“La stanza accanto” di Pedro Almodovar ha vinto il Leone d’oro della 81esima edizione della Mostra del cinema di Venezia. Premio Speciale della giuria a “Aprilì”. La Coppa Volpi è andata a Vincent Lindon per la miglior interpretazione maschile e a Nicole Kidman per quella femminile. Brady Corbet ha vinto il Leone d’argento per la miglior regia per il film “The Brutalist” mentre il Leone d’argento Gran premio della giuria è stato assegnato a “Vermiglio” di Maura Delpero.
Una cerimonia di premiazione come da tradizione aperta dalla madrina dell’edizione, Sveva Alviti e alla quale ha presenziato anche il neo-ministro della Cultura, Alessandro Giuli, seduto in sala grande accanto al presidente della Biennale, Pietrangelo Buttafuoco.
Dopo un breve discorso della Alviti si è partiti subito con i premi, da quelli già assegnati, come il Leone d’oro alla carriera a Sigourney Weaver e al regista Peter Weir, il Cartier Glory to the Filmmaker Award 2024 a Claude Lelouche e il Premio Campari Passion for Film a Paola Comencini. Poi si è passati alla sezione Venice Immersive. Il premio per la realizzazione Venice Immersive va a “Impulse: Playing with Reality” di Barry Gene Murphy e May Abdalla. La giuria presieduta da Celine Daemen ha invece assegnato il Gran Premio Venice Immersive a “Ito Meikyū” di Boris Labbé.
Poi è stata la volta della sezione “Venezia classici”, con i premi al miglior film restaurato e al miglior documentario sul cinema. Il presidente Renato De Maria che ha consegnato il premio per il miglior restauro a Nanni Moretti per “Ecce Bombo”. Il regista ha prima bonariamente tirato le orecchie ai giurati (“Con le opere che c’erano in concorso mi sa che avete un po’ esagerato”) e poi ha invitato autori e registi a “essere più reattivi nei confronti della nuova pessima legge sul cinema”.
Il premio Leone del futuro è assegnato alla giuria di Opera prima presieduta da Gianni Canova a “Familiar Touch” di Sarah Friedland (Stati Uniti). In ricordo di Luigi De Laurentiis, Aurelio De Laurentiis ha messo in palio per il vincitore un premio di 100mila dollari da dividere tra regista e produttore, come ha ribadito sul palco Giuseppe Tornatore.
E’ stata poi la volta della sezione Orizzonti. Per Orizzonti Extra, il premio degli spettatori, è stato premiato “Shaded (The Witness)” di Nader Saeivar. Il premio per il miglior cortometraggio è andato a “Who Love the Sun”, di Arshia Shakiba. Quello per la miglior sceneggiatura è stato invece assegnato a Scandar Copti per “Happy Holidays”. Il premio Orizzonti per la migliore interpretazione maschile è stato vinto da Francesco Gheghi per il film “Familia” di Francesco Costabile. Migliore attrice è invece stata giudicata Kathleen Chalfant per “Familiar Touch”. Il premio per la miglior regia va a Sarah Friedland sempre per “Familiar Touch”, film che porta così a casa il terzo premio della serata.
Si è poi passati alla sezione principale, con la giuria presieduta da Isabelle Huppert. L’attrice francese ha sottolineato come “il cinema sia in buona forma” e poi ha ringraziato gli altri giurati e Alberto Barbera “per avermi invitata qui e aver reso Venezia ciò che è”. Il primo premio a essere assegnato è stato quello dedicato a Marcello Mastroianni, per un giovane attore emergente: Paul Kircher per “And Their Children After Them”. La Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile è andata a Vincent Lindon per “The Quiet Son”. La Coppa Volpi per la miglior interpretazione femminile è invece andata Nicole Kidman, per il film a tinte forti “BabyGirl”. La star hollywoodiana non era presente a causa della morte della madre e ha ritirato il premio per lei la regista del film, Halina Reijn. “Sono arrivata a Venezia per scoprire poco dopo che mia madre è mancata, sono rimasta scioccata e sono dovuta tornare dalla mia famiglia – ha scritto in un messaggio la Kidman che ha dedicato il premio alla madre -. È incredibile questo momento, il mio cuore è a pezzi”.
Si poi passati al premio per la sceneggiatura, vinto da Murilo Hauser e Heitor Lorega per il film “I’m Still Here”. Il premio Speciale della Giuria è andato a “April”, della georgiana Dea Kulumbegashvili sugli aborti clandestini in Francia. Brady Corbet ha vinto il Leone d’argento per la miglior regia per il film “The Brutalist”. Con il Gran premio della giuria Leone d’argento è arrivata una soddisfazione per l’Italia: è stato infatti assegnato a “Vermiglio” di Maura Delpero. “Senza i fondi pubblici il mio film avrebbe tradito se stesso, non avrei potuto usare il dialetto, il film non avrebbe avuto la sua musica interna, non avrei potuto guidare lo spettatore in un viaggio nel tempo e nello spazio, né ascoltare il silenzio e i tempi della montagna – ha detto la regista -. È importante fomentare il dialogo tra cinema indipendente e istituzioni, dobbiamo difendere la cinematografia e la bellezza. Grazie e tutti quelli che aiutano la conciliazione tra lavoro e famiglia, difficilissima soprattutto per le donne, e mi auguro che la società inizi a sentire questo problema come suo e non lasci sole le donne”.
Infine il Leone d’oro, andato a “The Room Next Door” (“La stanza accanto”) primo film in inglese di Pedro Almodovar. Il regista ha ringraziato la giuria per averlo premiato e le sue attrici protagoniste del film, Tilda Swinton e Julianne Moore. “La stanza accanto” è un film sulla grande difficoltà di dire addio alla vita, sull’eutanasia, sull’amicizia al femminile e Almodovar ha lanciato un appello: “Porre fine alla nostra vita è un diritto. I governi devono darci la possibilità di essere liberi di scegliere”. (dal tgcom24)
Lascia un Commento