La recensione del film “The Beast” (2023) a cura di Matteo Marescalco. The Beast segna il ritorno di Bertrand Bonello alla regia dopo l’apprezzato Coma. Il film è stato presentato in anteprima mondiale nel corso dell’80esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia e, adesso, è distribuito nelle sale italiane grazie ad I Wonder Pictures. Al centro del racconto di questo titolo ci sono la tecnologia e l’intelligenza artificiale, ambedue utilizzate in ottica distopica, come da tradizione del genere.
Il punto di partenza di The Beast è La bestia nella giungla, racconto scritto da Henry James nel 1903, e incentrato su temi universali quali la solitudine, il destino, l’amore e la vita. Il progetto diretto da Bertrand Bonello è ambientato nel corso di tre anni diversi, ovvero 1910, il 2014 e il 2044. In quest’ultimo anno, l’intelligenza artificiale ha rimpiazzato gli esseri umani in pressoché ogni settore.
Un uomo e una donna, Gabrielle e Louis sentono di conoscersi pur non essendosi mai visti. I due decidono di sottoporsi a un procedimento cronenberghiano per ripulire il loro DNA dalle emozioni superflue e, così facendo, rivivono le loro esistenze precedenti in qualità di amanti privi di fortuna.
Nel 1910, i due sono membri dell’alta società parigina durante la Belle Epoque poco prima della storica alluvione della Senna. Nel 2014, invece, i due si trovano a Los Angeles, lei è un’attrice in erba e lui un uomo misogino che ne diviene ossessionato. Hanno inizio, quindi, queste tre versioni della storia in cui i due personaggi principali si ritrovano a vivere il loro grande amore secondo i codici e i dettami della loro epoca.
The Beast è un’abile miscela di generi diversi tra loro, tra cui romance, fantascienza, orrore lynchiano e drammatico. Tale amalgama offre al regista la possibilità di muoversi sulla rotta Parigi-Los Angeles-Parigi evocando costantemente l’idea di una catastrofe sempre presente dietro l’angolo, una bestia ineluttabile e fuori fuoco che ben si presta a rappresentare allegoricamente le paure e i timori della nostra epoca.
Tutto questo, però, rimane sullo sfondo e lo studio delle dinamiche sociali è confinato al background, rispetto alla danza tra due anime che caratterizza il primo piano. The Beast si frantuma di continuo al suo interno, tra video snuff, pubblicità di offerte di chirurgia estetica, jump cut, split screen, filmati di videosorveglianza e video realizzati con lo smartphone.
È come se, quindi, in questa sua abile miscela di formati, il regista abbia voluto indagare il DNA delle immagini e del cinema contemporaneo, una sorta di genealogia che, probabilmente, raffredda la materia emotiva dando vita a un progetto, nel complesso, asettico e privo di chissà quale vitalità. (La recensione del film “The Beast” è a cura di Matteo Marescalco)
LA SCHEDA DEL FILM “THE BEAST” (La Bête)
Regista: Bertrand Bonello – Cast: Léa Seydoux, George MacKay, Guslagie Malanda, Dasha Nekrasova, Julia Faure, Philippe Katerine, Martin Scali, Elina Löwensohn, Marta Hoskins – Genere: Drammatico – Anno: 2023 – Paese: Francia, Canada – Scenaggiatura: Bertrand Bonello, Guillaume Bréaud, Benjamin Charbit – Fotografia: Josée Deshaies – Durata: 2 h 26 min – Distribuzione: I Wonder Pictures – Data di uscita: 21 Novembre 2024 – Il sito ufficiale del film “The Beast” di Bertrand Bonello
Trama: The Beast, film diretto da Bertrand Bonello, è ambientato in un futuro prossimo, nel quale le emozioni sono ormai una minaccia. Racconta la storia di Gabrielle (Léa Seydoux), che sceglie di purificare il suo DNA tramite una macchina che la immerge nelle sue vite precedenti. Questo meccanismo la libera così da ogni sentimento dirompente. In seguito la donna incontra Louis (George MacKay), con il quale stringe sin da subito un forte legame, come se i due si conoscessero da sempre. La storia si delinea su tre periodi distinti e distanti tra loro: il 1910, il 2014 e il 2044…
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