L’immagine di Biografilm Festival 2022, a opera dell’artista Giuseppe De Mattia, è stata presentata oggi nella sala conferenze del MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna. Svelati anche i primi contenuti riguardanti il programma: nella sezione “omaggi” un focus su Gianni Celati e uno su Yuri Ancarani.
Biografilm Festival 2022 si svolgerà a Bologna dal 10 al 20 giugno.
L’immagine del festival
Prosegue il percorso di collaborazione tra il festival e il mondo dell’arte contemporanea: l’artista che ha elaborato l’immagine che rappresenta Biografilm 2022 è Giuseppe De Mattia, formatosi al Dams di Bologna.
L’opera integra fotografia e pittura: la fotografia rappresenta un documento reale e fedele di un cavallo che ha posato come modello, mentre l’intervento pittorico serve a mistificare, a nascondere e ritagliare solo ciò che è necessario per l’opera finale. Le decorazioni rosse sono ispirate ai segni pittorici che i nativi americani effettuavano sui loro cavalli per cerimonie propiziatorie.
Il Direttore Generale del Biografilm Massimo Mezzetti, ringraziando l’artista per il suo contributo creativo, ha dichiarato: «L’edizione 2022 assume un carattere speciale perché cade in un momento particolare. Stiamo lavorando affinché l’appuntamento di quest’anno possa segnare il rilancio di una pratica collettiva qual è quella dello stare insieme, di ritrovarsi nella visione di un film, nel confronto con i protagonisti – ce ne saranno di molto famosi e li annunceremo strada facendo da qui alle prossime settimane – in una sala o in uno spazio all’aperto. Prima la paura di una maledetta pandemia che ancora non abbiamo del tutto scongiurato, ora i venti di guerra ai confini del nostro continente. Abbiamo bisogno di riappropriarci delle nostre vite e dei nostri spazi. Il Biografilm 2022 sarà questo ed altro. Ecco dunque perché il cavallo. Attraverso la sua figura allegorica esprimiamo la storia, la filosofia che ha sempre contraddistinto il nostro Festival. Il cavallo è infatti uno degli animali che più ispira emozioni, positive e negative, affetto e fiducia reciproca, sia negli adulti che nei bambini. Il cavallo è un animale considerato sinonimo di libertà e di avventura, è uno dei migliori compagni per il viaggio di un esploratore – che è il nostro spettatore – e crea con esso un legame empatico. Essendo così empatico legge tutte le emozioni e reagisce al volo. Il cavallo per natura è anche un animale molto curioso; una delle sue grandi motivazioni è l’esplorazione e la ricerca, ma anche la collaborazione e la condivisione. Ecco, il Biografilm è un po’ come questo cavallo, montateci sopra e vivete con lui l’emozione del nuovo festival».
L’artista Giuseppe De Mattia ha poi aggiunto, illustrando il suo lavoro: «È la diciottesima edizione del festival, un numero particolare, che mi ha fatto pensare al limite legale che separa l’adolescenza dall’età adulta. Ho pensato ai miei diciott’anni, al temperamento, all’idea-idealista del maggiorenne, alla sensazione di essere spensierato e allo stesso tempo proiettato verso le responsabilità. Applico tutto questo a un festival, che come tutti gli organismi formati da umani ha superato difficoltà in una sequenza temporale che è volata come un cavallo al galoppo. Ho cercato un cavallo nell’area bolognese, dell’età di diciott’anni e ho trovato uno splendido cavallo tipo “quarter”, un ragazzotto sbarazzino: Dustys Smokey, detto Inca, da “Incastrino”, perché da piccolo si infilava ovunque e rimaneva incastrato. Ho deciso di proteggere Inca con le mie armature segniche, simbologie che ne esaltano la stabilità, il controllo, la versatilità, la vista e lo rendono speciale come questo festival a cui auguro lunga vita!».
Omaggi, due anticipazioni
Biografilm è al lavoro per finalizzare una programmazione ricca di contenuti e comincia ad annunciare alcuni elementi che caratterizzano la diciottesima edizione, nella sezione Omaggi. Il festival propone il percorso filmico di due artisti e intellettuali che in modi molto diversi tra loro esplorano i confini e le sovrapposizioni di linguaggi per raccontare il reale. Nel lavoro di Gianni Celati e di Yuri Ancarani, il documentario parte dalla rappresentazione del reale e prende strade narrative inedite, per essere ponte con l’immaginario e l’immaginato collettivo.
Gianni Celati, i film è l’omaggio che prevede le proiezioni delle opere cinematografiche del grande intellettuale che ci ha lasciato all’inizio di quest’anno. Durante il Festival, nel chiostro di Santa Cristina della Fondazza saranno presentati i quattro film di regia di Gianni Celati (Strada provinciale delle anime,1991; Il mondo di Luigi Ghirri, 1998; Case sparse. Visioni di case che crollano, 2003; Diol Kaad. Vita, diari e riprese in un villaggio nel Senegal, 2010; tutti prodotti o coprodotti da Pierrot e la Rosa di Luca Buelli) e i due film di cui Celati è autore e narratore, diretti da Davide Ferrario che sarà presente (Sul 45° parallelo, 1997; Mondonuovo, 2003).
I film saranno l’occasione per ripercorrere la stagione artistica e culturale di cui Gianni Celati era tra i più attivi fautori, insieme ad amici e sodali tra cui la scrittrice Grazia Verasani, il regista Paolo Muran, la giornalista Manuela Teatini, i registi e produttori Nene Grignaffini e Francesco Conversano e molti altri. L’evento è in collaborazione con Home Movies – Archivio Nazionale del Film di Famiglia che in autunno in occasione di Archivio Aperto proporrà una seconda tappa dell’omaggio, di cui avremo anticipazioni a Biografilm 2022, presentata dallo studioso di cinema Gabriele Gimmelli.
Maratona Ancarani è l’omaggio al regista, videoartista e film-maker ravennate Yuri Ancarani, le cui opere nascono da una continua commistione fra cinema documentario e arte contemporanea, e sono il risultato di una ricerca spesso tesa ad esplorare regioni poco visibili del quotidiano, realtà in cui l’artista si addentra in prima persona. Questi i titoli che saranno proiettati: Atlantide, 2021, 80’; The Roots of Violence: San Vittore, 2018, 12’ e San Siro, 2014, 26’; Seance, 2014,30’; Whipping Zombie, 2017, 30; The Challenge, 2016,70’; The Malady of Iron: Da Vinci, 2012, 25’; Piattaforma Luna, 2011, 26’ e Il capo, 2010, 15’. Il regista sarà presente e dialogherà con il pubblico. La Maratona Ancarani sarà oggetto di una collaborazione con FMAV- Fondazione Modena Arti Visive.
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