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Sotto il sole di Amalfi Recensione Poster

Sotto il sole di Amalfi è una storia che si ripete: estate, vacanza, giovani alle prese con vecchi e nuovi amori. Siamo ad Amalfi, nella splendida villa del padre di Lorenzo. Lorenzo è in attesa del ritorno di Camilla dal Canada, pronto a farle la proposta di convivenza. Lucio, è pronto invece alla proposta di matrimonio ad Irene, la madre di Lorenzo. Molto sole e poca vita di spiaggia questa volta perché Sotto il sole di Amalfi parla da sé: mette in luce prima di ogni cosa Amalfi, ne mostra la bellezza dei vicoli storici, dei promontori che regalano un panorama mozzafiato e della sua splendida Cattedrale nella piazza centrale che brilla anche quando è lasciata al buio in una notte stellata. Se Sotto il sole di Riccione tentando di ripercorrere l’estate rovente di Sapore di mare, C. Vanzina 1983, un po’ di colore sulla pelle l’aveva lasciato, Sotto il sole di Amalfi non lascia nessun segno, e il sole della passione non brucia per niente. La sceneggiatura, ancora di E. Vanzina, C. Salvadori e C. Zecca, questa volta è troppo debole tanto da non calzare una narrazione lineare e perdersi invece, in battute retoriche e scontate. La regia di Martina Pastori, giovane videomaker alle prese con il suo primo lungometraggio, non aggiunge niente al film, (forse l’obiettivo era solo quello di ricevere pari o maggiori visualizzazione degli YouNuts (anche loro videomaker di successo) che firmano la prima regia cinematografica con il precedente Sotto il sole di Riccione). Il suo primo lungometraggio ha più l’aria di una esercitazione amatoriale dove solo la bellezza e grandezza di una città come Amalfi ha potuto aiutarla perché anche un turista con un buon Smartphone avrebbe scorto il panorama di una delle più belle coste italiane. Gli attori, il giovane Lorenzo Zurzolo, il protagonista Vincenzo, Ludovica Martino, Camilla, Davide Calgaro, Furio con l’aggiunta di Nathalie, Kyshan Wilson e Hans, Nicolas Maupas, sono come inermi, privi del brio della giovinezza, quello di un’età dove il calore, l’energia dovrebbe esplodere dallo schermo. La storia a ciascuno affidata è inadatta a creare una qualsiasi empatia con lo spettatore fino a sfiorare il disinteresse: come quella di Nathalie che da ragazza oversize, ora dimagrita, si vergogna delle sue smagliature; quella di Hans che per la delusione di un amore estivo si aggira nei night della Costiera avvilito e depresso. I giovani attori sono più vecchi e stanchi di quanto non si sia mai visto. Anche Davide Calgaro, che nasce come comico, non rende quanto potrebbe quando tenta di far ridere, davanti allo specchio, mentre prova a fare lo spaccone. Quelli che reggono per la loro competenza sono gli attori come Isabella Ferrari, Irene, la madre di Lorenzo, Luca Ward, maturo e disinvolto, Lucio, il compagno di Irene. Lo stesso per la new entry Marit Nissen, saggia madre di Hans, il cui marito è un assente Raz Degan. Infine c’è anche il produttore del film, Andrea Occhipinti, un divertito ex marito di Irene, che ondeggia nella trama come un’imbarcazione senza remi né motore. Sotto il sole di Amalfi ha il sapore di un’estate arida, non rende la nostalgia di un’estate da mare e d’amare. (La recensione del film “Sotto il sole di Amalfi” è di Rita Ricucci)