Cattiverie a domicilio Recensione. La recensione del film “Cattiverie a domicilio” a cura di Claudio Montatori. Se non vi piace l’umorismo inglese questo non è film adatto a voi, perché di humor in Wicked Little Lettres (questo il titolo originale) ce n’è tanto, e caratterizza tutto il film che la regista Thea Sharrock ha confezionato per raccontare con divertito e divertente sarcasmo una storia così assurda quanto vera, una vicenda di un secolo fa che divenne uno scandalo nazionale nell’Inghilterra protestante e bacchettona di quegli anni, un caso di lettere anonime, tanto velenose quanto infantili. Rose Gooding è una giovane vedova irlandese immigrata nella cittadina costiera inglese di Littlehampton, con un compagno di colore e una figlia a carico. Giovane, effervescente, un po’
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sfrontata, una che non te le manda a dire, Rose è una donna moderna che non corrisponde in niente alle sue concittadine e concittadini che infatti la guardano con sguardo diagonale, ma riesce a entrare in simpatia con Edith Swan, sua vicina di casa, una zitella repressa che più lontana di così non potrebbe essere dalla giovane irlandese, ma con cui in principio riesce a legare, a mostrarle simpatia se non altro. Fino a quando nelle case di Littlehampton non cominciano ad arrivare lettere anonime piene di maldicenze e parolacce. Nel contrasto tra Rose e Edith, e di ambedue con la società in cui vivono, si sviluppa la divertente commedia che vede impegnate due magnifiche attrici, Olivia Colman, impareggiabile nei panni di Edith (il finale è tutto suo), e Jessie Buckley, la frizzante Rose. Man mano che le lettere continuano ad arrivare lo scandalo aumenta, bisogna individuare un colpevole e i sospetti di tutti si concentrano su Rose che viene arrestata, rilasciata su cauzione e processata. La principale accusatrice è proprio Edith, istigata dal padre, Edward Swan, un becero reazionario bigotto che ha fatto l’infelicità della figlia che pur di compiacerlo recita passi della Bibbia a memoria. A rendere questo personaggio indimenticabile ci pensa Timothy Spall, già palma d’oro a Cannes nel 2014 come miglior attore per il film Turner. Insomma, ora lo scandalo ha assunto un rilievo nazionale e Rose sembra essere in grossi guai. Cercherà di aiutarla una giovane poliziotta, Gladys Moss (l’ottima Anjana Vasan) che insieme a un paio di cittadine darà luogo a un’indagine personale, andando contro gli ordini dei suoi superiori secondo i quali, in quanto poliziotto-donna, non può né indagare né sposarsi. Thea Sharrock, alla sua terza prova come regista di lungometraggi, confeziona una divertente commedia in costume, una gustosa satira sui pregiudizi e i costumi dell’epoca, alcuni dei quali sopravvivono ancora ai nostri giorni. Forse una soluzione meno prevedibile avrebbe giovato, ma non si può avere tutto. Si ride tanto e i personaggi sono amabili. (La recensione del film “Cattiverie a domicilio” è a cura di Claudio Montatori)
LA SCHEDA DEL FILM “CATTIVERIE A DOMICILIO” (Wicked Little Letters)
Regista: Thea Sharrock – Cast: Olivia Colman, Jessie Buckley, Alisha Weir, Timothy Spall, Gemma Jones, Joanna Scanlan, Eileen Atkins, Lolly Adefope, Hugh Skinner, Anjana Vasan, Malachi Kirby – Genere: Commedia – Anno: 2023 – Paese: Gran Bretagna, Francia – Sceneggiatura: Jonny Sweet – Fotografia: Ben Davis – Durata: 1 h 42 min – Distribuzione: BIM in collaborazione con Lucky Red – Data di uscita: 18 Aprile 2024 – Il sito ufficiale del film “Cattiverie a domicilio” di Thea Sharrock
Trama: Cattiverie a Domicilio, film diretto da Thea Sharrock, si svolge nel 1922 e racconta di come le abitanti del piccolo paesino di Littlehampton, sulla costa meridionale dell’Inghilterra, si ritrovino da un giorno all’altro a ricevere lettere scandalose e oscene. In breve tempo si diffonde nella comunità la voce secondo cui dietro la misteriosa identità del mittente possa celarsi l’intraprendente e single Rose Gooding (Jessie Buckley). La vicina di casa della donna, Edith Swan (Olivia Colman), profondamente conservatrice, organizza una protesta che crea scandalo a livello nazionale…
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