L’attore austriaco Helmut Berger è morto a Salisburgo. Ne ha dato notizia la stampa tedesca fra cui il Tagesschau, che cita la sua agenzia. Berger è morto alla vigilia del suo 79esimo compleanno, alle 4 del mattino, in modo “inaspettato”. Helmut Berger era un modello e fu lanciato nel mondo cinematografico
da Luchino Visconti, di cui diventò compagno di vita. Berger recitò anche con attori come Romy Schneider, Elizabeth Taylor, Henry Fonda e Burt Lancaster.
La carriera. Star del cinema negli anni Sessanta e Settanta era nato a Bad Ischl, in Austria, il 29 maggio 1944 ed è salito alla ribalta grazie ai suoi ruoli nei film del regista italiano Luchino Visconti.
Nel 1964 aveva lavorato come comparsa cinematografica a Roma durante le riprese del film “Vaghe stelle dell’orsa”, prima di essere scoperto dal grande regista italiano, che diventerà poi suo socio e nel 1966 gli affiderà il suo primo ruolo nell’episodio “La strega bruciata viva”, mentre l’anno seguente si conquista la sua prima parte da protagonista nel film “I giovani tigri” (1968), diretto dal regista Antonio Leonviola. Il successo arrivò con “La caduta degli dei” (1969), diretto sempre da Visconti, il quale lo volle nella parte del nevrotico e decadente personaggio di Martin von Essenbeck. Per lui ha interpretato ruoli importanti in “The Damned” (da cui deriva il suo soprannome di “dannato”), “Ludwig”, uno dei suoi film più famosi in cui interpretava Ludovico II di Baviera e “Conversation Piece”. Ma nel suo ricco curriculum Berger ha anche apparizioni in “Il giardino dei Finzi-Contini” di Vittorio De Sica, “Dorian Gray” di Massimo Dallamano e, successivamente, in “Il Padrino Parte III” di Francis Ford Coppola. Nel 1975 fu il protagonista maschile di “Salon Kitty” di Tinto Brass.
Il legame con Visconti. Con Visconti ebbe non solo un rapporto di lavoro intenso, ma anche una relazione sentimentale molto forte, che durò fino alla morte del regista nel 1976. In una delle sue ultime interviste aveva detto di sentirsi la “vedova” del grande regista: “Come potrebbe essere diversamente? È stato il mio maestro, di vita e di cultura” e aveva aggiunto: “Siamo stati insieme per molti anni, ci siamo scambiati tutto. Quand’è morto mi è crollato il mondo addosso”. Dopo la sua morte aveva confessato: “Con lui ho vissuto il vero amore. Ci siamo trasferiti sotto lo stesso tetto quattro mesi dopo esserci incontrati. Mi ha educato, mi ha fatto conoscere una miriade di personaggi famosi come Grace Kelly, Dalì, la Callas…”.
Una vita intensa. Dopo una serie di problemi di salute, Berger ha annunciato la fine della sua carriera di attore nel novembre 2019. Consumatore di alcol, droghe e sesso libero, l’attore portava bene il suo soprannome di “dannato” e gli eccessi, di qualsiasi natura, non lo spaventavano: tutt’altro. Ha sperperato denaro, è stato in prigione e ha tentato persino il suicidio. E per questa ragione, dopo la morte di Visconti, la sua carriera ebbe un progressivo declino. Negli anni ultimi anni ha recitato recitò tra le altre cose nelle soap opera statunitense “Dynasty”.
L’agente di Berger ha detto che l’attore “ha apprezzato appieno il suo motto ‘La Dolce Vita’ per tutta la vita” e che, come lui stesso aveva detto alcuni anni fa: “Ho vissuto tre vite e in quattro lingue! Je ne regrette rien!”. (dal tgcom)
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