– Giornate del Cinema Muto di Pordenone: 9 ottobre il premio Oscar Craig Barron e l’evento speciale La Sultane de l’amour (News)


PORDENONE – Alle Giornate del Cinema Muto si passa dal realismo dei film sull’Uzbekistan all’oriente mitizzato de La Sultane de l’amour (La sultana dell’amore, FR, 1919) di Charles Burguet e René Le Somptier, l’evento di mercoledì 9 ottobre, alle 21, al Teatro Verdi. Il film elabora un racconto ancora inedito dell’orientalista Franz Touissant che nel 1912 aveva tradotto liberamente una parte del poema persiano Golestan coniando l’espressione “la sultane de l’amour”. L’autore della sceneggiatura e produttore Louis Nalpas, fondatore della Compagnie des Films Louis Nalpas, scelse di fare le riprese in una villa sulle alture nei dintorni di Nizza, ritenendo che la luce e i paesaggi del sud della Francia fossero funzionali alle caratteristiche del film. Per la spettacolarità, il gusto dell’avventura e dell’esotico con cui è confezionata la storia d’amore tra la principessa Daoulah (la sultana dell’amore) e il principe Mourad, il film ebbe talmente successo alla sua uscita nel 1919 nella versione in bianco e nero, che la stessa società ne ridistribuì una versione interamente colorata “au pochoir” da 50 artisti che lavorarono per quattro anni sulle 100.000 immagini della pellicola. Il magnifico restauro del CNC consente di godere appieno della colorazione che riscosse grande stupore all’epoca e che non mancherà di affascinare anche lo spettatore di oggi. Come tradizione, l’evento di metà settimana si caratterizza anche per l’accompagnamento musicale speciale, che vedrà impegnato un trio d’eccezione: Mauro Colombis al pianoforte, Frank Bockius alle percussioni ed Elizabeth-Jane Baldry all’arpa.

Oggi è la giornata della Jonathan Dennis Memorial Lecture, la conferenza che le Giornate organizzano ogni anno per ricordare la figura esemplare di un archivista e di un paladino della cultura cinematografica nonché una persona di eccezionale valore umano. A rendergli omaggio quest’anno è il premio Oscar per gli effetti visivi Craig Barron, che alle 18, al Teatro Verdi, ci guiderà nella magia del cinema muto nelle opere di Méliès, Chaplin e Murnau, per soffermarsi infine sugli effetti visivi creati dal Ned Mann per The Winning of Barbara Worth, il western che sabato 12 ottobre chiuderà questa edizione del festival.

Per il programma dedicato ad Anna May Wong viene proiettato Song (DE/GB 1929) di Richard Eichberg. È il primo film da protagonista di Anna May Wong in Germania, dopo aver lasciato Hollywood che la relegava in parti secondarie. Grazie alla sceneggiatura scritta appositamente per lei da Karl Vollmöller (che di lì a breve firmerà la sceneggiatura de L’angelo azzurro), alla regia del più hollywoodiano dei registi tedeschi, Richard Eichberg, Anna May Wong centrò con Song l’obiettivo di diventare una star anche in Europa. Di lei scrisse il filosofo Walter Benjamin, fu ritratta dai pittori espressionisti Willy Jaeckel e Max Pechstein e fotografata da Alfred Eisenstaedt in compagnia di Marlene Dietrich e Leni Riefenstahl. Sull’onda del successo di questo film, Wong firmò con la British International Pictures un contratto di 18 mesi per 4 film e si esibì in quegli anni anche sui palcoscenici dei teatri di Londra e Vienna.

Per la sezione Riscoperte e Restauri è in programma il film tedesco del 1922 Vanina (Notte di fuoco) di Arthur von Gerlach, tratto da Stendhal e con protagonisti Paul Wegener e Asta Nielsen per la prima volta insieme. Dello stesso racconto uscì un’altra versione nel 1961 con l’interpretazione di Sandra Milo e Laurent Terzieff e la regia di Roberto Rossellini.

A cura della Cineteca del Friuli è invece il restauro, realizzato in collaborazione con l’Archivio Vitrotti di The Perl of the Ruins (Italia, 1921). La trama è convenzionale ma l’elemento importante è l’ambientazione in esterni, nelle strade, nelle piazze e nei luoghi di lavoro di Trieste. Questo piccolo film della durata di 26 minuti fu molto probabilmente prodotto o commissionato dal Lloyd Triestino per autocelebrarsi illustrando la grandiosità della sua sede e soprattutto l’eccellenza della sua opera.

Chiudono la giornata di mercoledì 9 tre film dell’America Latina, fra cui En el inferno del chaco (Paraguay, 1932), uno dei due soli documenti superstiti di quella che viene considerata la guerra più sanguinosa della storia sudamericana del ventesimo secolo, tra il Paraguay e la Bolivia.

Il programma online di mercoledì 9 ottobre, dalle 2, è dedicato a Ben Carré: si potranno vedere, accompagnati dal pianoforte di José María Serralde Ruiz, La course aux Potirons (FR 1908) di Roméo Bosetti; La mort de Mozart (FR 1909) di Étienne Arnaud e For The Soul Of Rafael (US 1920) di Harry Garson.

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