Sundown Recensione. La recensione del film “Sundown” di Mirko Nottoli. Deludente. Anche interessante, almeno fino ad un certo punto. Fino al finale. Che è quanto di più scontato e prevedibile si possa immaginare. A fronte di un
film dall’andamento che continuamente spiazza, incuriosisce, intriga. Capiamo bene che l’obiettivo di Michel Franco, classe 1979, ultimo nato, tra i più interessanti, della new wave messicana, già regista di Nuevo orden che, ad appena 42 anni, ha già raccolto una marea di premi e riconoscimenti in tutti i più prestigiosi festival del mondo, non è il contenuto ma la forma, è riflettere sul linguaggio cinematografico. A Franco non interessa raccontare una storia ma come raccontarla. In Sundown egli testa le aspettative del pubblico, dilata i tempi, le pause fino al punto di rottura, mette in crisi il classico modello di narrazione basato su causa ed effetto, su azione a cui corrisponde reazione, facendo crescere la suspance fino allo spasmo, rimandando all’infinito il momento dello svelamento per poi deviare, divagare al fine di rimandarlo ancora, fa esplodere la violenza all’improvviso, tra l’indifferenza generale perchè è così che funziona nella vita, in cui le tragedie e le gioie avvengono naturalmente, ti colpiscono quando meno te lo aspetti, non sono introdotte né accompagnate da squilli di trombe o rulli di tamburo (c’è molto Haneke in questo). Sappiamo bene tuttavia che non esiste forma senza contenuto e che la forma è contenuto. Per cui non si può pretendere di chiedere senza dare, di provocare senza prevedere conseguenze, anche istintive, non puoi far montare le attese per un’ora e venti di film durante il quale vediamo Tim Roth (che aveva già lavorato con Franco in Chronic) aggirarsi annoiato, stare in spiaggia, fare il bagno, bere birre, balbettare 4 parole in croce senza fornire spiegazioni per poi come spiegazione fornire quella rivelata alla fine del film (la lettura ecologista che vedrebbe nella macellazione delle carni la causa del male non vogliamo nemmeno prenderla in considerazione perchè allora il voto sarebbe 0!). A quel punto avremmo preferito nessuna spiegazione. Magari anche questo rientra nel gioco volto a disattendere costantemente le aspettative del pubblico ma siccome anche il pubblico ha i suoi diritti, il pubblico ha tutto il diritto e tutte le ragioni di sentirsi deluso. (La recensione del film “Sundown” è di Mirko Nottoli)
LA SCHEDA DEL FILM “SUNDOWN” (Sundown)
Regista: Michel Franco – Cast: Tim Roth, Charlotte Gainsbourg, Iazua Larios Ruiz, Henry Goodman, Samuel Bottomley, Mónica Del Carmen, Albertine Kotting McMillan – Genere: Drammatico – Anno: 2021 – Paese: Messico, Francia – Sceneggiatura: Michel Franco – Fotografia: Yves Cape – Durata: 1h 23 min. – Distribuzione: Europictures – Data di uscita: 14 Aprile 2022 – Il sito ufficiale del Film “Sundown”
Trama: Sundown, film diretto da Michel Franco, vede al centro della storia un uomo inglese benestante, Neil (Tim Roth), sposato con Alice (Charlotte Gainsbourg), da cui ha avuto i figli Colin (Samuel Bottomley) e Alexa (Albertine Kotting McMillan). Durante una vacanza in Messico, la famiglia riceve una notizia riguardante un’emergenza, che li costringe ad abbreviare il loro viaggio. Nel corso della loro permanenza ad Acapulco, però, gli equilibri all’interno della famiglia sembrano saltare, portando a galla rancori e tensioni fino a quel momento sopiti. È in questo clima di nervosismo generale che Neil decide di provare ad allontanarsi dalla sua famiglia e cambiare vita…
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