La recensione del film “Here” a cura di Mirko Nottoli. Il Tempo è senza dubbio il tema principale del cinema di Robert Zemeckis. Pensiamo a Forrest Gump, a Cast away, ma anche a La morte ti fa bella, a The Walk, pensiamo soprattutto a Ritorno al futuro. Come per Virginia Woolf in letteratura, per Zemeckis il tempo sembra una vera e propria ossessione e in questo senso Here è una sorta di manifesto poetico, un’opera radicale in cui, come fa Virginia Woolf in Gita al faro (in particolare nel secondo, celebre
capitolo del romanzo) Zemeckis cerca di filmare, nè più nè meno, lo scorrere del tempo.
Tempo che qui non è semplicemente un tema del film come poteva esserlo nei lavori precedenti: non è il tempo in quanto storia americana come in Forrest Gump, non la relatività del tempo come in Cast Away (la corsa contro il tempo del corriere Fed-Ex e l’enorme tempo da riempire sull’isola deserta), non è nemmeno il desiderio velleitario di fermare il tempo come in La morte ti fa bella o il tempo di stare sulla fune di The walk. No, il tempo in Here è il film, non esiste altro. Nessun evento epocale, nessun snodo narrativo.
E Zemeckis lo rende attraverso un’idea tanto semplice quanto geniale (come lo sono quasi tutte le idee geniali), tanto semplice e geniale che viene da chiedersi come mai qualcun altro non ci abbia mai pensato prima, ovvero puntare un’ideale cinepresa su di un punto geografico qualsiasi e stare a guardare nel corso dei secoli cosa vi accade davanti.
Riprendere lo scorrere dell’esistenza nella sua naturalezza, in un time lapse scomposto e ricomposto a piacere. Un po’ come quando si piazza una telecamera nascosta in un bosco per spiare la vita degli animali. O un po’ come affacciarsi alla finestra e vedere cosa succede.
Anche niente, anche se non esiste niente, qualcosa succede sempre. Empire di Andy Warhol insegna. Un luogo che diventa poi una casa, un soggiorno, dove le persone vivono, nascono e muoiono, le cui pareti si impregnano dei sogni, delle speranze, delle delusioni e delle recriminazioni di chi ci ha abitato.
Chiamalo se vuoi genius loci. Un luogo in cui vediamo trascorrere anni, vite, epoche, ere geologiche, glaciazioni, momenti, felici e tristi. L’esperimento forse più affine è lo struggente A ghost story – Storia di un fantasma, del 2017, che Zemeckis cita, non sappiamo quanto volutamente, quasi alla lettera.
Per sua stessa natura Here, tratto dalla graphic novel omonima, suona a tratti toccante ma a tratti anche schematico, talvolta freddo, ripetitivo, frammenatrio, ironico, consapevolmente distaccato. Se però poi gli aggiungiamo Tom Hanks, magicamente ringiovanito. Se però poi gli aggiungiamo anche Robin Wright, anche lei magicamente ringiovanita. Cosa vuoi andare a dirgli? (La recensione del film “Here” è a cura di Mirko Nottoli)
LA SCHEDA DEL FILM “HERE” (t.o. Here)
Regista: Robert Zemeckis – Cast: Tom Hanks, Robin Wright, Kelly Reilly, Michelle Dockery, Paul Bettany, Ophelia Lovibond, Jonathan Aris, Nikki Amuka-Bird, David Fynn, Lilly Aspell, Mitchell Mullen – Genere: Drammatico – Anno: 2024 – Paese: USA – Sceneggiatura: Eric Roth, Robert Zemeckis – Fotografia: Don Burgess – Durata: 1 h 44 min – Distribuzione: Eagle Pictures – Data di uscita: 9 Gennaio 2025 – Il sito ufficiale del film “Here” di Robert Zemeckis
Trama: Here, il film diretto da Robert Zemeckis, è ambientato per tutta la durata della storia in un’unica stanza e racconta la vita delle persone e delle famiglie che la abitano nell’arco di 100 anni. Una storia che viaggia attraverso le generazioni, catturando l’esperienza umana nella sua forma più pura. Tom Hanks e Robin Wright sono i protagonisti principali di un racconto d’amore, di perdita, di risate e di vita, e tutto accade proprio QUI…
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