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Emilia Pérez | Recensione | Poster

A tre anni di distanza da “Parigi, 13”, con cui espolorava in bianco e nero la relazione sessuale dei suoi protagonisti, torna a parlarci di amore.
Emilia Perez, che prende il nome dallla sua protagonista, Emilia, è la storia dell’amore per se stessi. Tutto comincia con la sfruttata giovane avvocatessa Rita Castro (Zoe Saldana) che, stanca di fare un lavoro per cui viene sottopagata, viene notata da un uomo misterioso.

In poco tempo, Rita viene avvicinata da Manitas, uno dei più pericolosi boss del narcotraffico messicano. Seppur intimidita dai modi di Manitas, Rita accetta di prendere in carico il suo “caso” e la sua vita cambia per sempre.

Per questo grande ritorno in sala Audiard decide di stupire nuovamente lo spettatore ricorrendo alla forma del musical e dirigendo numeri in cui a far da padrone, oltre alle brave interpreti, sono i potenti testi scritti dallo stesso regista con la cantante francese Camille e Clement Ducol.

Testi in un cui vengono denunciate le vergognose condizioni della popolazione messicana, la gestione delle improvvise scomparse di cittadini mai rintracciati dalle forze dell’ordine. E ancora, la condizione della donna, l’omosessualità e il transgenere. Argomenti che, ad un regista inesperto  forse sarebbero stati “ostici” nella gestione ma che Audiard riesce a ben incalanare nella sua sceneggiatura a otto mani.

Ogni sequenza filmica e ogni numero musicale hanno una ragione d’essere, un inizio narrativo sensato e un continuo approfondito in ogni nota. Come sempre, il regista sottolinea la sua accuratezza nella gestione degli spazi, questa volta riempiti sì da prodigiosi numeri musical che da tanti volti, personaggi noti o meno, inmancabili nel sottolineare in quanti si sia nel Messico dimenticato.

A ricordalo però vi è la grande protagonista della storia, Emilia Perez. Una donna nata insieme a Manitas che, dopo un matrimonio e due figli, ha avuto il coraggio di compiere il passo chirurgico. Manitas va via insieme al suo mondo complicato e losco. Emilia arriva in un giorno di sole, pieno di musica, e davanti al sole indossa i suoi primi abiti da donna. La vita di Emilia è circondata da ciò che Manitas non poteva avere, è una donna che si prende cura di chi soffre e di chi le vuole bene.

Non può dimenticare il suo passato, ma sà che può cambiare il suo presente. Il concetto di amor proprio e di accettazione di sè, Audiard lo esprime nelle canzoni della Perez, che con profonda intensità comunica allo spettatore i suoi sentimenti.

Interpretato da un grande cast al femminile, tra cui spicca una sorprendente Selena Gomez, nel ruolo dell’ex moglie di Manitas, Emilia Perez è il film con cui Audiard spiega al mondo il vero siginificato dell’amore. Un raggio di sole che può splendere perfino nei luoghi più oscui e poveri del pianeta. (La recensione del film “Emilia Pérez” è a cura di Simona Grisolia)