L’immensità Recensione. La recensione del film “L’immensità” di Mirko Nottoli. Non esiste quasi regista italiano che non si sia misurato con gli anni ’70, un po’ come per gli americani è la guerra del Vietnam. Che siano fatti di cronaca o
personali racconti di formazione, rifugiarsi negli “anni di piombo”, tra pantaloni a zampa, maglioncini a collo alto, foulard, capelloni, baffoni e occhialoni, è sempre un rifugio (abbastanza) sicuro. Gli anni ’70 per Emanuele Crialese sono L’Immensità, film che segna il suo ritorno sul grande schermo a ben 11 anni da Terraferma. Presentato all’ultimo Festival di Venezia (dove l’accoglienza è stata tiepida), dell’Immensità si è parlato molto, soprattutto in virtù della vicenda autobiografica che racconta, quella di una ragazzina che, nella “Roma bene” degli anni ’70 appunto, si sente un maschio e si comporta di conseguenza, a disagio nel corpo che natura le ha dato, vicenda di cui saprete già tutto quindi non ci dilungheremo oltre. A dispetto però dell’alto tasso di intimità e coinvolgimento del regista nei fatti narrati, motivo per il quale ci saremmo aspettati un racconto denso di passione, di lirismo e di ispirazione a briglie sciolte, al contrario L’immensità è un film che non si azzarda mai ad andare oltre la superficie, un film incompleto, inspiegabilmente distante, che lascia ogni trama o sottotrama allo stato di abbozzo, come se Crialese, trovato il coraggio di “mettersi a nudo” abbia poi avuto paura di eccedere, di risultare troppo partecipe e quindi poco lucido, come se per “pudore dei sentimenti” abbia proceduto con il freno a mano tirato. Gli stessi anni ’70 sono rievocati in maniera stereotipata, standardizzata, nella loro ricostruzione non c’è nulla di personale o di originale, non un guizzo in grado di meravigliare, Raffaella Carrà inclusa. Unica nota concessa all’estro i siparietti onirici in bianco e nero, poca roba. Elemento cardine della pellicola, la madre, interpretata dall’onnipresente Penelope Cruz, e il rapporto che la lega con la figlia maggiore. Qui impossibile non sentire echi di Respiro, primo successo e forse ancora oggi il migliore film di Crialese, ma il personaggio della Cruz non sembra che la copia sbiadita di quello interpretato da Valeria Golino. Mentre là la personalità della donna emergeva strabordante dalle scelte e dai gesti che compiva, liberi, indipendenti e anticonvenzionali, qua seppur formalmente esaltata dalla regia, essa appare balbettante, incerta tra emancipazione a cui tendere e convenzioni a cui sottostare. Allo stesso modo lo sguardo che la figlia ha verso di lei, sempre in bilico tra ammirazione e condanna. Né per l’una né per l’altra, però, se ne comprendono le ragioni profonde. Riesce invece meglio L’immensità nel ritratto della ragazzina protagonista, l’esordiente Luana Giuliani, soprattuto nel saper tratteggiare con estrema naturalezza il senso di inadeguatezza che è costretta a vivere, quando anche indossare un abito che non ti appartiene, come una gonna o un vestitino di pizzo (ma che può essere anche una divisa o una camicia di un colore che non ti piace), è percepito come un’ umiliazione, quando negli sguardi di amici e conoscenti leggi solo incomprensione e disapprovazione e non capisci dove stia l’errore, mostrando allo stesso tempo come la possibilità di sentirsi uomo in un corpo di donna o viceversa, possa essere del tutto normale e così vissuta, senza clamori o tragedie ma solo con lo smarrimento, tipico di ogni adolescente, di chi è in cerca di se stesso e fatica a trovarsi. (La recensione del film “L’immensità” è di Mirko Nottoli)
LA SCHEDA DEL FILM “L’IMMENSITA'” (L’immensità)
Regista: Emanuele Crialese – Cast: Penélope Cruz, Luana Giuliani, Vincenzo Amato, Patrizio Francioni, Maria Chiara Goretti, Laura Nardi, Penelope Nieto Conti, Alvia Reale, Aurora Quattrocchi – Genere: Drammatico – Anno: 2022 – Paese: Italia/Francia – Scenaggiatura: Emanuele Crialese, Francesca Manieri, Vittorio Moroni – Fotografia: Gergely Pohárnok – Durata: 1h 37 min – Distribuzione: Warner Bros. Pictures – Data di uscita: 15 Settembre 2022 – Il sito ufficiale del film “L’immensità”
Trama: L’immensità, film diretto da Emanuele Crialese, è ambientato Roma, negli anni 70: un mondo sospeso tra quartieri in costruzione e varietà ancora in bianco e nero, conquiste sociali e modelli di famiglia ormai superati. Clara e Felice (Penélope Cruz e Vincenzo Amato) si sono appena trasferiti in un nuovo appartamento. Il loro matrimonio è finito: non si amano più, ma non riescono a lasciarsi. A tenerli uniti, soltanto i figli su cui Clara riversa tutto il suo desiderio di libertà…
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