– PERSONA NON GRATA | recensione | film


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Persona non grata Recensione. La recensione del film “Persona non grata” a cura di Rita Ricucci. Persona non grata è un film di Antonin Svoboda, in sala dal 25 luglio. Girato tra le vette tirolesi riporta alla luce dello schermo una storia ispirata alla vicenda della campionessa Nicola Spieß Werdenigg vittima di molestie sessuali e psicologiche subite durante la sua permanenza nella nazionale sciistica austriaca.

Persona non grata Recensione Poster

Persona non grata Recensione Poster

Andrea, il nome scelto per la protagonista Gerti Drassi, è un ex campionessa di sci che ha lasciato le piste a soli 22 anni, al contrario di entrambi i genitori che hanno sfiorato la maggiore età a bordo delle nevi. Quando suo marito viene colto da morte improvvisa, al dolore della perdita si aggiunge lo sgomento della figlia Sarah con la quale non ha mai intessuto una relazione materna.

Tra gli amici presenti alla cerimonia funebre c’è anche un ex compagno della giovinezza di Andrea che, con una carezza indesiderata e fuori luogo, la riporta nei meandri dei ricordi collegiali quando la violenza e l’abuso dei giovani candidati dello sport era all’ordine del giorno e sostenuto con impavida omertà da parte dei referenti della stessa federazione.

È solo il 2017, con un articolo uscito per il quotidiano “Der Standard”, quando vengono alla luce le accuse di abusi e molestie mosse all’intera nazionale austriaca, nelle veci di allenatori, atleti e presidenti, grazie alla voce dell’ex campionessa che chiede giustizia.

Andrea, questo il nome scelto per la protagonista, ripercorre i sentieri innevati, i ghiacciai attraversati sulle orme dei suoi scarponi e degli sci, per riconquistare una libertà dell’anima e del cuore rimasta sommersa dalla valanga dell’inquietudine che l’ha tenuta attanagliata per una moltitudine di anni.

Di fronte ai fatti accaduti e ben noti, tra le montagne maestose e imperanti, Svoboda punta a una narrazione intimamente psicologica della vita della campionessa: la decisione di svelare, dopo i molti anni di silenzio, gli abusi subiti darà vita, proprio in Austria a un movimento che si unirà al #MeToo e ‘nel 2021 verrà istituito un centro per le vittime di abusi di potere, violenza sessuale nel campo dell’arte, della cultura e dello sport’.

La bellezza del film di Svoboda non sta infatti nella novità dei fatti rappresentati quanto nella loro rappresentazione attraverso i gesti della quotidianità della protagonista: il pediluvio al quale Andrea non rinuncia ogni sera, sollecita il pensiero dello spettatore al dolore provato per i continui allenamenti tormentati dal dolore; il silenzio e il buio della sua abitazione costringe invece a desiderare spazi aperti nei quali poter respirare.

Anche le montagne austriache non fanno altro che aumentare un senso claustrofobico dello spazio, dove le cime si trasformano in minacce verso la vittima che ha osato “parlare”. Come se si fosse smossa la terra sotto i piedi, l’attesa è quella della precipitazione ultima, la valanga di nomi e di denunce pubbliche, rilasciate alla televisione. Svoboda adopera la forza naturale della location scelta per incidere quanto più possibile nella mente dello spettatore richiamato a ‘vedere e giudicare’.

Tra giochi di simmetrie tra linee parallele come un paio di sci ai piedi, le pareti degli interni, bui e desolanti, si contrappongono lo slalom tra gli ostacoli che si presentano ad Andrea, in primis proprio i genitori che vorrebbero farla tacere.

Così, mentre lei corre in discesa libera verso una nuova consapevolezza dell’essere madre di una figlia, Sarah, troppo trascurata in passato, che presto sarà madre della vita che porta in grembo, affronta la sua ultima pista per conquistare la medaglia della giustizia e della verità.

Persona non grata è un film che accarezza il silenzio della prima neve, l’urlo di una valanga che si stacca e raggiunge il traguardo nell’orizzonte infinito delle acque del mare che abbracciano la nuova vita. (La recensione del film “Persona non grata” è a cura di Rita Ricucci)

Una scena tratta dal film “Persona non grata” di Antonin Svoboda – Recensione / Analisi

LA SCHEDA DEL FILM “PERSONA NON GRATA” (Persona Non Grata)

Regista: Antonin Svoboda – Cast: Gerti Drassl, Maya Unger, Katja Lechthaler, Lukas Miko, Krista Posch, Peter Mitterutzner, Andreas Patton, Gabriela Hegedüs, Antonin Svoboda, Tanja Petrovsky – Genere: Drammatico – Anno: 2024 – Paese: Austria – Sceneggiatura: Antonin Svoboda – Fotografia: Mario Minichmayr – Durata: 1 h 32 min – Distribuzione: Albolina Film – Data di uscita: 25 Luglio 2024 – Il sito ufficiale del film “Persona non grata” di Antonin Svoboda

Trama: Persona Non Grata, è un film diretto da Antonin Svoboda, ispirato alla vita dell’ex sciatrice della nazionale austriaca Nicola Spieß Werdenigg. Quando il marito muore improvvisamente, l’ex sciatrice Andrea viene coinvolta in un dramma completamente diverso. Il vicino di casa approfitta della sua vulnerabilità e la aggredisce. La polizia la scoraggia dal denunciare l’accaduto. La situazione le ricorda ciò che accadde in passato quando da adolescente fu abusata nella squadra nazionale di sci. Sapeva che anche all’epoca la potente Associazione sciistica austriaca avrebbe coperto il colpevole. Nel frattempo, però, il movimento #MeToo ha raggiunto anche l’Austria, le denunce di violenza sessuale nello sport sono in aumento. E quando l’Associazione sciistica non vuole saperne di istituire un ufficio di ascolto per le vittime di abusi, Andrea rende pubblica la sua storia. In seguito, una valanga di accuse la investe…

Trailer Persona non grata di Antonin Svoboda

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