L’Orso d’oro del Festival di Berlino 2022 è andato al film spagnolo “Alcarràs” di Carla Simon, prodotto anche dall’italiana Kino Produzioni. Una storia semplice di “resistenza agricola” ambientata nella campagna catalana dove la famiglia Solè impegnata da generazioni nella raccolta di pesche rischia lo
sfratto per lasciar spazio ai pannelli solari. L’Orso d’Argento Gran Premio della Giuria va a “The novelist’s film”, firmato dal sudcoreano Hong Sang-soo.
“Leonora Addio” di Paolo Taviani ha vinto il premio Fipresci. La giuria della Federation Internationale de la Presse Cinematographique ha assegnato il prestigioso riconoscimento alla pellicola italiana del maestro toscano, al primo lavoro senza il fratello Vittorio, con la seguente motivazione: “Guidato dallo spirito libero del genio di Pirandello, il regista mescola poesia, malinconia, ma anche ironia, fantasia e letizia per raccontarci i misteri della vita, della morte e della memoria”.
Tante le donne premiate oltre la Alcarras; Claire Denis, 75 anni, che ha portato in concorso un morboso triangolo d’amore, “Avec amour et acharnement”, con protagonisti Juliette Binoche e Vincent Lindon e ha vinto l’Orso d’Argento per la regia, la messicana Natalia Lopez Gallardo per “Robe of germs”, storia di una donna che torna nella sua casa d’infanzia ma trova la sua governante immischiata in loschi affari, che ha vinto l’Orso d’Argento premio della giuria.
Ma il vero protagonista di questa edizione con ben due Orsi è stato “Rabiye Kurnaz vs. George W. Bush”, un film politico che si è portato a casa l’Orso d’Argento per la miglior sceneggiatura e la migliore interpretazione andata a Meltem Kaptan, “mamma coraggio” che fa causa addirittura a Bush per salvare il figlio imprigionato ingiustamente a Guantanamo. (dal tgcom)
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