La natura dell’amore Recensione. La recensione del film “La natura dell’amore” a cura di Claudio Montatori. Sophia ha superato la soglia dei quarant’anni, è una bella donna, intelligente e colta, insegna ad una platea di anziani il pensiero dei filosofi riguardo all’amore,
da Platone a Spinoza, è un’intellettuale benestante che vive nei pressi di Montreal nel Québec insieme a suo marito Xavier. La loro vita scorre su binari solidi che vanno in direzioni che portano a stazioni note ma accoglienti. Hanno amicizie adeguate alla loro condizione di borghesi progressisti, hanno, in breve, una vita serena e soddisfacente che li caratterizza. Ma, come spesso capita quando le vite sono serene e soddisfacenti, bisogna trovare il modo di rovinarsele, perché è vero che spesso sono anche maledettamente noiose. Capita così che Sophia, a bordo della sua macchina, mentre osserva compiaciuta due giovani che si baciano appassionatamente come se intorno a loro il mondo fosse sparito, li guarda con nostalgia (non capita a tutti?) e sente che le manca qualcosa, qualcosa che troverà nell’incontro con il rozzo Sylvain, l’uomo che dovrebbe ristrutturare il loro cottage in riva al lago, dal quale si lascerà sedurre per iniziare una storia di sesso appassionato, senza sovrastrutture, non brutale ma rude, che sembra appagarla completamente. Siamo solo all’inizio, il resto della storia bisogna andare a vederla al cinema. Tanti i temi che la regista canadese Monia Chokri inserisce in questa sua ultima opera, nel raccontare la storia di Sophia (Magalie Lépine Blondeau), attraverso la quale esplora la sessualità femminile, il bisogno del trasporto passionale verso l’altro (o l’altra naturalmente), in una sensuale ricerca della felicità. Lady Chatterley è tornata, potremmo dire, anche se l’epilogo sarà diverso per ciascuna delle due eroine. Su tutto domina però una domanda: possono due mondi diversi incontrarsi e convivere? O sono prima o poi destinati a percorrere strade diverse? Tra Sophia e Sylvain (Pierre-Yves Cardinal), seppure attratti dai rispettivi universi, c’è una distanza culturale, non facile da superare e la passione potrebbe non bastare. Insomma, quanto le sovrastrutture ci condizionano? Il film è girato con eleganza e sa attrarre, anche se in certi momenti la sceneggiatura (anche questa della regista) sembra non saper scegliere tra il dramma e la commedia. Ottima la fotografia di André Turpin. (La recensione del film “La natura dell’amore” è a cura di Claudio Montatori)
LA SCHEDA DEL FILM “LA NATURA DELL’AMORE” (Simple comme Sylvain)
Regista: Monia Chokri – Cast: Francis-William Rhéaume, Magalie Lépine Blondeau, Pierre-Yves Cardinal, Monia Chokri – Genere: Sentimentale – Anno: 2024 – Paese: Canada, Francia – Sceneggiatura: Monia Chokri – Fotografia: André Turpin – Durata: 1 h 50 min – Distribuzione: Wanted Cinema in collaborazione con Tinder – Data di uscita: 14 Febbraio 2024 – Il sito ufficiale del film “La natura dell’amore” di Monia Chokri
Trama: La Natura dell’Amore, film diretto da Monia Chokri, racconta la storia di Sophia (Magalie Lépine Blondeau), una professoressa di filosofia di Montreal, proveniente da una famiglia benestante, che ha una relazione con Xavier (Francis-William Rhéaume) da ben dieci anni. I due vivono una relazione ormai giunta la termine, infatti dormono anche in camere da letto diverse. Quando i due decidono di sistemare alcune cose in casa, la donna incontra Sylvain (Pierre-Yves Cardinal), la sua vita viene completamente sconvolta…
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