, con 3,9 milioni di ettari.
Gli alberi vengono abbattuti per lasciare spazio alle colture intensive (come il cacao in Ghana e Costa d’Avorio, la gomma e le palme da olio), per scavare miniere (legali e non) o per dare spazio alle prospezioni petrolifere mentre le piante di maggiore pregio -come ebano e rosewood- vengono tagliate e trasformate in pregiato legname che viene venduto a caro prezzo all’estero.
Conservare e tutelare al meglio questa risorsa dovrebbe essere un obiettivo primario non solo per i l’Africa, ma per tutti i Paesi del mondo con l’obiettivo di contrastare la crisi climatica. Tutelare le foreste significa anche combattere contro le miniere e le attività estrattive che le minacciano.

Ad Africa Talks 2023 quattro ospiti dialogheranno sugli impatti ambientali del cambiamento climatico in Africa e sulle strategie di tutela. Christina Hicks, scienziata sociale e docente di ecologia politica presso l’università di Lancaster, approfondirà gli impatti ambientali e sociali della pesca intensiva sulle comunità di diversi Paesi dell’Africa orientale e occidentale. Patience Nabukalu, attivista per il clima e tra i fondatori di Fridays for future Uganda, offrirà uno spaccato sull’attivismo giovanile nel Paese e non solo. Noo Saro-Wiwa, scrittrice e figlia dell’attivista Ken Saro-Wiwa, analizzerà il contesto ambientale e sociale delle regioni meridionali della Nigeria dove si concentra la produzione petrolifera del Paese. Valerio Bini, professore associato di Geografia presso il Dipartimento di Beni culturali e ambientali dell’Università degli Studi di Milano, affronterà il tema della protezione dell’ambiente e delle dinamiche connesse alla gestione delle risorse in Africa nelle sue componenti sociali.

A condurre i talk sarà Ilaria Sesana, giornalista redattrice di Altreconomia.
Segue alle ore 19.00 la proiezione gratuita di AYA di Simon Coulibaly Gillard (Belgio / Francia 2021, 90’). Il film narra la storia di Aya che vive con la madre sull’isola di Lahou in Costa D’Avorio. Gioiosa e spensierata, ama raccogliere noci di cocco e dormire sulla sabbia. Ma il suo paradiso è destinato a scomparire sott’acqua a causa dei cambiamenti climatici. Mentre le onde minacciano la casa, Aya prende una decisione: il livello del mare potrebbe alzarsi, ma lei non lascerà la sua isola.

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