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The Honeymoon Recensione Poster

pronta per la passerella, il futuro marito è alle prese con il suo testimone e amico del cuore, l’”inseparabile”, Bav, Asim Chaudry. Tanto inseparabili da far decidere Adam al trio per la sua Honeymoon. Così i tre amici, Adam e Sarah appena coniugi e Bav, arrivano a Venezia, luogo della loro luna di miele. Tra il malumore di Sarah che si sente defraudata della sua posizione di novella sposa, l’imbarazzo di Adam nei confronti dell’amico che, certamente non vorrebbe ferire ma, avverte come di troppo, Bav sembra godersi pienamente la sua Honeymoon. Quando poi, Bav conosce Giorgio, un affascinante ragazzo italiano che vive in una lussuosa villa, circondato da opere d’arte di grande valore, le cose precipiteranno tra equivoci e recriminazioni. Dain Craig non sembra colpire il bersaglio con Honeymoon-Come ti rovino un matrimonio, la commedia non decolla, anzi si arena appena giunti a Venezia. Dopo la prima scena, nella quale a sposarsi sembrano essere i due amici e la gag successiva degli anelli caduti nel lago, è già chiara la direzione del film e soprattutto il tono di Bav che cerca l’assalto delle battute utilizzando un gergo sguaiato, grossolano che non aggiunge nulla alle scene già scontate. Dopo Funeral party di Frank Oz, di cui Craig ne firmava la sceneggiatura, forse ci si aspettava un risultato migliore. Allo stesso modo, considerando l’abituale servizio di Craig alle commedie matrimoniali, si veda Un amore e mille matrimoni del 2020 diretta da Craig stesso, quest’ultima sceneggiatura avrebbe potuto essere un ulteriore buon successo. Invece, in Honeymoon-Come ti rovino un matrimonio, arrivati a Venezia con i tre protagonisti siamo catapultati nei cliché più evidenti: dal giovane ragazzo, bello e fascinoso, che si rivela essere il figlio di un boss della malavita ai suoi due scagnozzi omosessuali. Il Bel Paese sembra non aver ispirato molto di più di quello che già si è visto. Così il film assume una piega ripetitiva della quale non rimane altro che la magnificenza di Venezia, stupenda e silenziosa. L’attenzione dello spettatore viene spinta dai bisogni fisiologici di Bav che si consumano all’improvviso e per i quali Adam non riesce a trovare soluzione se non quella della commiserazione di sé per la situazione nella quale ha coinvolto la sua amata Sarah. C’è da chiedersi se Honeymoon-Come ti rovino un matrimonio corrisponde davvero allo humor britannico, se, cioè, bastano degli stereotipi alla Dain Craig per far sorridere il pubblico. Lo spettatore nostrano, forse, resta più allibito, come i musici dell’hotel che Bav paga per una serenata romantica a sorpresa in camera dei due novelli sposi. Mentre Adam e Sarah si avvinghiano in banali giochi erotici, le tende si aprono e lo sguardo attonito dei musici è così eloquente da suscitare la condivisione del loro sguardo che dice, ‘cosa stiamo vedendo’? Con Honeymoon-Come ti rovino un matrimonio, sembra esaurirsi la scrittura divertente e ironica di Dain Craig sul matrimonio e la sua luna di miele e neppure il trio di amici riesce a colmare l’assenza di novità. (La recensione del film “The Honeymoon” è di Rita Ricucci)