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Il cassetto segreto Recensione Poster

contenere milioni di libri acquistati e/o acquisiti dal padre in oltre 70 anni di vita professionale. E dentro questi libri, c’è altro materiale, degli allegati (foto, lettere, appunti) messi dal padre come per creare delle appendici alle argomentazioni del libro. Una babilonia cartacea rimasta lì per decenni, e che con la necessaria traslazione nel nuovo deposito, permette alla Quatriglio di poter indagare e tratteggiare un affettuoso ritratto del padre. Il cassetto segreto, documentario che fu presentato anche al Festival di Berlino, permette anche a noi di poterci immergere in quella immensa mole di materiale. E da questo triste quanto necessario smantellamento, la documentarista siciliana costruisce il proprio documentario su tre piani. Il primo è la rievocazione del padre, sia a livello professionale che a livello privato. Le riprese video che gli fece nel biennio 2010-2011 vedono per protagonista un signore anziano al contempo orgoglioso del suo mastodontico archivio, ma pacato e timido nel dover essere al centro dell’attenzione da parte della figlia. Il secondo piano, che scaturisce nel mentre si catalogano i libri, è una rievocazione della storia della Sicilia. Moltissimi libri del padre sono incentrati sulla Sicilia, sua terra natia, e il padre, avendo svolto la professione di giornalista, è stato anche reporter. Un intenso lavoro che gli ha permesso di viaggiare anche per il mondo. Gli scatti fotografici raccolti ci mostrano il disastro del Belice (1968), gli inediti scatti di alcuni murales del 1600 in un edificio in rovina, e anche lo sviluppo di Palermo dal 1950 ad oggi. E poi, come ultimo piano, quello in cui la Quatriglio, tramite il materiale raccolto dal padre (foto, filmini, registrazioni audio) può ricostruire il suo passato, da neonata fino a giovane ventenne pre-carriera registica. Con Il cassetto segreto la Quatriglio vuole renderci partecipi della vita del padre, che per lei è stato un esempio da seguire. Essere sempre curiosi verso il mondo, e fare in modo che la memoria non si disperda. Pertanto un lungo viaggio che, tramite un consistete utilizzo di immagini d’archivio, spesso inedite, e riprese effettuate dalla stessa Quatriglio – divenute nel frattempo anch’esso Found Footage, ci permette di poter provare le sue stesse emozioni. Probabilmente Il cassetto segreto sarà stato “violato”, ma tutto quel materiale, ora in possesso della Biblioteca, sarà a disposizione di molti altri. E la storia potrà essere tramandata. (La recensione del film “Il cassetto segreto” è a cura di Luigi R. Rami)