Cannes 2022 balla a ritmo di rock ‘n roll per “Elvis”, la prima mondiale del film del visionario Baz Luhrmann dedicato a The King Elvis Presley. Ad accompagnare il film e testimoniare l’approvazione la vedova Priscilla Presley sulla Montee con il regista stravagante che sfoggiava una cintura con scritto Elvis,
i protagonisti Austin Butler che interpreta il musicista e Tom Hanks che è il manager, il famigerato colonnello Tom Parker. Accoglienza trionfale e oltre 10 minuti di applausi, durante i quali la Presley non ha retto e dall’emozione è scoppiata in un pianto senza freni. Anche il regista e i suoi protagonisti si sono commossi e abbracciati.
In sala anche i Maneskin che hanno partecipato alla colonna sonora con una loro versione dell’iconica hit ‘If I Can Dream, e nel dopo-film sono stati i protagonisi di una festa/concerto in spiaggia.
Alla proiezione presenti tante star: Sharon Stone in rosso, Shakira, Ricky Martin, Juliette Binoche, Kylie Minogue, la compagna di Ronaldo Georgina Rodriguez e le solite dozzine di modelle e influencer appositamente venute per sfilare, griffate, sul red carpet.
“Elvis” sarà nelle sale dal 22 giugno distribuito da Warner Bros. Il film è stato accolto calorosamente dalla famiglia di Presley, morto nel 1977 all’età di 42 anni dopo una discesa nella tossicodipendenza. Sua nipote l’attrice e modella Riley Keough, che si trovava a Cannes per il suo debutto alla regia “War Pony” qualche giorno fa, ha detto di aver visto il film con sua madre, Lisa Marie Presley, e sua nonna, Priscilla Presley, 77 anni. “Ci sono molti traumi familiari e traumi generazionali che sono iniziati lì intorno. È stata un’esperienza molto intensa”, ha detto ai giornalisti.
“Penso che qualsiasi artista contemporaneo sia influenzato da Elvis perché proprio l’idea di performer è nata con lui. Prima di lui, si stava fermi dietro l’asta del microfono. Ha veramente cambiato la storia della musica, penso che sia impossibile non essere influenzati da lui “, ha detto Damiano dei Maneskin al Tg5. “Siamo tutti cresciuti ascoltando Elvis. In più, penso anche che il modo in cui ha cambiato anche le regole dell’industria musicale all’epoca, facendo un tipo di musica completamente diverso da quello che magari andava o che veniva solitamente fatto, è stato proprio rivoluzionario. E’ un messaggio artistico attuale ancora oggi: devi fare la musica che davvero ti rappresenta”, ha aggiunto Victoria De Angelis.
Rivisitata per il cinema da Luhrmann, il regista di “Romeo+Juliet”, di “Moulin Rouge” e “Il Grande Gatsby”, la storia di Elvis vista attraverso la relazione con l’enigmatico manager Tom Parker è un fantastico, colorato, ritmatissimo viaggio. Il racconto va nell’arco temporale di 20 anni, dagli esordi alla fama di Presley, che raggiunse un livello di fama senza precedenti, mai nessuno prima di lui aveva determinato l’isteria ai concerti, uomo di spettacolo senza rivali, ineguagliato, in un’America di metà anni Cinquanta puritana, bigotta, razzista che stava perdendo l’innocenza. Girato nel Queensland, in Australia, il film ha una colonna sonora che mette a dura prova lo spettatore seduto in sala. C’è la parabola di Presley uomo e musicista, la sua crescita musicale, le sue indimenticabili canzoni che con la regia di Luhrmann assumono la dimensione di un sogno da guardare ad occhi aperti. (dal tgcom)
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