La recensione del film “Babygirl” a cura di Mirko Nottoli. I film sul sesso hanno un problema, anzi due: sono rischiosi e sono tutti uguali. Sarà che sul sesso, in fondo, c’è ben poco da dire ma i tanto strombazzati film “scandalo” che tanto piacciono ai festival e solleticano la morbosità anche del critico più integerrimo (che mai guarderebbe un “pornazzo” ma il thriller erotico/intellettuale, quello di corsa!), alla fine dei giochi, non fanno che riproporre tutti le stesse situazioni spacciando per perversioni contorte, frutto di traumi rimossi, le solite quattro tristi fesserie: il dominio, la sottomissione, il proibito, il desiderio, il sadomasochismo.
Psicologie spicciole che nei fatti si traducono in lei che si eccita perchè lui le ordina di togliersi le mutandine e di aprire le gambe o di mettersi a quattro zampe e bere il latte da un piattino sul pavimento. Ecco, il rischio dei film sul sesso sta tutto qui: che dall’essere trasgressivi al diventare patetici ci mettono un attimo.
In Babygirl, scritto e diretto da Halina Reijin, già regista di Bodies bodies bodies, Nicole Kidman è l’algida AD di una grossa azienda di automazione che comincia una “torrida” relazione sessuale (le relazioni sessuali sono sempre “torride”) con un giovane stagista un po’ giandone che non si capisce quali doti particolari abbia (è un genio a portare il caffè) se non quella per cui, se l’amico di Battisti col cacciavite faceva miracoli, lui li fa, evidentemente, con le dita. Ovviamente si sa dai tempi di Venditti che non c’è sesso senza amore e presto cominciano a subentrare problemi di altra natura, gelosie, timori, ricatti, sentimenti, risentimenti.
Ne abbiamo visti mille di film così, basati sul trito tabù della donna matura con il ragazzo imberbe, che per arrivare al punto non si preoccupano di inscenare siparietti improbabili, stereotipati, artificiosi. Donne emancipate che si lasciano infinocchiare dal primo venuto, capitani di impresa che si comportano come bambini d’asilo, leader carismatici che perdono ogni dignità, metafore dozzinali come quella della fredda precisione robotica contrapposta all’istintività della carne.
C’è anche Banderas che deve fare il marito innamorato, cornuto e felice, quindi ride, balla e si dimena per tutto il tempo. Già li sentiamo i tanti che elogeranno il coraggio di Nicole Kidman, per l’aver mostrato due chiappe pallide e attentissima ad essere ripresa in modo che non si vedesse altro. A noi sembra l’esatto contrario.
A noi sembra che film come Babygirl (e gran parte dell’ultima filmografia dell’attrice) non siano che il pretesto per alimentarne la vanità, per mostrare al mondo quanto sia ancora bella e audace, biondissima, magrissima, altissima, strizzata in abitini di alta moda, il tutto sempre e solo in nome della recitazione. La vanità è il mio peccato preferito diceva il diavolo in un noto film.
La vanità, che a furia di botox, lifting e ritocchi estetici ti ha ridotto la faccia ad una maschera di ceramica dalla fissità inquietante, monoespressiva e asimmetrica e ciononostante ancora ti bei di essere la più figa del reame quando è evidente che così conciata il ruolo che più ti si addirebbe è la bambola di M3gan (eppure a Venezia, per dire quanto i festival siano ormai piegati a logiche di mercato, sono a riusciti a darle la Coppa Volpi). (La recensione del film “Babygirl” è a cura di Mirko Nottoli)
LA SCHEDA DEL FILM “BABYGIRL” (t.o. Babygirl)
Regista: Halina Reijn – Cast: Nicole Kidman, Harris Dickinson, Antonio Banderas, Esther McGregor, Sophie Wilde, Leslie Silva, Vaughan Reilly, Victor Slezak, Gaite Jansen, Robert Farrior – Genere: Thriller – Anno: 2024 – Paese: USA, Olanda – Sceneggiatura: Halina Reijn – Fotografia: Jasper Wolf – Durata: 1 h 54 min – Distribuzione: Eagle Pictures – Data di uscita: 30 Gennaio 2025 – Il sito ufficiale del film “Babygirl” di Halina Reijn
Trama: Babygirl, il film diretto da Halina Reijn, vede protagonista Romy (Nicole Kidman), amministratrice delegata di una grande azienda che perde la testa per il giovane Samuel (Harris Dickinson), assistente stagista da poco arrivato in azienda. Romy inizia una relazione segreta con l’affascinante ragazzo, mettendo in serio pericolo la sua posizione professionale e rischiando di rovinare la sua famiglia…
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