Mindsurf Recensione. La recensione del film “Mindsurf” a cura di Rita Ricucci. Mindsurf è il lungometraggio di Luca Alessandro, disponibile su PrimeVideo che trascrive una nuova modalità di terapia mindfulness utilizzando la tavola del surf.
Scritto con la sorella Ilaria, psicoterapeuta e facilitatore mindfulness, Luca Alessandro porta sullo schermo parole di verità di un gruppo di persone che ha scelto il metodo Mindsurf per riacquistare una piena fiducia nella vita.
La prima esperienza di questa alternativa alla psicoterapia classica, Mindsurf, fa capo alla Surf Beat School di Genesio Ludovisi, anche intervistato nel film, ad Anzio. Comincia tutta al femminile, con solo donne, prima tra tutte la stessa Ilaria. Tutto nasce infatti dalla sua esperienza personale nel dolore per la scomparsa prematura di suo marito. Con il piccolo Andrea, loro figlio, cerca di reagire e dare un senso costruttivo alla pena vissuta attraverso la passione, da sempre condivisa con il marito, del surf.
Il surf è uno sport poco conosciuto tanto da sembrare riservato a pochi tuttavia, nell’esperienza di Ilaria e del primo gruppo formatosi, Mindsurf ci mostra come anche questo sport può diventare occasione di crescita personale e comunitaria.
La tavola da surf viene a rappresentare la stabilità della vita mentre chi la cavalca deve cercare di stare in equilibrio nonostante le difficoltà che la circondano come le acque del mare. Lo sforzo dell’impresa viene sostenuta in questo caso, proprio dal gruppo che si fa carico delle fatiche di ciascuno incitandolo a non scoraggiarsi.
Luca Alessandro fa del suo meglio per restituire il surf come cura paradigmatica delle ferite della vita, dalla malattia incurabile alla perdita dei cari fino a riconquistare un senso del vivere. Tuttavia il lungometraggio Mindurf si perde in resoconti didascalici di terapie di gruppo, di primi piani esplicativi dei principi teorici che stanno alla base della teoria mindfulness, di dichiarazioni fuori campo della disabilità emotiva e sociale causata dalle dipendenze croniche a droghe o alcol. La metafora psicoterapica del surf si perde a fronte di monologhi promozionali letti sullo schermo di un personal computer. Per questo, il lavoro di Luca Alessandro resta un buon video promozionale del nuovo metodo di terapia di gruppo, Mindsurf: gli incontri registrati del gruppo sulla piattaforma Zoom, le video testimonianze, tolgono l’ampiezza del mare, eludono la profondità delle acque dove risiede per certo l’origine della vita (così come riportato dalle civiltà più antiche).
Quindi, nonostante le buone riprese, mancano di spessore narrativo le panoramiche del mare, i campi ravvicinati sulle onde che muovono la tavola da surf.
Insomma, Mindsurf vuole parlare di come il surf stabilizzi le abilità emotive delle persone ma si dimentica troppo spesso la tavola e così si resta a galla in una percezione solo intellettuale, dove viene coinvolta solo la mente, mind. Perché quando si parla di surf, a qualsiasi livello esperienziale e cinematografico, non puoi non mostrare l’onda, la vita stessa che il surf regala. (La recensione del film “MIndsurf” è a cura di Rita Ricucci)
LA SCHEDA DEL FILM “MINDSURF” (Mindsurf)
Regista: Luca Alessandro – Cast: Ilaria Alessandro, Anita Anderson, Massimo Barra, Stefania Cafaro, Lalla Cis, Andrea Gargiulo, Emmanuel Gallot Lavallée, Simonetta Lucarelli, Genesio Ludovisi, Manuela Martino, Barbara Miranno, Luca Panuccio – Genere: Documentario – Anno: 2023 – Paese: Italia – Fotografia: Luca Alessandro – Sceneggiatura: Luca Alessandro – Durata: 1h 20 min – Distribuzione: Minerva Pictures Group – Data di uscita: 31 Luglio 2023 – Il sito ufficiale del film “Mindsurf”
Trama: Documentario tutto al femminile che illustra come il surf si può unire alla meditazione e alla psicoterapia. La vicenda è illustrata da gruppi di donne che condividono le loro esperienze, praticando la meditazione consapevole in sinergia con l’imparare a salire su una tavola da surf…
Lascia un Commento