Il Caftano Blu Recensione. La recensione del film “Il Caftano Blu” a cura di Rita Ricucci. In sala, dal 21 settembre, l’ultimo film di Maryam Touzani, Il caftano blu, una pellicola ad alta densità drammatica. Il caftano blu è un film che indossa l’abito
dell’amore: tagliato su misura; cucito a mano e ornato di preziosi ricami.
Siamo nella medina di Salé nella sartoria di Halim ereditata da suo padre. Halim è sposato con Mina da molti anni, non hanno figli e insieme confezionano e vendono caftani cuciti rigorosamente a mano e dai ricami ricercati. Ad aiutare in bottega, c’è Youssef, un giovane ragazzo che turba il rapporto di Mina con Halim. Mentre lei cerca di sopravvivere alla sua malattia, vede negli occhi del marito lo spazio di una rassegnazione che trova maggiore conforto nella presenza di Youssef, gioviale e genuino.
Successivo ad Adam del 2019, la Touzani riporta sullo schermo i colori e i profumi della sua terra, il Marocco. I suoi protagonisti, fedeli alla propria cultura, sono come pressati dalla polvere delle strade, malamente asfaltate, dal rumore delle voci dei caffè. Con i colori luminosi delle stoffe che si stendono tra le mani di Halim e Mina, sete lucenti che accecano lo sguardo con la loro bellezza, la Touzani fa parlare la parte più intima dei suoi personaggi e la morbidezza dei tessuti suscita il conforto nell’anima inquieta dei protagonisti.
L’apertura del film è un’onda sinuosa della seta blu del caftano che Halim sta cucendo mentre Youssef si occupa di formare i bottoni e le asole. La macchina da presa scorre sull’abito come una piastra rovente e lo scorrere del tempo è segnato proprio dalla sua realizzazione. Infatti, Il caftano blu è il quarto protagonista del film. La Touzani lo fa adagiare sul tavolo da lavoro, in un rispettoso silenzio mentre si lascia tagliare, cucire e piegare.
La straordinaria capacità di Maryam Touzani è quella di restituire con un’originale metafora gli angoli più oscuri dell’anima dei suoi personaggi creando nello spettatore il tempo dell’attesa di uno svelamento, di una rivelazione.
Circondata da un cast straordinario, la macchina da presa sfiora da vicinissimo le mani di Halim, nella magnifica interpretazione di Saleh Bakri. Volto noto in Oriente, con l’intensità dell’azzurro dei suoi occhi riesce ad esprimere la perseveranza di un uomo fedele a tutti, tranne che a sé stesso. L’interpretazione certamente degna di maggiore attenzione è, però, quella di Lubna Azabal, già splendida nel 2010 in La donna che canta di Villeneuve. L’attrice belga offre una recitazione riservata quanto chiara. Nel corpo scarno e consumato di Mina, restituisce la pienezza di un amore senza pregiudizio. Non ultimo è Ayoub Missioui, il volto e la voce di Youssef, la cui audacia e sincerità non reca mai offesa e si riempie di gratitudine.
Il caftano blu è un film che ha il peso di pochi grammi di seta, la linearità di una cucitura, la densità del ricamo: lieve e leggero sfiora il cuore degli spettatori. (La recensione del film “Il Caftano Blu” è a cura di Rita Ricucci)
LA SCHEDA DEL FILM “IL CAFTANO BLU” (Le bleu du caftan)
Regista: Maryam Touzani – Cast: Lubna Azabal, Saleh Bakri, Ayoub Messioui – Genere: Drammatico – Anno: 2023 – Paese: Francia – Fotografia: Virginie Surdej – Sceneggiatura: Maryam Touzani, Nabil Ayouch – Durata: 2h 2 min – Distribuzione: Movies Inspired in collaborazione con BIM – Data di uscita: 21 Settembre 2023 – Il sito ufficiale del film “Il Caftano Blu” di Maryam Touzani
Trama: Il caftano blu, film diretto da Maryam Touzani, racconta la storia di Helim e Mina (Saleh Bakri e Lubna Azabal), una coppia sposata che insieme gestisce un negozio di caftani tradizionali, in una delle medine storiche del Marocco, precisamente nella città di Salé. Avendo molti clienti e per lo più esigenti, i due decidono di assumere un aiutante, un giovane apprendista, che sembra avere del vero talento per le vendite…
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