Cinema4Stelle

Madame Web Recensione Poster

Venom e Morbius e, soprattutto, in attesa di Kraven, la cui uscita è attesa nel corso dell’anno. Come i film sopra citati, anche Madame Web è una sorta di pasticciaccio confuso, sciatto e assolutamente demodé. Il progetto è ambientato nel 2003 e racconta la genesi supereroistica di Cassandra Webb che, dopo un incidente in cui rischia la vita, scopre di avere poteri paranormali – la ragazza ha delle visioni che coinvolgono il suo futuro. Scopre, così, che un misterioso magnate è interessato a eliminare lei e altre tre ragazze. Cassandra e le tre giovani daranno vita a una sorta di team – il cui obiettivo non è tanto chiaro, a parte quello di fuggire dal cattivo – e la giovane protagonista scoprirà alcune importanti verità del suo passato che la aiuteranno a delineare meglio il suo futuro. Tutto, in Madame Web, urla 2003, e questo approccio passatista nel 2024 non è un bene perché, intanto, condanna il film a un baratro simil reazionario che lo rende stucchevole e persino cringe. In secondo luogo, gli sceneggiatori hanno una tale ossessione nei confronti del periodo storico in cui è ambientata la vicenda da non fare altro che sottolineare l’anno in cui ci troviamo. Madame Web non è dotato di personalità ma somiglia a un prodotto cheap di serie B a cui non interessa una certa eleganza nella messa in scena: dai raccordi alla consapevolezza spaziale dell’essere umano fino alle metodologie di ripresa, tutto in questo film è estremamente sbagliato e contribuisce a creare confusione piuttosto che chiarezza narrativa e di messa in scena. Per non parlare di una trama che connota il titolo come un mero satellite nell’universo di Spider-Man e che non getta alcuna base – semmai ne suggerisce qualcuna, ma è appunto tutto confusionario e privo di fondamento. Insomma, Madame Web è un vero e proprio buco nell’acqua – ma, ormai, tra un The Marvels che gira a vuoto, e le restanti installazioni dello SpiderVerse in live action targato Sony Pictures, gli spettatori sembrerebbero averci fatto il callo e, magari, non restano così tanto delusi. (La recensione del film “Madame Web” è a cura di Matteo Marescalco)