È in arrivo l’edizione numero dodici di Divergenti l’unico festival cinematografico in Italia, e uno dei pochi in tutto il mondo, interamente dedicato alla narrazione e rappresentazione dell’esperienza trans, che da giovedì 1 a sabato 3 dicembre 2022, propone una delle più importanti vetrine dedicate alla migliore cinematografia trans italiana e internazionale, negli spazi della Cineteca di Bologna (Cinema Lumière e sala Cervi).
Organizzato dal M.I.T. – Movimento Identità Trans, sotto la rinnovata direzione artistica di Nicole De Leo e con Porpora Marcasciano come direttrice onoraria, tre intense giornate che allargheranno lo sguardo sull’esperienza trans nelle varie parti del mondo e all’interno dei differenti contesti culturali, cercando di approfondire le questioni attinenti ai diritti civili e sociali.
Anche la dodicesima edizione del festival avrà un focus specifico, che quest’anno sarà centrato sul tema del sex work, che da sempre attraversa il mondo trans. “Per molte persone trans* resta ancora l’unica opzione lavorativa” dichiarano Porpora Marcasciano e Nicole De Leo “Il paradosso è vivere in una società che non permette l’accesso al lavoro e criminalizza in maniera più o meno diretta l’unico strumento che spesso le persone trans hanno a disposizione”. Il tema sarà esplorato anche alla luce dei divieti e delle sanzioni che alcuni partiti vorrebbero imporre nel nostro Paese, come quelle proposte nel disegno di legge di recente presentato dalla senatrice Maiorino e ispirato al modello nord europeo, un approccio repressivo che desta preoccupazione.
In questa direzione si inserisce la scelta della madrina del festival che per questa edizione sarà Pia Covre, storica attivista e fondatrice, con Carla Corso, del Comitato per i diritti civili delle Prostitute, e tra le fondatrici, anche, dell’associazione LILA.
Nucleo centrale del festival il Concorso Internazionale, che per la dodicesima edizione proporrà al pubblico dieci potenti opere, tra documentari e fiction, provenienti da diverse parti del mondo, che mostrano la resilienza e la forza delle comunità trans mettendo in evidenza una varietà di prospettive e identità trans, con una gamma di generi e tematiche che vanno dalle storie di donne trans in lotta da una vita per la loro identità e i loro diritti come Nuestros cuerpos son sus campos de batalla dell’argentina Isabelle Solas che approfondisce il viaggio politico e le vite di Claudia e Violeta o Travesti Odyssey del cileno Nicolás Videla, storia di una performance teatrale messa in scena durante le proteste contro corruzione e diseguaglianze a Santiago del Cile nel 2019; al percorso di transizione di un’adolescente nel Cile di oggi, raccontato in Soy niño da Lorena Zilleruelo, fino alle difficoltà dei migranti LGBTQI+ nel ‘campo di detenzione’ a Lesbo, narrate e filmate dagli stessi protagonisti nel lavoro in anteprima assoluta Mee Too. Non mancano poi titoli che vanno a scavare negli archivi del movimento trans, come Casa Susanna, ultimo documentario del cineasta francese Sébastien Lifshitz, presentato in anteprima all’ultima Mostra Cinematografica di Venezia (evento speciale), su una casa ritrovo immersa nel verde delle Catskill Mountains per travestiti americani degli anni ’50 e ’60, in un’epoca in cui la partica del travestitismo era considerata illegale; e il prezioso documentario storico del regista e sceneggiatore spagnolo Antonio Giménez-Rico del 1983, Vestida de Azul, che esplora le vite e gli amori di un gruppo di sei donne transgender che vivono a Madrid negli anni successivi al passaggio della Spagna alla democrazia. Da non perdere l’anteprima italiana di The Oleanders della filmmaker greca Paola Revenoti, presente al festival, una passeggiata notturna ad Atene attraverso gli occhi di Betty Vakalidou, Eva Koumarianou e della stessa regista che rivisitano tutti i luoghi della città in cui lavoravano come sex workers. Tra i corti, Pinned Into A Dress di Gianluca Matarrese e Guillaume Thomas, film di apertura della 37esima Settimana della Critica di Venezia, ritratto di Miss Fame, alias Kurtis Dam-Mikkelsen, drag queen, artista discografica e personaggio televisivo, modella icona nell’alta moda; Veni Etiam di Alex Hai, ospite del festival, e Mahtab Mansoor, storia di una gondola e del suo gondoliere attraverso i canali di Venezia; e Echi di Paoli De Luca, il racconto degli ultimi momenti di una ragazza, prima della sua operazione di riaffermazione sessuale.
A valutare i dieci film in concorso, una giuria di qualità formata da Titti De Simone, attivista e politica, giornalista e co-fondatrice del festival Sherocco, Simone Cangelosi, attivista, filmmaker (suo il film su Marcella Di Folco, Una Nobile Rivoluzione) e restauratore cinematografico, e Giuliano Federico, giornalista direttore editoriale di Gay.it e creativo per brand internazionali, nonché pioniere della comunicazione digitale in Italia, chiamata ad assegnare il Premio al Miglior Film in concorso, del valore di 1000 euro.
Anche per questa edizione, il Festival sarà arricchito da una serie di appuntamenti collaterali, che intendono allargare i confini della rassegna coinvolgendo la città di Bologna e creando occasioni di incontro, scambio, confronto e intrattenimento intorno alle tematiche trans e non solo. Evento di anteprima, giovedì 30 novembre (ore 2030) alla Cineteca di Bologna, la proiezione de Le favolose, ultimo film di Roberta Torre, con protagoniste Nicole De Leo e Porpora Marcasciano insieme ad altre cinque donne che si ritrovano per rievocare con una seduta spiritica Antonia, morta anni prima e seppellita per volere della famiglia con abiti maschili. La proiezione sarà alla presenza delle protagoniste.
Giovedì 1° dicembre, alle 17, in occasione della Giornata mondiale contro l’Aids, nei locali del M.I.T. di Bologna, si svolgerà un momento di formazione sui trattamenti pre e post esposizione (PrEP e PEP) dando voce a chi conduce questa battaglia da anni. A condurre l’incontro, infatti, è stato invitato Sandro Mattioli, Presidente dell’associazione Plus, insieme al quale si cercherà di fare chiarezza su questi trattamenti, cosa sono, come funzionano e come si collocano nella quotidiana lotta contro lo stigma associato all’AIDS.
A seguire, alle 2015, ci sposta al Cinema Lumiere per l’inaugurazione del festival con la madrina Pia Covre.
Venerdì 2 dicembre, dalle 10.30 in poi, presso la Sala Tassinari del Comune di Bologna, avrà luogo la tavola rotonda “Migrazioni lgbtqia+ e lavoro sessuale. Lotte e sfide” alla quale, tra gli altri, parteciperà la vice sindaca Emily Clancy. Il lavoro sessuale è spesso una delle poche fonti di guadagno e sostentamento disponibili per molte persone migranti LGBTQIA+: di questo e delle loro sfide quotidiane, si parlerà all’interno del seminario insieme a chi sta su questo fronte tutti giorni erogando servizi e percorsi di tutela a favore delle persone migranti LGBTQIA+, sex worker e non.
Sempre venerdì 2 dicembre, alle 17, al Mambo sarà presentata AMORE ARTE e RIVOLUZIONE narrazione e sguardi dall’Underground al Queer una Lecture performance di Porpora Marcasciano, che aggirandosi tra i disegni, esposti nella mostra a lei dedicata “Non sono dove mi cercate”, racconterà il contesto culturale e politico coevo agli anni di produzione delle sue opere, dal 1973 alla prima metà degli anni Ottanta.
Anche nel 2022 il Festival può contare su decine di collaborazioni nuove e rinnovate. Quest’anno entra in rete con Divergenti anche il Florence Queer Festival, per un accordo di collaborazione culturale e operativa insieme a Divine Queer Festival, Lovers Film Festival, MiX Festival Internazionale di Cinema LGBTQ+, Sherocco Festival e USN|expo Sardinia Queer Short Film Festival.
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