The Gray Man Recensione. La recensione del film “The Gray Man” di Mirko Nottoli. Così l’incipit: un tizio della CIA propone a un carcerato di lavorare per loro. In cambio gli annullerà la condanna. Il tizio lo addestrerà a diventare un killer professionista, un fantasma (ahh il
fantasma), a “coinvogliare il suo odio verso qualcosa di costruttivo” (la citazione non è proprio letterale me il senso è quello). Eh no, l’originalità non deve essere la qualità migliore di The Gray Man, ultimo lavoro dei fratelli Russo targato Netflix. Così continua: mandato in missione a uccidere un tale, il nostro, nome in codice Sierra Six, Six per gli amici, scopre che il tale è un agente Sierra come lui e che qualcuno sta cercando di farli fuori tutti. Ebbeno no, l’originalità non è decisamente la qualità migliore di The Gray Man. La domanda a questo punto potrebbe essere: qual è, se c’è, la qualità migliore, di The Gray Man? Presto detto: The Gray Man mantiene quello che promette, fa quello che deve fare, che non è tanto ma, come si dice, l’importante è conoscere i propi limiti. Ovvero scene action, inseguimenti, esplosioni, combattimenti, mitragliate e scazzottate, Ryan Gosling che fa Ryan Gosling, Ana de Armas che qualunque cosa faccia va bene, Chris Evans che fa invece quello che non ti aspetti (tu, non noi) ma che probabilmente vorrebbe fare, ovvero un ruolo un po’ diverso da Captain America, infatti qui fa il cattivo sadico bastardo coi baffetti e i mocassini. E poi location stilosissime, fotografia patinatissima, luci brillantissime, cinematografia sinteticissima. Sceneggiatura: un pleonasmo. Mezza riga di soggetto basta e avanza: Ryan Gosling deve salvare una ragazzina e ammazza tutti. Siamo dalle parti di Michale Bay senza il cosidetto Bayhem, senza guizzi di genialità, senza pretese di innovazione, senza pensieri che ti possano disturbare il sonno. C’è talmente poco pensiero alla base di The Gray Man che il motore della vicenda è una obsoleta chiavetta usb da recuperare, c’è talmente faciloneria in The Gray Man che quando arrivano a beccare il cattivo non è che lo catturino o gli sparino in testa, no, lo sedano e lo lasciano lì. Non ci prova nemmeno a motivare, a spiegare, a inventare una ragione vagamente plausibile che giustifichi come il nostro riesca a fare quello che fa. Lo fa e basta. Ciononostante The Gray Man riesce a divertire, avvincere, esaltare, forte di aver compreso la regola fondante di ogni film come questo: che se qualcuno ci viene presentato come una implacabile macchina di morte, costui deve essere sul serio una implacabile macchina di morte. Non che poi c’è qualcuno che gli dia del filo da torcere. Non che poi alla fine se la debba sudare. Quindi: sarà per i cinema chiusi, sarà che le nuove uscite sono rimandate a fine agosto, sarà per la crisi di governo, sarà per la guerra, la siccità, la carestia, sarà che non piove, sarà per i 40 gradi all’ombra che ci sono fuori e l’impossibilità di andare in nessun luogo che non sia mezzo metro più lontano dal condizionatore, sarà quel che sarà ma stavolta non ce la sentiamo proprio di fare gli schifiltosi. (La recensione del film “The Gray Man” è di Mirko Nottoli)
LA SCHEDA DEL FILM “THE GRAY MAN” (The Gray Man)
Regista: Anthony Russo, Joe Russo – Cast: Ryan Gosling, Chris Evans, Regé-Jean Page, Jessica Henwick, Ana de Armas, Billy Bob Thornton, Wagner Moura, Alfre Woodard, Julia Butters, Callan Mulvey, Dhanush, Eme Ikwuakor, Scott Haze, Robert Kazinsky, Deobia Oparei – Genere: Thriller – Anno: 2022 – Paese: Italia, Svizzera – Scenaggiatura: Joe Shrapnel, Anna Waterhouse – Fotografia: Stephen F. Windon – Durata: 2h 2 min – Distribuzione: Netflix – Data di uscita: 13 Luglio 2022 – Il sito ufficiale del film “The Gray Man”
Trama: The Gray Man, film diretto da Anthony e Joe Russo, racconta la storia dell’agente della CIA Court Gentry (Ryan Gosling), noto come Sierra Six, che è entrato a far parte dell’agenzia, dopo essere stato prelevato da un penitenziario federale e reclutato da Donald Fitzroy (Billy Bob Thornton). Inizialmente Gentry aveva un ruolo all’interno della CIA molto particolare, quello di mercenario e, con il tempo, ciò gli ha permesso di diventare un agente altamente qualificato. Quando un suo collega instabile, l’ex agente Lloyd Hansen (Chris Evans), gli mette una taglia sulla testa, Gentry si ritrova a essere il bersaglio di una caccia all’uomo aperta in tutto il mondo…
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