La recensione di “Un Eroe” a cura di Matteo Marescalco. Dopo il passo falso di Tutti lo sanno, Asghar Farhadi torna nel suo Iran con Un eroe, nuovo esempio di cinema scritto e diretto con semplicità e raffinata eleganza. Capace di accostarsi
a tematiche di carattere universale, il nuovo titolo del regista fedelissimo al Festival del Film di Cannes racconta la storia di un uomo finito in carcere a causa di un debito che non è stato in grado di saldare. Separato dalla moglie, che gli ha lasciato un figlio in custodia, Rahim Soltani sogna un futuro insieme a Farkhondeh, la sua nuova compagna, che trova accidentalmente un borsone pieno di oro. Tale ricchezza sarebbe un provvidenziale gesto attraverso cui il destino gli offrirebbe la possibilità di rimborsare il suo creditore. Rahim, però, decide di restituire quanto trovato attraverso un annuncio. La legittima proprietaria si presenta, l’oro è restituito e Rahim balza agli onori di cronaca come un eroe, incoronato da media e opinione pubblica. L’occasione di riabilitare il suo nome, restituire l’oro e avere una riduzione della pena, tuttavia, sarà l’innesco per una reazione a catena che imprigionerà l’uomo in una situazione sempre più ingiusta e claustrofobica. Fulcro dell’attenzione di Asghar Farhadi è la società iraniana, impelagata tra mass media e burocrazia. La comunità ha eretto il perdono e la redenzione a virtù pubbliche e mediatiche ma ha dimenticato i dilemmi etici e morali dei singoli individui. Al centro di Un eroe c’è proprio un dilemma morale e una persona alle prese con un gorgo oscuro da cui è difficile risalire. La dinamica narrativa occlude il protagonista e lo ingabbia sempre più a partire dall’esatto momento in cui esce fuori dal carcere. Farhadi porta il personaggio di Rahim Soltani a fare i conti non tanto con la sua coscienza quanto con l’ambiente che lo circonda. Costretto a confrontarsi con una serie di legami basati sul concetto di debito, il protagonista del titolo vede declassato il suo gesto attraverso l’attività di una gogna mediatica che deforma la sua realtà e la sua stessa coscienza. In questo film, lo scenario non è mai limpido e, più che il primo piano, a essere rivestito di estrema importanza è lo sfondo, da cui emergono contrasti e pulsioni sociali. Sfruttando uno stile lineare e invisibile, Asghar Farhadi costruisce la sua drammaturgia con assoluta precisione e dà vita a un progetto in cui l’estetica cristallina non corrisponde mai al percorso ricco di ostacoli che il protagonista affronta. La ricerca della verità, purtroppo, presuppone luci e ombre. (La recensione del film “Un eroe” è di Matteo Marescalco)
LA SCHEDA DI UN EROE (Ghahreman)
Regista: Asghar Farhadi – Cast: Amir Jadidi, Mohsen Tanabandeh, Sarina Farhadi, Fereshteh Sadre Orafaiy – Genere: Drammatico – Anno: 2021 – Paese: IRAN – Sceneggiatura: Asghar Farhadi – Fotografia: Ali Ghazi, Arash Ramezani – Durata: 2h 7 min – Distribuzione: Lucky Red – Data di uscita: 3 Gennaio 2022
Trama: Separato dalla moglie, che gli ha lasciato un figlio in custodia, Rahim Soltani sogna un futuro insieme a Farkhondeh, la sua nuova compagna, che trova accidentalmente un borsone pieno di oro. Tale ricchezza sarebbe un provvidenziale gesto attraverso cui il destino gli offrirebbe la possibilità di rimborsare il suo creditore. Rahim, però, decide di restituire quanto trovato attraverso un annuncio. La legittima proprietaria si presenta, l’oro è restituito e Rahim balza agli onori di cronaca come un eroe, incoronato da media e opinione pubblica. L’occasione di riabilitare il suo nome, restituire l’oro e avere una riduzione della pena, tuttavia, sarà l’innesco per una reazione a catena che imprigionerà l’uomo in una situazione sempre più ingiusta e claustrofobica...
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