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Elemental Recensione Poster

caso e iniziano a conoscersi. Fin qui potrebbe sembrare una trama già trita e ritrita, giusto? Ma non dovete fermarvi qui, Elemental è molto, molto più di quello che immaginate. Ember, la ragazza fuoco protagonista, vive nel quartiere di Fire Town dove aiuta la famiglia nella gestione del negozio “Il Focolare” che il padre, dopo aver lasciato la loro terra d’origine, ha tirato su dal nulla. Il negozio è un punto di riferimento per tutta la comunità di fuoco e Ember aspetta con ansia il momento in cui sarà pronta a prendere in mano il locale di famiglia. Il suo temperamento di fuoco però non è molto utile con i dipendenti e, per via di uno dei suoi “scoppi”, incontrerà casualmente Wade, un ragazzo acquatico. La storia tra i due è fatta di opposti e contrasti dove entrambi impareranno a conoscersi e scoprire posti del loro cuore che non osavano aprire. Elemental è un viaggio dentro se stessi, un percorso che ci parla di sensi di colpa, di sacrifici ripagati e altri che pesano come macigni; ci parla di un amore sano, che ci insegna che è impossibile conoscere e star bene con qualcuno senza che dentro di noi sia tutto più chiaro.
È una storia che parla di sacrifici fatti per permettere ai figli un futuro migliore anche andando lontano, rischiando e faticando per trovare il proprio posto nel mondo. Come hanno fatto i genitori di Peter Sohn, regista del film, quando si trasferirono dalla Corea agli Stati Uniti. Queste le sue parole durante la conferenza stampa a Roma: «Ero ad una premiazione, sono salito sul palco per fare il discorso e ho visto i miei genitori, mio fratello e mia sorella lì: c’era questo pubblico così diverso, ho visto l’età dei miei genitori, ero così emozionato che ho iniziato a piangere. Ho detto: “Grazie mamma e papà per tutti i sacrifici che avete fatto”. Ero davvero emozionato, loro mi hanno portato a New York che non avevano soldi, non capivano la lingua e hanno dato un futuro a me e mio fratello. Ho portato tutto questo alla Pixar». Il lavoro è durato poi per tre anni, finché gli animatori non hanno ottenuto l’effetto desiderato: Ember doveva sembrare davvero fatta di gas e fiamme, non un semplice scheletro che andava a fuoco – sembrava proprio così all’inizio! Se in media un personaggio Pixar ha 5.000 comandi per animarlo, la protagonista di Elemental ne ha circa 10.000, già solo così si può immaginare quanto lavoro ci sia stato dietro questo film che è davvero curato in ogni minimo dettaglio. Grandi o piccini non importa, andate al cinema, godetevi un film che parlerà ad ognuno di voi! (La recensione del film “Elemental” è di Rachele Di Paolo)