SPIDER-MAN NO WAY HOME (Recensione)


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La Recensione di Spider-Man No Way Home a cura di Mirko Nottoli. Il film in sé sarebbe anche abbastanza brutto, se consideriamo una trama incline alla stupidità e alcuni snodi narrativi alquanto infantili, ma quello che sono riusciti a fare stavolta i produtori di Spider-Man. No way home ha dell’incredibile,

è un qualcosa di mai visto prima, che ci ricorderemo e di cui scriveremo nei decenni a venire. Un piccolo assaggio lo abbiamo avuto dal piccolo schermo, con John Wesley Shipp che ha rindossato i panni di Flash

Spider-Man: No Way Home Recensione

Spider-Man: No Way Home Recensione

o Brandon Routh che ha rimesso il costume di Superman nei vari crossover della DC, ma nulla di paragonabile a quanto succede qui, sia per dimensioni che per peso specifico del fenomeno. Che si stesse per vivere un momento importante doveva essere respirabile nell’aria: allo spettacolo delle 18,30 di mercoledì 15 dicembre 2021, la sala cinematografica più grande del centro di Bologna era stracolma mentre lo spettacolo delle 21,30 era sold out fin dal primo pomeriggio. La fila di persone all’ingresso si snodava lungo la via per centinaia di metri mentre dentro, in sala, il pubblico applaudiva ed esultava di continuo, ad ogni apparizione sul grande schermo di uno dei tanti eroi noti sbucati dal passato. Eh già, il multiverso. Già il cartone animato Spider-Man. Un nuovo universo, del 2018, era basato sul multiverso e ipotizzava una moltitudine di Peter Parker sparsi in svariate dimensioni. E’ come se i creatori di Spider-Man, insomma, avessero previsto tutto, come se lo Spider-Man di Raimi, datato 2002, presupponesse già l’esito di oggi, 20 anni dopo, 3 protagonisti dopo, 3 registi dopo, 8 pellicole dopo (9 col cartoon). Sfruttando il concetto di multiverso i signori della Marvel sono riusciti nell’impresa di riunirli tutti, impresa che tutti forse abbiamo immaginato ma che non abbiamo mai osato credere davvero possibile. E invece sì. Loro li hanno chiamati e loro hanno risposto e accettato, alla faccia dello stereotipo che vuole le star di Hollywood capricciose, egoiste, vanitose, competitive. Come descrivere il sentimento alla prima entrata in scena di Alfred Molina nei panni di Doctor Octopus? O quella di Willem Dafoe come Green Goblin? O di Jamie Foxx come Elettro? O ancora, di Thomas Haden Church o di Rhys Ifans? Spider-Man. No way home non sappiamo dire se sia bello o brutto e onestamente chissenefrega, sappiamo che è una girandola esaltante di emozioni, un continuo tuffo al cuore, un’esperienza emotiva di gruppo, condivisa dagli astanti, che scuote le corde del nostro più intimo sentire, un’ onda che cresce di intensità e ti travolge fino all’apotesi data dall’irrompere sulla scena di Andrew Garfield prima e di Tobey Maguire poi (non sveliamo niente, su, è di dominio pubblico ormai!). C’era gente in sala che urlava. Per noi non esiste Spiderman al di là di Tobey Maguire (perchè quando uscì lo Spider-Man di Raimi c’eravamo e ci ricordiamo che cosa ha significato) e non abbiamo mai considerato nemmeno di striscio Andrew Garfield (abbiamo fatto un po’ la pace con Tom Holland), ma vederli tutti e tre insieme, vedere i tre Spidermen fianco a fianco, combattere i nemici di sempre, parafrasando una nota pubblicità, non ha prezzo. E attenzione, non è solo una questione di nostalgia. Ricondurre la portata dell’evento al solo effetto nostalgia sarebbe banalizzarlo, sottovalutarlo, considerarne solo un aspetto. Perchè quello che sta facendo la Marvel da una quindicina d’anni a questa parte è creare sul serio un multiverso, che non è solo il cosiddetto Marvel Cinematic Universe, bensì un universo a più dimensioni dove tutto si tiene, tutto torna e tutto si intreccia, presente passato e futuro, realtà e fantasia, regno del possibile e regno dell’impossibile, è l’idea di un mondo perfetto dove il tuo personaggio del cuore non viene abbandonato per mere speculazioni commerciali e sostituito con un altro interprete che possiede più appeal al botteghino, dove una saga non viene cominciata e poi lasciata a metà perchè gli incassi hanno disatteso le aspettative e allora viene riniziata daccapo senza motivo, con altri protagonisti e un altro plot pieno di incongruenze inspiegabili rispetto a quanto visto prima. No, sono solo linee narrative diverse che possiedono pari dignità e che esistono autonomamente in realtà diverse (in un altro tempo? Nella mente di ciascuno di noi? Nei ricordi di un bambino? Nella cultura di massa?). Quelli della Marvel in un colpo solo sono riusciti a cancellare incomprensioni, dissidi, rivalità tra vecchi e nuovi fans, ricomprendendoli tutti all’interno di un singolo e amorevole abbraccio, che è amorevole per la cura, il rispetto e l’attenzione che dimostra verso la materia trattata, conoscendone i particolari in dettaglio, ironizzando sulle differenze, ammettendo i punti di forza dell’uno e dell’altro. E’ come se tutti coloro che ad un certo punto si sono sentiti traditi e si sono ritrovati orfani del loro supereroe preferito, avessero trovato una casa che non lascia indietro nessuno. Mercoledì scorso, 15 dicembre 2021, siamo usciti dal cinema e siamo tornati a casa particolarmente felici, consci di aver vissuto un momento per il quale potremmo dire “io c’ero”. Aspettiamo solo di rivedere nel multiverso Tom Jane nei panni de Il punitore (La recensione del film “Spider-Man No Way Home” è di Mirko Nottoli)

LA SCHEDA DI SPIDER-MAN NO WAY HOME

Regista: Jon Watts – Cast: Tom Holland, Zendaya, Benedict Cumberbatch, Angourie Rice, Marisa Tomei, Jamie Foxx, J.K. Simmons, Alfred Molina, Martin Starr, Jacob Batalon, J.B. Smoove, Tony Revolori, Hannibal Buress Genere: Azione, Fantasy – Anno: 2021 – Paese: USA – Durata: 2h 28min – Distribuzione: Sony Pictures Italia/Warner Bros. Pictures Italia – Data di uscita: 15 Dicembre 2021

Trama: La vita del 17enne Peter Parker (Tom Holland), così come quella delle persone a cui tiene, finisce al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica. I pericoli e il caos che circondano Spider-Man rischiano di costare a Peter, a MJ (Zendaya) e Ned (Jacob Batalon) – che i media considerano suoi complici a tutti gli effetti – l’ammissione al college. Incapace di restare a guardare passivamente infrangersi i sogni dei suoi amici, Peter decide di rivolgersi al Dottor Strange (Benedict Cumberbatch), chiedendogli di ripristinare il suo segreto, facendo dimenticare a tutti che Peter Parker è Spider-Man. Strange non può rimanere indifferente alla supplica di Peter e decide di aiutarlo

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