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Fidanzata in affitto Recensione Poster

paga del bar dove lavora come cameriera e per arrotondare fa l’autista per Huber, perciò la sua macchina è il suo inalienabile strumento di lavoro, quello che le consente di non perdere la casa che sua madre le ha lasciato in eredità. Ma le rate della macchina sono care e a causa dei troppi ritardi nei pagamenti il veicolo le viene sequestrato. Così ora deve trovare un modo per rimediare. Le viene in aiuto un bizzarro annuncio di due genitori apprensivi e castranti, che offrono una Buick alla donna che vorrà “uscire” (proprio così, tra virgolette) con il loro figlio diciannovenne, Percy (Andrew Barth Feldman), in procinto di andare al college da dove potrebbe non uscire vivo data la sua pervicace introversione e totale inesperienza in ogni campo, compreso, com’è ovvio, quello sessuale. Alla fine di una brevissima, quasi impercettibile esitazione, la sventurata rispose. Di certo Il regista Gene Stupnitskj non voleva fare di questo film una pellicola (possiamo ancora dirlo?) indimenticabile, di quelle che rimangono nella memoria di generazioni, tipo “Il Laureato” (a proposito di genitori castranti) o “American Pie”, si è limitato a girare una commedia leggera, dotata di una certa freschezza, tutta incentrata sull’avvenenza di Jennifer Lawrence che si rivela molto dotata nelle parti comiche, anche se avrebbe meritato una sceneggiatura migliore. Andrew Barth è adeguato nella parte di Percy, l’imbranato che renderà difficile il compito che Maddie vorrebbe portare a termine. Si ride, abbastanza, ma non troppo. Ci sono tre o quattro battute che strappano risate sincere, per il resto il film vive di rendita. Commedia estiva scacciapensieri, senza pretese ma tutto sommato godibile. (La recensione del film “Fidanzata in affitto” è di Claudio Montatori)