Il più bel secolo della mia vita Recensione. La recensione del film “Il più bel secolo della mia vita” a cura di Claudio Montatori. Chissà quale spiritoso folletto ha spinto il legislatore italiano a varare una legge secondo la quale i figli non riconosciuti non possono conoscere l’identità della
loro madre naturale prima di aver compiuto i cento anni di età. No, non è un refuso, 100 anni! In pratica non avendo il coraggio di dire agli interessati “ci dispiace ma non saprete mai chi vi ha partorito”, si aggira l’ostacolo augurandogli lunga vita e buona salute. È così che il legislatore buontempone ha ispirato al regista Alessandro Bardani dapprima una pièce teatrale di grande successo che ora ha adattato per il grande schermo con lo stesso titolo. Ne sono protagonisti Giovanni e Gustavo (rispettivamente Valerio Lundini e Sergio Castellitto), il primo è un giovane che ha tutta la vita davanti ma che è ossessionato dal desiderio di conoscere la sua madre naturale, assecondato in questa sua ricerca da colei che lo ha adottato quando aveva solo sei mesi (l’ottima Carla Signoris in una parte che avrebbe meritato più spazio). Giovanni non vuole, non può aspettare di avere l’età che una legge offensiva gli imporrebbe di raggiungere per poter conoscere le sue origini biologiche; d’altronde non ci si può trascinare un tale rovello per cent’anni, o provi a risolverlo o lo accetti, te ne freghi e vai avanti. È quello che ha fatto per tutta la vita Gustavo, l’unico centenario non riconosciuto alla nascita ancora in vita e in grado dunque di farsi beffe di quella legge. Così, sia pure riluttante ma determinato a lasciare per qualche tempo l’ospizio delle suore dove vive, accetta l’invito di Giovanni a recarsi a Roma dove in una cerimonia volta a denunciare l’iniquità della Legge dei Cent’anni, gli verrà rivelato il segreto della sua nascita. Inizia così il viaggio per Roma dei due protagonisti che ci regalano momenti davvero divertenti, attraverso l’incontro-scontro di due caratteri così diversi, così lontani per età e per il modo di reagire al dramma di non conoscere le proprie origini biologiche, unico fattore che li accomuna. Un bel film, una commedia divertente che una regia attenta a non strafare tiene lontana dal già visto. Anche un segno che si può fare del buon cinema d’impegno civile senza annoiare, con ironia e buona recitazione. A questo proposito va segnalato l’esordio cinematografico di Valerio Lundini davvero bravo nella parte dell’insicuro Giovanni, tanto insicuro da irritare il vecchio Gustavo, il gustoso personaggio reso tale dall’impegno di Sergio Castellitto. Che dire di più? Andate al cinema. (La recensione del film “Il più bel secolo della mia vita” è a cura di Claudio Montatori)
LA SCHEDA DEL FILM “IL PIU’ BEL SECOLO DELLA MIA VITA” (Il più bel secolo della mia vita)
Regista: Alessandro Bardani – Cast: Sergio Castellitto, Valerio Lundini, Carla Signoris, Antonio Zavatteri, Elena Lander, Marzio El Moety, Betti Pedrazzi, Sandra Milo – Genere: Commedia – Anno: 2022 – Paese: Francia – Fotografia: Timoty Aliprandi – Sceneggiatura: Luigi Di Capua, Alessandro Bardani – Durata: 1h 23 min – Distribuzione: Lucky Red – Data di uscita: 7 Settembre 2023 – Il sito ufficiale del film “Il più bel secolo della mia vita”
Trama: Il più bel secolo della mia vita, film diretto da Alessandro Bardani, racconta la storia di Giovanni (Valerio Lundini), un ragazzo che a causa di un’assurda legge non può conoscere l’identità dei suoi genitori biologici, gli stessi che non l’hanno riconosciuto alla nascita, prima del suo centesimo compleanno. Il giovane vorrebbe veder esaudito il suo unico desiderio e scoprire di chi è figlio prima di diventare vecchio, ma la burocrazia glielo impedisce…
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