Foto di famiglia Recensione. La recensione del film “Foto di famiglia” a cura di Claudio Montatori. Arriva con tre anni di ritardo questa commedia drammatica del regista giapponese Ryota Nakano, il film infatti è uscito nel Paese del Sol Levante nel
2020 e ha vinto premi prestigiosi. Ispirato alla vera storia del fotografo Masashi Asada (interpretato da Kazunari Ninomiya), alla sua evoluzione artistica a partire da quando, ancora adolescente, suo padre gli regalò una macchina fotografica grazie alla quale inizierà la sua carriera di fotografo che avrà come primi soggetti i componenti della sua famiglia. Niente a che fare però con le foto di famiglia che si possono immaginare, lui li fotografa con addosso i costumi dei personaggi che avrebbero voluto essere nelle loro fantasie, e, tra gli altri, sua madre avrebbe voluto essere la moglie di un boss della Yakuza. In seguito a questa geniale trovata le sue foto saranno molto popolari e gli procureranno richieste da tutto il Paese. Questa, in estrema sintesi, è solo la prima parte del film, briosa e divertente, che racconta anche dei rapporti all’interno di una famiglia davvero originale e che, forse troppo bruscamente (ma dopotutto c’est la vie), cede il passo al dramma, alla tragedia provocata dal devastante terremoto che nel 2011 colpì il Giappone e provocò uno tsunami, quello del disastro di Fukushima, e più di quindicimila morti. Colpito da tanto dolore, Masashi va alla ricerca di una famiglia che era stata protagonista di un suo servizio fotografico, a cui era rimasto legato da un rapporto di amicizia, nella speranza che sia stata risparmiata da quel tragico evento. Strada facendo si imbatte in un esiguo gruppo di persone che si sono assunte il compito di recuperare tra i detriti le fotografie delle vittime, pulirle dal fango e consegnarle a quanti riconosceranno i propri cari, i propri ricordi. La sua esperienza di fotografo sarà di grande aiuto per il raggiungimento di tale obiettivo e, raccontano le cronache, in poco tempo furo consegnate circa 60.000 foto. Sono tanti gli spunti di riflessione che Foto di Famiglia suggerisce: la caparbietà nell’inseguire e realizzare un sogno grazie anche al fondamentale aiuto di una famiglia capace di percepire e assecondare il talento come fanno padre, madre e fratello di Masashi (rispettivamente, Mitsuru Hirata, Jun Fubuki e Satoshi Tsumabuki); l’amore di una donna qui incarnato dalla devota e mai noiosa Wakana (Haru Kuroki), una semifidanzata che crede nel suo talento; l’assunzione di responsabilità nei confronti di costoro e la solidarietà verso chi soffre. C’è inoltre un magnifico tributo alla Fotografia, come arte certo, ma soprattutto come strumento per la conservazione della memoria, privata e pubblica. L’allestimento di una specie di museo della memoria in una scuola per esporre le foto salvate e restaurate è un momento magico, nella realtà e nella ricostruzione cinematografica. Da vedere. Al cinema. (La recensione del film “Foto di famiglia” è a cura di Claudio Montatori)
LA SCHEDA DEL FILM “FOTO DI FAMIGLIA” (Asada-ke!)
Regista: Ryôta Nakano – Cast: Kazunari Ninomiya, Jun Fubuki, Yuira Gotô, Mitsuru Hirata, Nobue Iketani, Ryûto Iwata, Yukiya Kitamura, Haru Kuroki, Tsubasa Nakagawa, Maho Nonami, Masaki Suda, Satoshi Tsumabuki, Makiko Watanabe – Genere: Commedia – Anno: 2023 – Paese: Giappone – Montaggio: Soichi Ueno – Sceneggiatura: Tomoe Kanno, Ryôta Nakano – Durata: 2h 7 min – Distribuzione: Officine UBU – Data di uscita: 19 Ottobre 2023 – Il sito ufficiale del film “Foto di famiglia” di Ryôta Nakano
Trama: Foto di famiglia, film diretto da Ryôta Nakano, racconta come nella famiglia Asada tutti abbiano un sogno nel cassetto, ognuno diverso. Il padre avrebbe voluto fare il pompiere, il fratello maggiore avrebbe voluto essere un pilota di Formula 1 e la madre ha sempre immaginato se stessa come la moglie di un gangster della Yakuza. Il figlio minore, Masashi (Kazunari Ninomiya), è sempre voluto diventare un fotografo e ha un’idea brillante: ritrarre in una foto la sua famiglia, così come loro avrebbero voluto essere. Grazie ai suoi scatti, Masashi…
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