– BENEDETTA film recensione


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Benedetta Recensione. La recensione del film “Benedetta” di Rita Ricucci. A circa due anni dalla sua realizzazione esce in sala il 2 marzo Benedetta, il film di Paul Verhoeven presentato in anteprima a Cannes nel 2021. La storia, tratta dal libro, Atti Impuri di

Benedetta Recensione Film Poster

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Judith C. Brown, è quella di Benedetta Carlini che, entrata nel convento delle teatine in giovanissima età, guadagnato il titolo di badessa dopo aver profetato la parola del Signore e ricevuto le stimmate, viene accusata di avere una relazione con una novizia e per questo indagata e voluta al rogo. Il regista olandese torna sul grande schermo con una storia senza dubbio avvincente. Nel raccontare la storia di Benedetta, lo stile e i temi cari a Verhoeven trovano campo libero per essere meticolosamente presentati. La descrizione dei fatti avviene attraverso il corpo della protagonista, una bellissima e persuasiva Virginie Efira, Benedetta, portando alla memoria la medesima tenacia sensuale di Sharon Stone in Basic Instinct; avviene sul volto intriso di realismo, lo stesso conosciuto in Black Book, della sempre straordinaria Charlotte Rampling, la Badessa, che porta il nome della prima donna martire cristiana, Felicita, ma anche negli occhi di Bartolomea, la giovane Daphne Patakia, artefice della seduzione di Benedetta. Entrare in un monastero o in un convento, per la prole della borghesia emergente o dell’aristocrazia, significava avere la possibilità di uno status sociale che garantiva sicurezza e benessere. Quello che Verhoeven aggiunge con una regia capillare e precisa è il delirio mistico di Benedetta e di cui è intriso il cattolicesimo dell’epoca. I sogni nei quali Benedetta incontra Gesù, le visioni durante la veglia di preghiera nelle quali ha un contatto fisico con Lui, sulla croce, sono simili alle visioni mistiche dei grandi santi nominati dalla Madre Felicita: Caterina da Siena, Francesco d’Assisi. La fotografia del film restituisce l’immaginario dei dipinti di Van der Weyden, la cui arte è pregna del tratto fiammingo, dove rosso e nero, ombre e penombre, fanno emergere l’anima delle figure rappresentate. Le scene di insieme, con la folla che esalta la profezia di Benedetta che promette di risparmiare la città di Pescia dalla peste che ha colpito l’intero paese, sembrano richiamare il caos metafisico di Bosch dove però il bestiario è raffigurato in ciascuno dei personaggi, dal clero corrotto e viziato, alle consorelle teatine, mosse da invidia e gelosia. Così il film di Verhoeven diventa un immenso affresco dove il realismo si confonde con l’immateriale, la verità con l’inquietudine dell’estasi, dove il confine delle donne è ben definito tra la santità e l’immoralità. Infatti, è meritevole l’analisi storiografica, puntuale, che compie Verhoeven restando fedele alle pagine del libro. Siamo nel tempo del caos generato dalla Riforma, in quello del processo avviato dalla Chiesa Romana, in quello dove l’epidemia della peste è visto come intervento divino di punizione, dove il dilemma del guadagno del Paradiso contro le pene dell’Inferno ha la priorità sulla fede in Cristo Gesù, Figlio di Dio, dove la questione delle vocazioni religiose procede di pari passo con la convenienza dell’abito religioso. Verhoeven non manchevole in nessuna questione. A Bartolomea, invece, designa uno dei ruoli più complessi perché oltre ad essere una giovane ragazza che suo malgrado, ha conosciuto l’abuso, la violenza dentro le mura domestiche e la povertà, è la donna del futuro più prossimo, quella che per prima fatica a credere, non può credere, alle parole di Benedetta. È attraverso di lei che lo spettatore respira una sottile critica alla morale cattolica, artefice, nella storia, di una dicotomia del femminile, divisa tra un corpo peccaminoso e un’anima nobile. Per questo, nonostante l’affetto e l’attrazione che prova per Benedetta, riconosce in lei la follia di una religiosità che è troppo lontana, ancora, da dirsi fede. (La recensione del film “Benedetta” è di Rita Ricucci)

Una scena del film “Benedetta” di Paul Verhoeven – Recensione.

LA SCHEDA DEL FILM “BENEDETTA” (Benedetta)

Regista: Paul Verhoeven – Cast: Virginie Efira, Charlotte Rampling, Lambert Wilson, Daphne Patakia, Olivier Rabourdin, Hervé Pierre, Clotilde Courau, Guilaine Londez, Alexia Chardard, Louise Chevillotte, Elena Plonka, Jonathan Couzinié, Justine Bachelet – Genere: Drammatico – Anno: 2021 – Paese: Francia, Belgio, Olanda – Fotografia: Jeanne Lapoirie – Sceneggiatura: Paul Verhoeven, David Birke – Durata: 2h 11 min – Distribuzione: Movies Inspired – Data di uscita: 2 Marzo 2023 – Il sito ufficiale del film “Benedetta”

Trama: Benedetta, film diretto da Paul Verhoeven, racconta la storia di Benedetta Carlini (Virginie Efira), una giovane che, a causa della peste che ha sparso miseria in tutta Italia durante il XVII secolo, decide di unirsi al convento di Pescia, in Toscana. La giovane è stata notata e tenuta d’occhio perché sin dall’infanzia pare sia stata in grado di compiere dei piccoli miracoli. Per questo motivo, la piccola Benedetta entra in convento giovanissima. La novizia ben presto inizia ad avere strane visioni, tra l’erotico e il religioso, che le danno in un primo momento grande popolarità nel mondo monastico. Col passare degli anni, però, Benedetta avverte che qualcosa sta crescendo dentro di sé, un desiderio che sconvolgerà la vita ecclesiastica delle sue consorelle...

BENEDETTA – TRAILER

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