– IMAGINARY | recensione | film


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Imaginary Recensione. La recensione del film “Imaginary” a cura di Matteo Marescalco. Dopo Obbligo o verità e Fantasy Island, Jeff Wadlow torna a riflettere sui meccanismi della viralità, dell’effetto domino e sul potere potenzialmente

Imaginary Recensione Poster

Imaginary Recensione Poster

infinito dell’immaginazione umana con Imaginary, che segna anche la sua terza collaborazione con Blumhouse Productions. Sicuramente, nell’ambito del lavoro della casa di produzione fondata da Jason Blum, i tre titoli appena citati rientrano tra i progetti più rivolti a un pubblico adolescenziale e mainstream – ma non per questo privi di interessanti spunti di riflessione e capaci di snodare il proprio percorso tra le strette maglie del genere horror. Protagonista di Imaginary è Jessica, una donna che torna a vivere con la sua nuova famiglia nell’abitazione in cui ha trascorso la sua infanzia. Jessica ha una fervida immaginazione ed è un’autrice di libri per bambini – la donna si occupa di storia e illustrazioni. Ha un difficile rapporto con la maternità e non riesce a farsi amare dalle due figlie di suo marito, che ricordano spesso loro madre, con cui hanno trascorso anni turbolenti. Quando la figliastra di Jessica si avventura in cantina, trova un peluche dalle forme di un orsacchiotto e lo chiama Teddy. Nel corso dei giorni, la bambina sviluppa un attaccamento morboso nei confronti del peluche, fino a considerarlo un vero e proprio amico immaginario. Cosa accadrebbe se, in effetti, Teddy non fosse un semplice giocattolo ma un amico immaginario – in fin dei conti più vero che immaginario? Pur essendo molto parlato (e, purtroppo, spiegato) – aspetti che, indubbiamente, distruggono la forza di un buon film horror – Imaginary riesce comunque a dare vita a un tessuto in grado di sfruttare un’idea di partenza estremamente folgorante e di costruirvi sopra un dedalo di vie d’uscita interessanti e suggestive. Forte di qualche plot twist che colpisce con grazia e lascia lo spettatore stupito (il nostro riferimento va sempre e comunque al target per cui è stato pensato il film), Imaginary intrattiene anche grazie a una seconda parte che sviluppa tutto il potenziale del film e che è in grado di far convivere digitale e effetti visivi analogici. A essere al centro del racconto e dell’attenzione del regista c’è il potere dell’immaginazione e il lato oscuro dei desideri umani. A ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria, e ogni nostro sogno ha un peso specifico decisamente importante e da non sottovalutare. Se si prende questo film come mero intrattenimento per trascorrere una serata all’insegna della spensieratezza, allora Imaginary risulta essere un buon prodotto. Qualora, invece, ci si aspetta qualcosa di più strutturato e capace di dare vita a personaggi che non siano mere macchiette, attenzione, la delusione può essere dietro l’angolo. Sta di fatto che Imaginary non destruttura né sorprende ma accompagna lo spettatore in una visione in fin dei conti conciliante della storia che racconta. (La recensione del film “Imaginary” è a cura di Matteo Marescalco)

Una scena tratta dal film “Imaginary” di Jeff Wadlow – Recensione / Analisi

LA SCHEDA DEL FILM “IMAGINARY” (IMAGINARY)

Regista: Jeff Wadlow – Cast: DeWanda Wise, Tom Payne, Veronica Falcón, Betty Buckley, Taegen Burns, Pyper Braun, Alix Angelis, Cecilia Leal, Matthew Sato – Genere: Horror – Anno: 2024 – Paese: USA – Sceneggiatura: Jeff Wadlow, Greg Erb, Bryce McGuire, Jason Oremland – Fotografia: James McMillan – Durata: 1 h 44 min – Distribuzione: Universal Pictures Data di uscita: 14 Marzo 2024 – Il sito ufficiale del film “Imaginary” di Jeff Wadlow

Trama: Imaginary, il film diretto da Jeff Wadlow, racconta la storia della piccola Alice (Pyper Braun), che dopo essersi trasferita nella casa d’infanzia della sua matrigna Jessica (DeWanda Wise), trova il suo orsacchiotto Teddy dal quale non si separa più. Inizialmente sembra essere tutto normale, Alice è particolarmente attaccata a Teddy e gioca con lui come farebbe qualsiasi bambina della sua età. Ma gradualmente, Jessica si rende conto che i giochi si fanno sempre più estremi e inquietanti. La bambina dice che è l’orsacchiotto a ordinarglielo, parla di lui come se fosse un amico immaginario che le suggerisce di fare cose pericolose e fuori dal suo controllo…

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