Il mistero scorre sul fiume Recensione. La recensione del film “Il mistero scorre sul fiume” a cura di Tommaso Di Pierro. Nella Cina rurale degli anni ’90, il ritrovamento del corpo di un’anziana donna in riva a un fiume turba la pace del villaggio di Banpo. Ma Zhe, capo della polizia criminale, dirige le indagini sull’omicidio, e tutti gli indizi sembrano portare al “matto del villaggio”, uomo di mezza età, che la vittima teneva presso di sé. Ma Zhe però non ci vede chiaro e quando iniziano a verificarsi altri omicidi il mistero sì farà sempre più fitto e indecifrabile.
Spacciandosi per un film noir, Il mistero scorre su fiume è un’opera prima intricata, criptica e a tratti davvero oscura, difficilmente collocabile in un genere preciso, trascinando la spettatore in una realtà illusoria e onirica, dove niente è come sembra.
Il mistero sulla verità di un omicidio assume i contorni di una metafora sulla natura illusoria del cinema, arte che non mira a raggiungere la verità del reale, e quindi il suo scioglimento, ma che confonde ulteriormente.
Così come il mezzo cinematografico non arriva a raggiungere con precisione l’essenza ultima delle cose, anche le indagini di Ma Zhe non sembrano portare ad un esito definitivo: tutto si confonde, tra realtà e sogno, tra ricordi e prolessi, rendendo l’opera di Wei Shujun un film volutamente confuso e poco accessibile, soprattutto per il pubblico occidentale, così attaccato ai propri consueti schemi narrativi e che si sente orfano non appena emigra in altri.
L’atmosfera cupa e alienante non lascia quindi scampo alla chiarezza, non aiutano in questo le ellissi temporali, e più si tenta di venire a capo del caso, più si cade preda dei deliri psico-onirici del protagonista, in balia di eventi che lui per primo non riesce a capire e tantomeno risolvere, almeno in apparenza…
Una revisione è d’obbligo, perché l’impatto di questo film è sconcertante, oltreché straniante, ma i cinefili più avvezzi ai film noir cinesi degli ultimi decenni, da Fuochi d’artificio in pieno giorno (2014), a I figli del fiume giallo (2018), fino a Il lago delle oche selvatiche (2019), troveranno pane per i loro denti, rimanendo anzi più stupiti e spiazzati del solito.
Aprire la mente non è facile, e questo film sembra voler sfidare anche i fruitori cinematografici più preparati, confondendoli fino all’ultimo con un finale enigmatico che lascia più dubbi che risposte. (La recensione del film “Il mistero scorre sul fiume” è a cura di Tommaso Di Pierro)
LA SCHEDA DEL FILM “IL MISTERO SCORRE SUL FIUME” (He bian de cuo wu)
Regista: Shujun Wei – Cast: Yilong Zhu, Chloe Maayan, Tianlai Hou, Tong Lin Kai, Chunlei Kang – Genere: Giallo – Anno: 2024 – Paese: Cina – Sceneggiatura: Chunlei Kang, Shujun Wei – Fotografia: Chengma Zhiyuan – Durata: 1 h 41 min – Distribuzione: Wanted Cinema – Data di uscita: 11 Luglio 2024 – Il sito ufficiale del film “Il mistero scorre sul fiume” di Shujun Wei
Trama: Il Mistero scorre sul Fiume, film diretto da Shujun Wei, è ambientato nella Cina degli anni ’90, nello specifico nella cittadina fluviale di Banpo, dove vengono commessi ben tre omicidi. Racconta come il capo della polizia, Ma Zhe, venga incaricato di risolvere al più presto il caso. Gli indizi, tra cui una borsetta abbandonata in riva al fiume e alcune testimonianze di passanti, gli permettono di individuare alcuni sospettati, ma le indagini giungono a una situazione di stallo. Per trovare il vero assassino, Ma dovrà confondersi sempre di più tra la gente del posto, sprofondando nell’oscurità delle loro anime…
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