Charlie (Brendan Fraser) peserà oltre 250 chili ed è gettato sulla poltrona come una balena spiaggiata e morente (ha la pressione a 238/134). Difficile per lui anche alzarsi e camminare nella sua casa piena di libri dove vive da solo e tiene un corso di scrittura in un’università online. Questo il contesto di THE WHALE di
Darren Aronofski e scritto da Samuel D. Hunter, film in concorso in questa 79/a edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia che è stato applaudito alla prima stampa.
Un film da camera (basato com’è sulla piece di Samuel D. Hunter) con pochi personaggi che entrano ed escono dalla casa di Charlie sempre aperta. Eccoli uno per uno: Liz (Hong Chau), sorella dell’uomo amato da Charlie e per il quale ha lasciato la moglie; un esagitato testimone di una comunità religiosa molto giovane che cerca di salvarlo prima che muoia e, infine, l’adorata figlia, Ellie (Sadie Sink, protagonista della serie Netflix Stranger Things), da lui trascurata. In questo spazio ristretto Charlie, di volta in volta, affogherà nel cibo, cercherà per quanto possibile di non morire come di vincere la diffidenza della figlia che sembra disprezzarlo e, infine, indicherà ai suoi studenti la strada giusta: liberare la loro scrittura e loro stessi.
“Il cinema può metterci in contatto con gli altri, indipendentemente da quanto possano apparirci diversi in superficie – dice Aronofski al Lido -. Le persone che lottano con l’obesità sono spesso giudicate, respinte ed etichettate. Quando otto anni fa ho visto lo spettacolo di Sam Hunter, mi sono meravigliato della profondità dei suoi personaggi, soprattutto di Charlie, e mi è venuta l’ispirazione di usare il grande schermo per mettere il pubblico nei suoi panni, per immergermi nei suoi pensieri più profondi, nei suoi rimpianti e nelle sue speranze. Ma avrei trovato il mio Charlie? Avevo bisogno – continua il regista – di un grande talento che potesse risplendere attraverso il trucco, un attore con un cuore immenso e un’anima pura. Non appena incontrai Brendan, capii immediatamente che lo avevo trovato. In lui c’è qualcosa di ineffabile che dà vita al personaggio e ci trasporta, mente e cuore, in tutto il suo mistero”. E ancora Aronofski, regista di REQUIEM FOR A DREAM, THE WRESTLER, Leone d’oro nel 2008, e IL CIGNO NERO: “Ciò che amo di questo film è il suo invito a trovare l’umanità e potenziale bontà in tutti. È una storia che si pone una domanda semplice: possiamo salvarci a vicenda?”.
Dice Brendan Fraser, famoso anche per essere stato protagonista dei tre film kolossal della MUMMIA: “Ho dovuto imparare a muovermi in un certo modo e sviluppato anche muscoli che neppure conoscevo. Charlie è in fondo un eroe, perché ha un superpotere: quello di vedere il bene negli altri e saperlo poi tirar fuori”. Infine, la bravissima Sadie Sink: “In ogni scena si scopre qualcosa più di me. Ciò che Ellie non si aspetta è di trovare una persona che la ama cosi tanto come il padre, una cosa che le fa piacere, ma non riesce ad accettare”. (ANSA)
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