La morte è un problema dei vivi Recensione. La recensione del film “La morte è un problema dei vivi” a cura di Claudio Montatori. La morte è un problema dei vivi e anche la vita lo è, almeno per Risto Kivi (Pekka Strang), che se l’è rovinata con il vizio del gioco, perdendo tutto, anche la famiglia e la sua azienda di pompe funebri, perché con la morte lui ci lavora(va). Gli è rimasto soltanto il carro funebre con cui cerca di fare qualche lavoro per guadagnare i soldi che gli serviranno per azzeccare la giocata giusta che lo renderà ricco e potrà riconquistare tutto quello che ha perso. L’illusione di tutti i ludopatici.
La morte è un problema dei vivi Recensione Poster
La vita è ora un serio problema anche per Arto Niska (Jari Virman) un educatore scolastico che in seguito ad alcune analisi ha scoperto di non avere un cervello, proprio così. In realtà gliene rimane un quindici percento, quanto basta per essere vivo e fare ragionamenti elementari. Anche lui perde tutto, e da tutti viene emarginato e non sa più che fare.
Risto e Arto sono vicini di casa, si incontrano, si parlano e finiscono per diventare amici e fare coppia. Cacciati dalle rispettive mogli sono costretti a dormire nel carro funebre, con il quale ora prelevano e fanno sparire i cadaveri di coloro che son morti praticando la roulette russa mentre vengono ripresi e mandati in onda su un social media clandestino da un’organizzazione che lucra sulle scommesse degli spettatori e, ovviamente, sulla vita dei disperati. Il gioco è semplice e ricorda alcune scene del film Il Cacciatore di Michael Cimino: un solo colpo in canna e bum, se sei fortunato guadagni un bel po’ di soldi altrimenti… Ma qui la cosa si è evoluta raddoppiando il guadagno a ogni colpo in più, per quante volte hai il coraggio di premere il grilletto.
Un film grottesco che conferma il regista finlandese Teemu Nikki come provocatore di spunti di riflessione che una lettura superficiale del suo racconto, la sua commedia nera, non evidenzierebbe.
Non è certo che fosse nelle intenzioni del regista, ma possiamo vedere in Risto la disperazione di chi, pur essendone in grado, non è stato capace di afferrare le profferte di ricchezza che la società figlia del dio denaro gli prospetta, mentre Arto sembra il predestinato perdente, quello che non ce la fa per mancanza di strumenti adeguati. Una coppia che rischia di finire negli ingranaggi di un mondo diretto da gente spietata che pone l’accumulazione di ricchezze avanti a tutto, rappresentata da Ulla (Elina Knihtila), la proprietaria del casinò clandestino che gestisce le scommesse di morte.
È una commedia nera, ma lo stimolo a ridere si perde subito. Lo consigliamo. (La recensione del film “La morte è un problema dei vivi” è a cura di Claudio Montatori)
LA SCHEDA DEL FILM “LA MORTE E’ UN PROBLEMA DEI VIVI” (Peluri – Kuolema on elävien ongelma)
Regista: Teemu Nikki – Cast: Pekka Strang, Jari Virman, Elina Knihtilä, Hannamaija Nikander, Pihla Penttinen, Iivo Tuuri, Tiina Weckström, Marjaana Maijala, Eero Milonoff – Genere: Commedia – Anno: 2024 – Paese: Finlandia, Italia – Sceneggiatura: Teemu Nikki – Fotografia: Jyrki Arnikari – Durata: 1 h 38 min – Distribuzione: I Wonder Pictures – Data di uscita: 4 Luglio 2024 – Il sito ufficiale del film “La morte è un problema dei vivi” di Teemu Nikki
Trama: La morte è un problema dei vivi, film diretto da Teemu NIkki, racconta la storia di due amici, Risto Kivi (Pekka Strang), un uomo dipendente dal gioco d’azzardo, e Arto Niska (Jari Virman), a cui è rimasto soltanto il 15% del suo cervello. I due per lavorano guidano carri funebri e sono noti per essere i conducenti più economici nel settore. Rristo e Arto, però, sono due conducenti molto particolari: recuperano i copri di persone decadute in modi assurdi. Per motivi completamente opposti tra loro, nelle loro vite è andato tutto storto, ma l’uomo senza cervello e quello senza cuore si ritroveranno a giocare con le loro stesse esistenze per recuperare tutto ciò che hanno perduto…
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