– A MAN FELL | recensione | film


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A Man Fell Recensione. La recensione del film “A Man Fell” a cura di Simona Grisolia. Scritto dal regista con lo sceneggiatore palestinese Yasser Kamal Al Ali, il documentario racconta una giornata all’interno del vecchio ospedale attraverso gli occhi dell’undicenne Arafat. Ormai in rovina, il palazzo è casa per tanti rifugiati che trascorrono la giornata come possono. Arafat, rimasto senza madre, passa tutto il giorno con il suo amico Muhammad.

A Man Fell Recensione Poster

A Man Fell Recensione Poster

Insieme fanno visita agli altri ospiti del Gaza Hospital. La scontrosa vecchietta che ricorda la bellezza e l’altruismo di Suzanne, madre di Arafat. Un ragazzo alla ricerca di tre, preziose, carte senza cui non può giocare. L’inquilino dell’ultimo piano, con la sigaretta sempre accesa in bocca, chiuso in una piccola stanza dalla quale non esce mai. Sulle scale, bambine e bambini. C’è chi salta la corda. Chi canta con voce armoniosa, chi balla, chi  riempie il muro di disegni da colorare mentre altre bambine si prendono cura dei fiori.
E mentre i due amici trovano diversi espedienti per sopravvivere, il palazzo e i suoi inquilini sono animati dall’episodio di un ladro caduto dal loro palazzo.

In A man fell si segue il lento trascorrere del tempo in un luogo in cui tutto sembra fermo. Dagli inquilini, costretti a non uscire, alle rovine su scale e pianerottoli. Ogni cosa ha un tempo indefinito che la regia sottolinea con uno stile semplice ma mai distaccato al tessuto del racconto.

Ogni figura incontrata nella giornata di Arafat ha una sua storia che deve essere mostrata. Dalla meno complicata alla più sofferta, i rifugiati del Gaza arricchiscono le conoscenze dello spettatore sul quotidiano di un rifugiato. Lorusso, complice la scrittura a due mani con Yasser Kamal Al Ali, ci trascina in un doppio racconto, umano e sociale in cui non c’è spazio per il patetico.

Pochi dialoghi ma tante immagini che riempiono la camera di significato. Nonostante il confinamento tra quelle mura, le persone sopravvivono e provano a dare un senso alle loro giornate, impegnandosi come possono.

La regia mantenendosi vicina ad Arafat è anch’essa spettatrice e compie il suo “dovere” di documentare.
In particolare, cattura e stupisce lo spettatore con il suo protagonista: Arafat. Un bambino cresciuto in fretta ma ancora legato a quel bisogno di vita che trova conforto con la sua quotidiana esplorazione del Gaza.  

Arafat testimonia la condizione di tanti altri bambini nella sua stessa situazione nel mondo. Coloro che devono subire la guerra a costo della loro vita e davanti a cui, troppo spesso, si rimane indifferenti. (La recensione del film “A Man Fell” è a cura di Simona Grisolia)

Una scena tratta dal film “A Man Fell” di Giovanni C. Lorusso – Recensione / Analisi

LA SCHEDA DEL FILM “A MAN FELL” (A Man Fell)

Regista: Giovanni C. Lorusso – Cast: Arafat Yasser Al Ali, Muhammad Ramzi Zayed, Jinen Al Ali, Jihad Khalaf Esa, Nour Amjad Al Nasim, M Obama, Muhammad Esam Ghannam, BGYBissan Yasser Al Ali – Genere: Documentario – Anno: 2024 – Paese: Italia, Libano, Francia, Colombia – Sceneggiatura: Giovanni C. Lorusso, Yasser Kamal Al Ali – Fotografia: Giovanni C. Lorusso – Durata: 1 h 10 min – Distribuzione: n.d. – Data di uscita: n.d.

Trama: Il Gaza Building, un ex ospedale dell’OLP, è un simbolo della sopravvivenza palestinese nel campo profughi di Sabra (Beirut) a nord del campo di Shatila. Negli undici piani dell’edificio, l’adolescente Arafat passa il tempo a spiare il suo vicino, a distruggere le parti cadenti della struttura e ad addestrare il suo cane. Insieme al suo amico Muhammad pensa a come esplorare i sotterranei proibiti, dove «ci sono solo sesso, droga e morte». Nel frattempo tutti nel palazzo parlano della storia, probabilmente falsa, di un uomo che è caduto dal quarto piano dell’edificio per motivi ignoti…

“A Man Fell” di Giovanni C. Lorusso – TRAILER

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