L’ultima notte di Amore Recensione. La recensione del film “L’ultima notte di Amore” di Mirko Nottoli. Dopo 35 anni di onorato servizio nella Polizia di Stato è arrivato per Franco Amore l’ultimo giorno di lavoro prima della pensione. Di ritorno a casa dopo un po’ di jogging serale, scopre che
la compagna gli ha organizzato una festa a sorpresa insieme a colleghi e amici. Ma suona subito il telefono e Pietro Amore è costretto a lasciare la festa per recarsi sul luogo di un omicidio. Con una lunga carrellata notturna sui tetti di Milano, protagonista tra i protagonisti del film, si apre questo L’ultima notte di Amore, scritto e diretto da Andrea di Stefano. Presentato all’ultimo Festival di Berlino, se ne sente parlare solo in termini entusiastici, sul web se ne legge come del film che ha riscritto il genere poliziesco in Italia (fa sempre un po’ impressione constatare l’omologazione dei titoli delle varie testate, anche quelle specialistiche, come se ripetessero a pappagallo la stessa notizia non verificata). Noi forse non condividiamo la stessa meraviglia, pur riconoscendo di trovarci di fronte ad un buon film di genere, solido, teso, tragico, che ricorda i polar francesi di Olivier Marchal, pur calato in un contesto genuinamente italiano. Di Stefano, italiano trapiantato negli Stati Uniti, tanti ruoli minori da attore, già regista di Escobar con Benicio del Toro (non proprio un film epocale), si immerge nella malavita milanese dimostrando di aver bene appreso la materia, ricostruendola senza scadere in facilonerie o stereotipi folcloristici, un ambiente di corruzione fatto di piccoli e grandi criminali collusi con le forze dell’ordine che, con la giustificazione di dover “arrotondare” visti i bassi stipendi, offrono il destro ad azioni ai margini della legalità, in cui la moralità dei vari astanti appare nel migliore dei casi alquanto traballante. Il regista ha descritto L’ultima notte di Amore come una progressiva discesa agi inferi il cui cuore batte intorno alla lunga ed elaborata sequenza dell’agguato in auto, scena ad alto tasso di suspence che per tecnica registica, montaggio e scansione dei tempi non ha nulla da invidiare al miglior action americano. Protagonista assoluto della pellicola, l’onnipresente Pierfrancesco Favino del quale la stampa non fa che spendere parole di encomio. Anche qui noi non ci troviamo allineati. Pur ritenendolo un ottimo attore, pensiamo stia percorrendo la strada già percorsa prima di lui da Stefano Accorsi e Toni Servillo (altri ottimi attori) i quali, in passato, quando sembrava impossibile fare un film senza di loro, hanno goduto di una sovraesposizione che ha finito per inflazionarli e sputtanarli a causa di ruoli tutti uguali, tutti basati sugli stessi stilemi. Così per Favino che, con una media di 3/4 film all’anno, ripropone ne L’ultima notte di Amore le sue assodate abilità dialettali, stavolta sfoggiando l’inflessione calabrese (in Nostalgia faceva l’egiziano che parlava italiano), in un’interpretazione apparentemente sottotono, in realtà molto “recitata”, molto di maniera. (La recensione del film “L’ultima notte di Amore” è di Mirko Nottoli)
LA SCHEDA DEL FILM “L’ULTIMA NOTTE DI AMORE” (L’ultima notte di Amore)
Regista: Andrea Di Stefano – Cast: Pierfrancesco Favino, Linda Caridi, Antonio Gerardi, Martin Francisco Montero Baez, Francesco Di Leva, Fifi Wang, Matilde Vigna, Katia Mironova, Carlo Gallo, Fabrizio Rocchi, Chandra Perkins, Mauro Negri, Pang Bo, Camilla Semino Favro – Genere: Thriller – Anno: 2023 – Paese: Italia – Fotografia: Guido Michelotti – Sceneggiatura: Andrea Di Stefano – Durata: 2h 4 min – Distribuzione: Eagle Pictures / Paramount Pictures – Data di uscita: 9 Marzo 2023 – Il sito ufficiale del film “L’ultima notte di Amore”
Trama: L’ultima notte di Amore, film diretto da Andrea Di Stefano, racconta la storia di un tenente della polizia, Franco Amore (Pierfrancesco Favino), che proprio la sera prima del suo pensionamento si ritrova a indagare su un omicidio. Franco vive a Milano, è innamorato di sua moglie Viviana e per 35 anni ha servito lo Stato con orgoglio e giustizia. Non ha mai sparato a un uomo, ha sempre creduto nell’onestà e l’ha perseguita con integrità. Lui stesso si è sempre autodefinito una persona onesta…
Lascia un Commento