Dune Parte Due Recensione. La recensione del film “Dune – Parte Due” a cura di Mirko Nottoli. Scenari grandiosi, scene di massa grandiose, sequenze grandiose (la prima cavalcata del vermone da antologia), effetti visivi grandiosi così come quelli
sonori (nei momenti migliori la poltrone del cinema tremavano), scenografie grandiose (il combattimento nell’arena in bianco e nero su tutte), costumi grandiosi (quelli di Florence Pugh sugli altri), cast grandioso (qualsiasi comparsa praticamente è una star di Hollywood), mitologia grandiosa alimentata da eroismi e vendette, persecuzioni e sacrifici, popoli oppressi e popoli oppressori, preveggenze e antiche leggende. Meno grandiosa la trama che è quella che è, già vista in mille altre salse, bisogna essere disposti a credere a quanto ci viene detto senza porsi troppe domande per poterla apprezzare. In soldoni, siamo sempre dalle parti dell’eletto la cui venuta è annunciata da criptiche profezie che evitano però con cura di dire chi sarà e quando verrà. Per cui: è lui l’eletto, no, non è lui l’eletto, sì che è l’eletto, forse non è l’eletto ma meglio credere che lo sia, l’eletto. Matrix insegna. E dunque: il destino che si compie, il destino che forse si compie comunque. In ogni caso Dune parte seconda sono due ore e quaranta vissute intensamente, visivamente ed emotivamente potenti, sono un’esperienza cinematografica di spettacolo puro, due ore e quaranta pregne, dense di eventi, di accadimenti, di colpi di scena e svolte narrative rilevanti, due ore e quaranta dai tempi ben calibrati e strutturati, che spaziano da un universo all’altro, da un pianeta all’altro, mantenendo pur sempre una messa in scena chiara, come chiara e leggibile rimane l’azione, soprattutto nell’infuriare delle battaglie, nonostante gli spazi sconfinati e gli eserciti sterminati. Villeneuve gioca con gli spazi e il senso del grandioso, come abbiamo scritto nell’incipit, tutto in Dune 2 è grandioso, fuori scala, fuori norma, il deserto, i vermi, le astronavi, secondo un immaginario formale high tech e primitivo al contempo. E in mezzo a questi spazi infiniti ci sono i singoli, gli uomini, che Villeneuve riprende insistentemente mentre camminano solitari al rallentatore e in controluce, facendo risuonare la gran cassa dell’epica, individui minuscoli nell’immensità del creato ma in grado di cambiare il corso della storia. Paul Atreides/Timothee Chalamet è il condottiero, il messia, l’eroe senza macchia e senza paura capace di muovere i popoli, arringare le folle, rompere le catene e riportare l’ordine nel caos, ma le vere protagoniste, i pupari che muovono i fili del destino, come le parche nella mitologia classica, sono solo le donne. Anche in questo Dune 2 è perfetto figlio dei tempi. (La recensione del film “Dune – Parte Due” è a cura di Mirko Nottoli)
LA SCHEDA DEL FILM “DUNE – PARTE DUE” (Dune – Part Two)
Regista: Denis Villeneuve – Cast: Timothée Chalamet, Zendaya, Austin Butler, Christopher Walken, Florence Pugh, Léa Seydoux, Rebecca Ferguson, Josh Brolin, Dave Bautista, Javier Bardem, Stellan Skarsgård, Charlotte Rampling, Stephen Henderson, Souheila Yacoub – Genere: Fantascienza – Anno: 2024 – Paese: USA, Canada – Sceneggiatura: Jon Spaihts, Denis Villeneuve – Fotografia: Greig Fraser – Durata: 2 h 46 min – Distribuzione: Warner Bros. Pictures – Data di uscita: 28 Febbraio 2024 – Il sito ufficiale del film “Dune Parte Due” di Denis Villeneuve
Trama: Dune – Parte Due, film diretto da Denis Villeneuve, è il secondo capitolo della saga sci-fi tratta dal romanzo di Frank Herbert. Dopo una serie di prove, Paul Atreides (Timothée Chalamet) è diventato ormai parte del popolo desertico dei Fremen, sostenuto dall’entusiasta leader Stilgar (Javier Bardem). Si è inoltre profondamente legato a Chani (Zendaya), che non riesce però del tutto a leggere in un cuore tormentato. Qual è la priorità di Paul? Vorrebbe vendicarsi degli Harkonnen che gli hanno ucciso il padre e hanno preso il controllo del pianeta Arrakis, con la complicità dell’Imperatore (Christopher Walken), deciso a…
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