Cinema4Stelle

Birdman Locandina e Recensione

ossessiona a tal punto da sentirne la voce beffarda e critica parlargli costantemente. Per farlo, scrive, dirige e interpreta un adattamento teatrale del racconto di Raymond Carver, “Di cosa parliamo quando parliamo di amore”. Al progetto lavorano anche la figlia ed ex-tossicodipendente Sam (Emma Stone), la fidanzata Laura e Jake (Zack Galifianakis), migliore amico e avvocato di Riggan, coinvolto come produttore. Il giorno precedente l’anteprima, una lampadina precipita sul co-protagonista Ralph, che quindi non può prendere parte allo spettacolo. Viene dunque rimpiazzato da Mike Shiner (Edward Norton), attore tanto brillante quanto problematico, a causa del quale l’anteprima è un disastro...

Idea Centrale

I rapporti tra arte e vita. Quanto è sottile il confine che separa l’identità umana dalla maschera dell’artista? In ogni vita, cosa c’è di vero e cosa di falso? Questi sono due degli interrogativi che il regista Alejandro Gonzalez Inarritu rivolge allo spettatore.

Analisi

A primo acchito, sembrerebbe il tipico drammone su un attore hollywoodiano con alle spalle una grande carriera ma ormai dimenticato dal grande pubblico. Invece, è una commedia acida che non limita i propri attacchi al vetriolo nei confronti del convenzionalismo dello star system del Cinema di Hollywood. La macchina da presa riprende senza stacchi le peregrinazioni dei protagonisti all’interno di un teatro a Broadway. I personaggi parlano di vita e di morte, di arte, di sogni e di filosofia. Lo scenario sembra onirico piuttosto che reale e non mancano le riflessioni sulla natura delle immagini e sulla loro proliferazione nell’epoca moderna. Si discute di fama e di opere d’arte nell’epoca della loro riproducibilità, in una continua commistione tra realtà e manie individuali. Un pastiche così cromaticamente e drammaticamente saturo non si vedeva da parecchio tempo.

Note e Curiosità

Presentato in anteprima mondiale come film d’apertura della 71esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, Birdman è stato il secondo film consecutivo diretto da un regista messicano ad aprire la Biennale del Cinema di Venezia. L’anno prima era toccato ad Alfonso Cuaron con Gravity. Il direttore della fotografia, Emmanuel Lubezki, è un virtuoso dei piani sequenza: Birdman è ripreso in continuità senza stacchi di montaggio; la prima sequenza di Gravity, ambientato interamente nello spazio, dura ben 17 minuti. Il film ha ricevuto ben 9 nomination ai Premi Oscar tra cui quelle per Miglior Film, Miglior Regia, Miglior Attore Protagonista, Miglior Attore non Protagonista e Miglior Sceneggiatura Originale. (recensione e analisi di Matteo Marescalco)