Yuku e il fiore dell’Himalaya Recensione. La recensione del film “Yuku e il fiore dell’Himalaya” a cura di Rita Ricucci. Al cinema, un nuovo film di animazione di Rémi Durin e Arnaud Demuynck, Yuku e il fiore dell’Himalaya. Yuku è una giovane topolina che ama i libri e
soprattutto la nonna quando legge le storie prima di coricarsi. Yuku e i suoi fratelli e sorelle ne sono affascinati a tal punto da rimandare ogni altra faccenda commissionata dalla mamma. Neppure il gatto di casa riesce a intimorirle e a deviarli da quel desiderio persistente. Ma una sera, per la nonna si preannuncia l’ultima notte prima della dipartita. Yuku affronterà ogni pericolo pur di consegnarle la storia e il fiore dell’Himalaya, segno della luce eterna che illumina le tenebre della morte. Con una storia semplice, il fondatore dello studio L’Endume Animation, Rémi Durin e il coregista Arnaud Demuynck propongono una lettura di amicizia e solidarietà nella fatica di raggiungere una meta importante come quella della consegna di un fiore, simbolo della luce eterna. Il viaggio di Yuku si preannuncia pieno di insidie, incontri che potrebbero mettere a rischio la sua vita, tuttavia la piccola topolina è certa di qualcosa che possa intercedere nel cuore dei suoi avversari: la musica dell’ukulele che la nonna le ha lasciato e la voce del suo canto. Così, nel ritmo di un inno alla luce dell’amicizia, Yuku è in grado di affrontare ogni altra bestiola sul suo cammino: dalla volpe, al coniglio, allo scoiattolo, al lupo malefico. Ognuno di loro, nel proprio modo, farà in modo che Yuku realizzi il suo sogno. Nell’apparente semplicità narrativa, Rémi Durin e Arnaud Demuynck esplorano i temi cari alle favole moderne- la paura, il rischio, il bene e il male-, attraverso i colori nitidi e perfetti che si dipanano sulla strada della protagonista. I campi erbosi sono tanto splendenti quanto è scuro il cielo notturno che sovrasta il cuore della nonna, nel suo letto. I personaggi, non sono mai stilizzati o retorici come abituati dall’animazione Disney. Il coniglio, lo scoiattolo, la volpe splendono della stessa vivacità di un pentagramma sul quale scrivere le note della sfida della topolina Yuku. Yuku e il fiore dell’Himalaya è un leggero soffio di energia, che canta l’importanza della vita in un mondo fatto di prove, come il ponte da attraversare per raggiungere il fiore per Yuku; una vita fatta di incontri con persone di cui puoi fidare e persone dallo sguardo ingannevole. Una vita che devi vivere al meglio ogni giorno, usando le migliori strategie perché sia resa armoniosa e solidale con tutti. Una vita la cui sfida più grande è quella della gioia e dell’amicizia, per questo, come canta Yuku: prendi questo giorno che ride e canta e lascia da parte il domani. (La recensione del film “Yuku e il fiore dell’Himalaya” è a cura di Rita Ricucci)
LA SCHEDA DEL FILM “YUKU E IL FIORE DELL’HIMALAYA” (Yuku et la Fleur de l’Himalaya)
Regista: Arnaud Demuynck, Rémi Durin – Genere: Animazione – Anno: 2022 – Paese: Francia, Svizzera, Belgio – Musica: Alexandre Brouillard, David Rémy, Yan Volsy – Sceneggiatura: Arnaud Demuynck, Rémi Durin – Durata: 1h 6 min – Distribuzione: Trent Film – Data di uscita: 26 Ottobre 2023 – Il sito ufficiale del film “Yuku e il fiore dell’Himalaya” di Arnaud Demuynck e Rémi Durin
Trama: Yuku e il fiore dell’Himalaya, il film diretto da Arnaud Demuynck e Rémi Durin, vede protagonista Yuku, una simpatica e vivace topolina che ama suonare l’ukulele ma che soprattutto ama moltissimo la sua nonna. Quest’ultima, molto malata, le ha annunciato che presto dovrà lasciarla. Decisa a non arrendersi a questo triste destino, Yuku progetta di partire alla ricerca di una pianta molto speciale, che cresce sulle vette della montagna più alta della terra e che si nutre della luce più perfetta del sole, il fiore dell’Himalaya. Yuku spera di trovare questa pianta magica e di portarla in regalo a sua nonna, nella speranza di guarirla. Yuku dovrà però affrontare un viaggio pericoloso, pieno di insidie…
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