I giovani amanti Recensione. La recensione del film “I giovani amanti” di Mirko Nottoli. Presentato in anteprima nazionale come evento di chiusura del 18.mo Biografilm Festival, alla presenza della protagonista, miss Fanny Ardant in
persona, I giovani amanti, di Carine Tardieu, è quella che si dice un’occasione sprecata. L’amore tra lui, medico affermato 45enne (Melvil Paupaud pericolosamente somigliante ad un giovane Alessandro Benvenuti) e lei, bella di donna di 70 primavere (Fanny Ardant, appunto), avrebbe potuto offrire il destro ad un’indagine delicata e approfondita sui sentimenti umani, il colpo di fulmine che scocca tra un uomo ancora relativamente giovane e una donna già matura avrebbe potuto essere il pretesto per scandagliare con sensibilità uno dei pochi tabù che ancor ci restano, ovvero l’amore in tarda età, mettendo in evidenza le sfumature, le contraddizioni, le ritrosie, i pudori, i sensi di colpa e le vergogne, i dubbi e le incertezze che una situazione di tal fatta comporterebbe, nella misura in cui ci metterebbe al cospetto dell’imprevedibilità e dell’imponderabilità delle emozioni umane, capaci di sorprenderci, spaventarci, scuoterci, lasciarci interdetti, irrazionali come le emozioni sono per definizione. Invece ne I giovani amanti tutto è chiaro e definitivo, altro che dubbi o incertezze, tutto è estremo, l’amore è estremo, le decisioni sono estreme, le soluzioni sono estreme, non c’è spazio per nessuna zona d’ombra, per nessuna ambiguità o tititubanza. Tutto è sempre e solo un’esplosione di fuochi d’artificio, un corrersi incontro per abbracciarsi con i violini in sottofondo, un baciarsi travolti dalla passione, un confidarsi a cuore spalancato, un comprendersi senza strascichi rancorosi, un dirsi addio tra le lacrime sotto la pioggia. Una vita fatta solo di scene madri. E noi spettatori siamo tenuti a credere a tutto quanto ci viene propinato sempre e solo in virtù dell’idea di Amore con la A maiuscola, che tutto giustifica e spiega. E banalizza. Così è in virtù dell’Amor con la A maiuscola che lui impiega un secondo a mollare moglie e figli per vivere la sua relazione con una donna che, pur bella e charmant, ha sempre 70 anni (e sorvoliamo sul fatto che la moglie sia Cecile de France). Così anche la svolta narrativa del finale, plateale e melodrammatica, sembra studiata appositamente per appiattire e sterilizzare ogni tentativo di riflessione, funzionale solo per sfuggire alle vere domande che la vicenda dovrebbe porre (e non pone), per eludere le problematiche più delicate, interessanti e dense di incognite che I giovani amanti dovrebbero affrontare (e non affrontano). (La recensione del film “I giovani amanti” è di Mirko Nottoli)
LA SCHEDA DEL FILM “I GIOVANI AMANTI” (Les jeunes amants)
Regista: Carine Tardieu – Cast: Fanny Ardant, Melvil Poupaud, Manda Touré, Florence Loiret Caille, Cécile de France, Sharif Andoura – Genere: Drammatico – Anno: 2021 – Paese: Francia – Scenaggiatura: Carine Tardieu, Agnès de Sacy – Fotografia: Elin Kirschfink – Durata: 1h 52 min – Distribuzione: I Wonder Pictures – Data di uscita: 23 Giugno 2022 – Il sito ufficiale del film “I giovani amanti”
Trama: I giovani amanti, film diretto da Carine Tardieu, racconta la storia di Shauna (Fanny Ardant), una donna di settanta anni dal carattere molto indipendente e dall’aspetto raffinato. È un ex architetto ora in pensione, che negli anni ha deciso di mettere in pausa la sua vita sentimentale, ignorando qualsiasi relazione di questo tipo, fino a quando non si imbatte in Pierre (Melvil Poupaud), un uomo di 45 anni che lavora come medico. Non è la prima volta che i due si incontrano, infatti quindici anni prima si sono visti per la prima volta. Ora, però, Pierre è felicemente…
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