200 Metri Recensione. La recensione del film “200 Metri” di Claudio Montatori. Succede ovunque che marito e moglie, giunti alla fine del loro rapporto decidano di separarsi e di vivere ognuno per conto proprio, pur restando in contatto per l’affetto verso i figli e per la loro
educazione. Succede e non è sempre facile. Ma quando ad obbligarli alla separazione non è la fine di un amore ma un muro imposto da un esercito di occupazione le cose si complicano. È ciò che accade a Mustafa e sua moglie Salwa, coppia di palestinesi che vivono lei insieme ai suoi bambini al di qua del muro nella zona della Cisgiordania occupata da Israele, e Mustafa oltre lo stesso muro insieme a sua madre. Le loro abitazioni distano solo 200 metri l’una dall’altra e possono vedersi da quella distanza, darsi la buona notte accendendo e spegnendo le luci e salutarsi per telefono, ma sono separati dal maledetto muro. Questo perché Mustafa non accetta i documenti israeliani che gli permetterebbero di stare con la sua famiglia, lui pensa che per vivere nelle propria terra non sia necessario alcun permesso, soprattutto se imposto con le armi. Così quando deve recarsi nella zona occupata per incontrare sua moglie e i suoi figli o per lavoro, deve sottoporsi a controlli che ogni palestinese che viva in quelle zone è costretto a subire, con momenti drammatici e a tratti perfino comici data l’assurdità della situazione. La prima parte del film ha così un carattere di commedia drammatica che però si interrompe quando Mustafa viene a sapere che suo figlio è ricoverato in ospedale in seguito ad un incidente stradale. Cerca di passare legalmente il muro ma al controllo il suo documento risulta scaduto e senza troppi complimenti viene ricacciato indietro. E qui ha inizio un’Odissea lunga un giorno durante il quale dovrà vedersela con personaggi di ogni tipo a cominciare dal contrabbandiere che deve portarlo con la sua macchina in un posto lontano dove potrà scavalcare il muro, in compagnia di altri personaggi in cerca della stessa soluzione, compresa una giovane e misteriosa cineasta. Dunque il novello Ulisse non dovrà accecare ciclopi, conquistare regine e resistere alle sirene, dovrà cercare di raggiungere la sua Penelope e suo figlio scavalcando il muro e facendo fessi, per così dire, i Proci, non senza pericoli. Il viaggio di Mustafa-Ulisse è coinvolgente anche grazie alla prova dell’attore protagonista, il bravo Ali Suliman che con una recitazione sobria rende il personaggio in maniera perfetta e si è meritato il premio di miglior attore all’ Antalya Film Festival. Le brevi apparizioni dell’attrice Lana Zreik nei panni della moglie Salwa ne fanno intuire le capacità attoriali per la naturalezza con cui indossa le vesti del suo personaggio. Tutti gli altri personaggi sono al loro posto. Alla sua prima prova cinematografia il regista palestinese Ameen Nayfeh ha conquistato il premio del pubblico alle Giornate Degli Autori del festival di Venezia, miglior film al Festival di Siviglia, miglior film e migliore regia al Tessaloniki Film Festival, insomma un inizio di carriera di tutto rispetto. In effetti la sua regia, volutamente senza fronzoli, racconta in modo convincente quella che, come ha detto lui stesso, è la sua storia e quella di tutti i palestinesi. Il film sarà nelle sale il 25 agosto. (La recensione del film “200 Metri” è di Claudio Montatori)
LA SCHEDA DEL FILM “200 METRI” (200 Meters)
Regista: Ameen Nayfeh – Cast: Ali Suliman, Anna Unterberger, Motaz Malhees – Genere: Drammatico – Anno: 2019 – Paese: Palestina, Giordania, Qatar, Italia, Svizzera – Durata: 1h 36 min – Distribuzione: I Wonder Pictures – Data di uscita: 25 Agosto 2022 – Il sito ufficiale del film “200 metri”
Trama: 200 Metri, film diretto da Ameen Nayfeh, racconta la storia di Mustafa (Ali Suliman), sposato con Salwa (Lana Zreik), con cui ha costruito una famiglia. I due provengono da due paesi palestinesi che distano circa 200 metri l’uno dall’altro, ma sono separati da un muro, cosa che porta non pochi problemi al loro matrimonio. La coppia sarebbe serena e tranquilla se non ci fosse tra loro quella massiccia presenza che li separa, ma nonostante ciò, cercano di far funzionare come possono le cose: la notte Mustafa accende una luce per augurare la buonanotte alla moglie ai figli e questi rispondono allo stesso modo…
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