Zamora Recensione. La recensione del film “Zamora” a cura di Mirko Nottoli. Zamora è il film più bello di Neri Marcorè. E’ il primo, infatti. Bellissima battuta fatta, tra l’altro, dallo stesso Marcorè ospite da Fiorello che, a quanto pare, ci tenevamo molto a ripetere. Tratto dall’omonimo romanzo di Roberto Perrone, l’esordio alla regia del nostro è una favoletta lieve, imbrigliata in uno schema troppo fisso e didascalico tendente al moralismo che sa però ben alternare e calibrare momenti comici ad altri più sentimentali e poetici, al centro della quale si trova un giovane e impacciato contabile (Alberto Paradossi) intimorito
ad uscire dalla sua “comfort zone” e che solo la grande metropoli, una donna e il giuoco del calcio aiuteranno a buttarsi e ad accettare l’imperfezione del mondo che gli sta attorno. Un apologo sull’inadeguatezza, in cui si rispecchia lo stesso Marcorè, come ha più volte sottolineato nelle numerose interviste rilasciate in occasione dell’uscita del film, e una riflessione sul potere del caso nella scoperta del talento che è in noi, tema quest’ultimo che avrebbe meritato maggiore approfondimento e che invece viene toccato, purtroppo, solo marginalmente. Ma Zamora è soprattutto una lunga galleria di maschere comiche, le stesse che Marcorè ha imitato nel corso della sua lunga carriera, interpretate, in amichevoli partecipazioni, da altrettanti volti noti del cabaret nostrano (Antonio Catania, Ale e Franz, Aldo Giovanni e Giacomo senza Aldo, Giovanni Esposito) in quella che sembra a tutti gli effetti un’orgogliosa per quanto scherzosa rivendicazione del primato della comicità lombarda, milanese per la precisione, dopo decenni di monopolio da parte di comici toscani e napoletani. Sullo sfondo il calcio come grande metafora della vita (Max Pezzali insegna) e la ricostruzione nostalgica degli anni ’60 quali pretesto per riandare coi ricordi ad un mondo ormai sbiadito e riascoltare le classiche hit del periodo (Il mondo, Gianni Morandi, Nada, Ma che freddo fa, Umberto Bindi) e per celebrare, ancora una volta, come vulgata impone di questi tempi, una non ben definita superiorità femminile in fatto di apertura mentale ed emancipazione. Non a caso sono loro, sono le donne, a ribadire continuamente che “siamo già negli anni ’60”, come a dire che non è mai troppo presto per superare pregiudizi e luoghi comuni, mentre all’uomo non resta che fare l’ennesima, inerme, figura da pirla. (La recensione del film “Zamora” è a cura di Mirko Nottoli)
LA SCHEDA DEL FILM “ZAMORA” (Zamora)
Regista: Neri Marcorè – Cast: Alberto Paradossi, Neri Marcorè, Marta Gastini, Anna Ferraioli Ravel, Walter Leonardi, Giovanni Esposito, Giovanni, Giacomo, Pia Engleberth, Giuseppe Antignati, Pia Lanciotti, Marco Ripoldi – Genere: Commedia – Anno: 2024 – Paese: Italia – Sceneggiatura: Maurizio Careddu, Paola Mammini, Neri Marcorè, Alessandro Rossi – Fotografia: Duccio Cimatti – Durata: 1 h 40 min – Distribuzione: 01 Distribution – Data di uscita: 4 Aprile 2024 – Il sito ufficiale del film “Zamora” di Neri Marcorè
Trama: Zamora, film diretto da Neri Marcorè, racconta la storia di Walter Vismara (Alberto Paradossi), un uomo di trent’anni con una vita ordinata, tranquilla e senza alcuna sorpresa. Walter è un ragioniere a tutto tondo, lo era nell’animo addirittura prima di iniziare a praticare la professione, e lavora come contabile presso una piccola fabbrica di Vigevano. Quando la ditta per cui lavora senza alcun preavviso chiude, il ragioniere si ritrova a lavorare per un’altra azienda, che ha un approccio molto differente dalla prima. Il suo nuovo posto di lavoro, infatti, si trova nella dinamica e avveniristica Milano e il suo capo è il Cavalier Tosetto (Giovanni Storti), un imprenditore moderno e arguto…
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