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A Thousand and One Recensione Poster

servizi sociali. Determinata a garantirgli un futuro e a dargli quell’amore materno che lei non ha mai ricevuto, Inez rapisce Terry portandolo nel suo vecchio quartiere di Harlem e cercando di costruire con lui una vera realtà familiare, fatta di affetto e sacrificio, anche grazie all’aiuto del compagno Lucky. Ma il segreto che porta con sé non potrà durare a lungo… Ambientato in una New York in cui pregiudizi e aggressioni a sfondo razziale sono all’ordine del giorno, l’esordio della regista A.V. Rockwell è un dramma familiare che si mescola alla storia della Grande Mela, una città fatta di mille volti diversi dove il progresso avanza lasciando indietro gli ultimi e i bisognosi e dove una seconda occasione risulta spesso difficile da ottenere. Inez è solo uno dei tanti volti che lotta per un futuro più giusto ed equo, non tanto per sé, quanto per il figlio, unica gioia in un mondo che con l’avanzare del tempo appare sempre più indifferente ai problemi sociali. Tra miseria e precarietà, l’unica cosa che sembra contare è dunque l’amore che unisce una madre e un figlio, unico faro nonostante le molteplici avversità e i difficili ostacoli che l’America di quegli anni contribuiva ad amplificare per gli afroamericani. Dotato di una fotografia grigia e opprimente, che riesce a comunicare il senso di desolazione e di smarrimento dei protagonisti e delle vite fluttuanti intorno a loro, A Thousand and One conquista per il suo messaggio semplice e mai banale, e gran parte della riuscita di questo messaggio è soprattutto dovuta all’intensa interpretazione di Teyana Taylor (Inez), risoluta ed energica nel ruolo di madre disposta a tutto per il proprio figlio. Contro un sistema degradante da cui non sembra esserci via d’uscita, l’amore è ciò che dona conforto e dà speranza aldilà di ogni avversità. (La recensione del film “A Thousand and One” è di Tommaso Di Pierro)