Tiepide Acque di Primavera Recensione a cura di Rosalinda Gaudiano. L’anziana patriarca sviene proprio durante la festa del suo settantesimo compleanno. In ospedale la diagnosi non incoraggia affatto la famiglia. Il responso dei medici è chiaro, si tratta di alzheimer. I suoi quattro figli e le rispettive
famiglie devono organizzarsi per fronteggiare questa nuova situazione che si prospetta per tutti molto impegnativa. Purtroppo, proprio in questi frangenti avvengono incresciose incomprensioni tra gli stessi
famigliari, litigi ed anche malumori che sfociano persino in sottese cattiverie. Ed è proprio quello che succede nella famiglia dell’anziana patriarca. Diretto e sceneggiato dal giovane regista cinese Xiaogan Gu, “Tiepide acque di primavera”, presentato con successo alla Settimana della Critica al Festival di Cannes 2019, è il racconto corale del destino di una famiglia che fa seguito ad un fatto improvviso ed increscioso che ha scombussolato i quotidiani equilibri di tutti. La narrazione si articola attraverso le quattro stagioni, una rappresentazione pacata, come un quadro d’autore dai colori pastello, racconta le vicissitudini del clan famigliare, tra rivalità e gelosie e soprattutto interessi economici. Xiaogan Gu ha voluto così argomentare la vita di una famiglia , immersa in naturali squarci della città di Hangzhou, in pieno fermento economico, dove l’edilizia è figlia della speculazione ai danni del naturale paesaggio di questa città della Cina, situata presso la foce del fiume Qiantang. Il film si presenta come un progetto ambizioso del giovane regista. Primo capitolo di altri che seguiranno, è nato dall’ispirazione che Xiaogan Gu ha avuto dal ritrovamento di un dipinto su un rotolo di pergamena cinese risalente all’anno mille. I personaggi scorrono in un tempo scandito dalla natura che rinasce in primavera, dal sole estivo, dalle cadenti foglie autunnali e dal candore della neve invernale. I quattro figli e le famiglie si confrontano in dialoghi serrati, tra interessi propri, egoismi e necessarie superstizioni d’impianto religioso. La mdp di Xiaogan Gu gioca molto bene sui piani sequenza, con l’arte di una poetica quieta che apre alla potenza di spazi immensi, dove fronde corpose di alberi secolari raccontano una natura atavica, quasi violentata dall’avanzare della civiltà fredda del cemento. I quattro figli della patriarca, nelle loro vite diversificate da interessi, si sentono comunque vincolati l’uno l’altro, reciprocamente coinvolti, e devono fare i conti alcuni con il gioco d’azzardo, altri con debiti , altri con problemi di cuore. Xiaogan Gu , in questo primo capitolo del suo progetto filmico, che si avvicina molto ad un linguaggio di cinema puro, a tratti forse troppo prolisso, fotografa un quartiere di una città, dove la gente parla liberamente e autonomamente, si odia e si ama e spesso si affida alla mano della fortuna, ai presagi delle carte e alla clemenza di Budda. (La recensione del film “Tiepide acque di primavera” è di Rosalinda Gaudiano)
LA SCHEDA DI TIEPIDE ACQUE DI PRIMAVERA
Regista: Xiaogang Gu – Cast: Zhenyang Dong, Hongjun Du, Wei Mu, Luqi Peng, Youfa Qian, Zhangjian Sun, Zhangwei Sun, Zikang Sun, Fengjuan Wang, Guoying Zhang, Lulu Zhang, Renliang Zhang, Yi Zhuang – Genere: Drammatico – Anno: 2019 – Paese: USA – Durata: 2h 34 min – Distribuzione: Movies Inspired – Data di uscita: 28 dicembre 2021
Trama: Nel giorno del suo 70° compleanno, l’anziana madre della famiglia Gu accusa
un malore e viene portata in ospedale. I suoi quattro figli devono così affrontare cambiamenti cruciali per mantenere unita la famiglia. La storia dei loro destini, da questo momento, si intreccia allo scorrere del tempo e al cambiamento delle stagioni lungo il fiume Fuchun, nel distretto di Fuyang….
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