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Scream VI Recensione Poster

 delle sorelle Carpenter, Sam e Tara, che decidono di cambiare città per abbandonare il passato e continuare a frequentare il college. A spostarsi insieme a loro sono anche gli amici Mindy e Chad. A un anno di distanza da Woodsboro, però, entrambe sono ancora traumatizzate: in modo particolare, Sam ha paura di diventare come il padre, Billy Loomis (aka Ghostface nel primo Scream del 1996). La ragazza va in terapia ed è iperprotettiva nei confronti della sorella. Tutto precipita quando Ghostface arriva in città e dà vita a una singolare scia di omicidi che sembra ripercorrere la saga creata da Kevin Williamson e Wes Craven. A dare manforte al gruppo di amici ci sono Kirby di Scream 4, un detective la cui figlia è coinquilina dei nostri protagonisti, un belloccio privo di particolari talenti e Gale Weathers, volto storico della saga che prova a non far rimpiangere l’assenza di Sidney Prescott, la final girl per eccellenza. Lo scorso anno Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett riportavano in auge la mitologia di Ghostface circa dieci anni dopo la sua ultima apparizione e ponevano le basi per la genesi di un nuovo franchise – il cosiddetto requel, ovvero un mix tra reboot e sequel – attraverso cui lanciare un nuovo immaginario a partire dal passato, unico orizzonte fondativo possibile. Scream VI prosegue su quel tracciato portato in scena dal suo predecessore e dà vita a un horror fluido in cui, ancora una volta, i protagonisti recitano e parlano dello sviluppo della trama, in una sorta di work in progress tutto in divenire. Scream VI rinnova la tradizione a partire da un teaser spiazzante che si mantiene fedele pur rivoluzionando il vecchio franchise. Ulteriori segni di cambiamento sono dettati dall’assenza di Sidney Prescott e, soprattutto, dalle possibilità di messa in scena dettate dallo spostamento di location e dal trasferimento a New York. Ricco di omaggi al cinema di John Carpenter e Dario Argento, il nuovo Scream brilla per capacità di divertire gli spettatori e di lasciare loro spazi di riflessione e distensione. Pur essendo rivolto principalmente a un pubblico di giovani, il film strizza l’occhio agli adulti e dà vita a una nuova tessitura metafilmica che, ancora una volta, dimostra tutta la passione del duo di registi che ha preso in mano la saga e sta facendo molto bene per rifondarla e alimentarla.  (La recensione del film “Scream VI” è di Matteo Marescalco)