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L’uomo sulla strada Recensione Poster

interpretato da Aurora Giovinazzo e Lorenzo Richelmy. Protagonista della vicenda è Irene, la cui vita è inesorabilmente cambiata quando il padre è stato investito da un pirata della strada. All’epoca, la ragazza aveva otto anni, ed era uscita con il genitore alla ricerca di funghi. Dieci anni dopo, Irene è una persona introversa e desiderosa di vendetta. La madre cerca di starle vicino come può ma lei non sopporta la sorellina né tanto meno il suo nuovo compagno. Decide, così, di abbandonare la scuola e trovare impiego presso la fabbrica di Michele, l’uomo che, dieci anni prima, ha investito e ucciso il padre. Tra i due inizia una torbida relazione fino all’arrivo dell’inevitabile resa dei conti finale. Presentato in anteprima mondiale alla 20esima edizione di Alice nella città, sezione parallela della Festa del Cinema di Roma, L’uomo sulla strada è debitore delle atmosfere costruite nei loro film da registi quali Adrian Lyne, Atom Egoyan, Debra Granik e Tom Ford. Il progetto è intrigante e seducente, tanto per la chimica stabilitasi tra i due ottimi protagonisti, quanto per le ambientazioni naturali che contribuiscono a delineare la caratterizzazione dei personaggi principali. Il contrasto non riguarda soltanto i personaggi portati in scena ma soprattutto le ambientazioni. I luoghi cupi, algidi e tenebrosi del Nord-Italia boschivo sono popolati da casali e fabbriche situati nel bel mezzo del nulla. A far da contraltare è l’ambiente urbano, segnato comunque da sensazioni di solitudine e rabbia repressa. Ogni ambiente segnato da un trauma diviene luogo del ricordo e del dolore, da cui è impossibile fuggire. La suspense è la dinamica narrativa che spinge anche lo spettatore meno avvezzo al genere a non abbassare mai la soglia di attenzione e a godere di questo film. Nel complesso, L’uomo sulla strada è un buon titolo in uscita nel corso di questo periodo natalizio. Il nostro consiglio è quello di dargli un’opportunità, qualora siate appassionati di atmosfere torbide e di un mood cupo e oscuro difficile da dimenticare. (La recensione del film “L’uomo sulla strada” è di Matteo Marescalco)